FINANZIARIA: LIRIS, “MENO TASSE E PACE FISCALE”, “AREE INTERNE E AIUTI AD AZIENDE COLPITE DA DAZI”

INTERVISTA A SENATORE FDI E CAPOGRUPPO COMMISSIONE BILANCIO PER MANOVRA DI DICEMBRE. "QUADRO GEOPOLITICO DEVASTANTE, MA ITALIA IN SALUTE, SPREAD CALA E AUMENTA OCCUPAZIONE"

4 Ottobre 2025 08:12

Regione - Politica

L’AQUILA – “La legge di bilancio darà importanti risposte al ceto medio, con la riduzione dell’Irpef, ci sarà una rottamazione fiscale, ma con precisi paletti, misure concrete contro lo spopolamento delle aree interne, per le imprese danneggiate dai dazi, per portare a termine le opere del Pnrr. In un contesto geopolitico segnato da guerre in senso stretto, militari, ed economiche, non è affatto scontato”.

Sono giorni intensi per il senatore di Fratelli d’Italia, capogruppo in commissione Bilancio, Guido Liris, in vista della prossima manovra finanziaria, la quarta del governo di centrodestra di Giorgia Meloni.

Liris è stato il relatore della legge di Bilancio dello scorso anno, e anche a questo giro è in prima linea per far quadre i conti, respingere gli assalti alla diligenza, trovare le coperture per i capitoli che sono ritenuti prioritari. All’Abruzzo Economy Summit che si è svolto all’Aurum di Pescara, il 24 e 25 settembre, Liris ha già anticipato alcuni contenuti della manovra, intervistato dal vicedirettore de il Giornale e conduttore di programmi televisivi Nicola Porro.

Di uno di questi, la sanità, Liris ha poi già riferito in una precedente puntata, assicurando che ci saranno fino a 2,5 miliardi per il comparto, vediamo ora cosa altro prevede la finanziaria a venire.

“La legge di bilancio – premette Liris –  quest’anno dovrà essere redatta con regole europee nuove, con un cambiamento della contabilità. L’Europa ha chiesto infatti a tutti gli Stati di uniformarsi nella comunicazione dei dati, nelle voci che riguardano un bilancio, al fine di poter parlare la stessa lingua. A questo proposito sono stato relatore in aula della risoluzione che poi è stato approvato all’unanimità da destra, sinistra e centro, all’esito di un grande lavoro fatto con ben 19 incontri di un gruppo ristretto delle commissioni Bilancio di Camera e Senato”

Passando dalla forma alla sostanza, prosegue Liris, sarà un bilancio “inevitabilmente condizionato dal difficile contesto geopolitico, tra guerre nel senso stretto, ma anche da guerre economiche e finanziarie, vedasi i dazi, c’è il nodo del costo dell’energia e delle materie prime che subiscono di conseguenza rialzi. Un green deal da rivedere che sta danneggiando anche in Abruzzo il settore trainante dell’automotive”.

Pertanto anticipa il senatore, “dovrà essere previsto, anche nell’ambito degli accordi sovranazionali, un aumento di risorse per la difesa, e non perché questo è il desiderata di Donald Trump, ma perché l’Italia deve comunque garantire la sua sicurezza, assieme agli altri paesi europei, in termini di deterrenza, I conflitti bellici sono molto più vicini di quello che si può ritenere dai confini nazionali”.





C’è poi la roulette dei dazi per i prodotti anche italiani esportati negli stati Uniti, in una difficile trattativa tra Ue e Usa.

“Guardi, come capogruppo della commissione Bilancio del Senato, vengo assalito da un po’ tutte le associazioni di categoria che chiedono sostegno, in vista di una compressione dell’export, soprattutto per quello che riguarda l’agri-food e il farmaceutico, dove siamo molto forti”.

Ma invita ad osservare Liris, “il problema per le imprese non sono tanto i dazi verso l’esterno, quelli di Trump per intenderci, ad oggi al 15%, ma i ‘dazi’ interni, metaforicamente parlando, che incidono in misura ben maggiore, per il 40% su un prodotto, ovvero il male che ci facciamo da soli, in Italia e in Europa, con l’eccesso di burocrazia, con le sue lungaggini, che frenano il dinamismo delle imprese. I dazi esterni li puoi in qualche modo evitare, trovando altri mercati, riposizionandoti, ai ‘dazi’ interni che ci siamo autoimposti invece è impossibile sfuggire. Ed è qui che anche la legge di bilancio dovrà dare risposte”.

Altro tema forte del Bilancio 2026, un ulteriore abbattimento delle aliquote Irpef per redditi compresi tra i 28.000 e 60.00o euro con risparmi che possono arrivare sino a 120 euro al mese in più busta paga.

La soluzione prospettata prevede una nuova rimodulazione degli scaglioni. Con le modifiche apportate dalla Legge di bilancio 2025, nell’ anno corrente l’irpef è strutturata su tre scaglioni, 23% per i redditi fino a 28.000 euro, 35% per i redditi da 28.001 a 50.000 euro, e 43% per i redditi oltre 50.000 euro.

Si parla poi di rottamazione “quinquies”, con una serie di modifiche rispetto alle edizioni precedenti. L’intento dichiarato dal Governo sarebbe quello di rendere la misura “più equa e sostenibile”, favorendo i contribuenti realmente intenzionati a regolarizzare i propri debiti fiscali ed evitando, al tempo stesso, che lo strumento venga utilizzato come semplice stratagemma per rinviare i pagamenti o bloccare azioni di riscossione.

Una delle principali innovazioni potrebbe riguardare l’esclusione dei cosiddetti “rottamatori seriali”, cioè di quei contribuenti che in passato hanno aderito alle sanatorie senza mai portare a termine i pagamenti. Per i debiti di importo superiore a 50.000 euro, inoltre, si valuterebbe l’introduzione di un anticipo obbligatorio pari al 5 per cento dell’importo dovuto, così da garantire maggiore serietà nell’adesione.

Commenta Liris: “è un elemento centrale del programma del governo di Giorgia Meloni procedere progressivamente a ridurre la pressione fiscale per il cento medio, per la gran parte delle famiglie italiane, con l’allargamento della platea. E in parallelo occorre una pace fiscale, a beneficio delle casse pubbliche, con precisi paletti, legata alla lotta all’evasione fiscale”.





E veniamo al capitolo infrastrutture: “la priorità anche per quello che riguarda la destinazione d’uso delle risorse è il completamento del Pnrr, che è si finanziato dall’Europa, ma prevede anche in varie forme e asset la compartecipazione dello Stato. Non possiamo permetterci di sforare quelli che sono attualmente i tempi massimi di realizzazione e rendicontazione delle opere, a giugno prossimo. Ci sono comunque ipotesi molto concrete e avanzate di revisione degli obiettivi, per focalizzare gli interventi nei settori più strategici e fattibili”.

Infine le aree interne, tema centrale anche per una regione in buona parte montuosa e fatta di piccoli paesi come l’Abruzzo.

Il 12 settembre è stato approvato il disegno di legge “Montagne”, che prevede una serie di misure di sostegno finanziario, con il contributo dello Stato e dei fondi europei, per contrastare lo spopolamento e sostenere i servizi essenziali delle comunità locali.

“Una norma importante, che rappresenta una svolta – commenta Liris -, che dovrà avere una copertura economica adeguata, ma ci sono anche le misure a favore del Sud, del Turismo, Potremo comunque far leva sui fondi europei, quelli della Coesione e altri”.

Infine, ma non ducis in fundo, il debito pubblico da ridurre.

“L’economia italiana come confermano le agenzie di rating, è in salute, l’occupazione al massimo, la disoccupazione al minimo, abbiamo indici favorevoli, nonostante il contesto sia totalmente disastroso a livello geopolitico. Già la sola riduzione dell0 spread rappresenta un grande vantaggio, poi resta la necessità di razionalizzare le risorse, monitorare la spesa, che deve essere di qualità, senza ridurre i servizi”, conclude Liris.

 

 

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