FONDI CREDITO IMPRESE: LOLLI CONTRO LIRIS E FEBBO, ‘DISPONIBILI DA MESI, RITARDI SONO SOLO COLPA VOSTRA’

29 Ottobre 2019 15:51

Regione - Politica

L'AQUILA – “É veramente imbarazzante e sgradevole leggere il commento degli assessori Febbo e Liris sulla seria e importantissima vicenda del credito alle imprese del cratere sismico 2009 ! Con un clamoroso autogol gli assessori confessano di aver sprecato oltre 7 (sette!) mesi di tempo impedendo finora alle aziende di utilizzare risorse finanziarie fondamentali per la loro esistenza”.

Va giù duro l'ex predente vicario della Regione Abruzzo, con delega alle crisi industriali, Giovanni Lolli, rispondendo per le rime a agli assessori al Bilancio, Guido Quintino Liris (Fratelli d'Italia) e alle Attività produtitve, Mauro Febbo (Forza Italia), che hanno imputato i ritardi dell'utlizzo dei fondi regionali per il credito alle imprese, a chi “li ha preceduti”, ovvero a Lolli e la giunta di centrosinistra di Luciano D'Alfonso.





Fondi sbloccati solo ieri con una delibera di giunta, che ha approvato il provvedimento relativo alla modifica degli indirizzi strategici ed istituzionali del Fondo Sisma 2009 previsto dal programma di sviluppo “Restart”, per l'attuazione della linea di intervento “azioni di sostegno per l'accesso al credito delle imprese” per un importo complessivo pari a 10 milioni di euro. Contro la Regione di centrodestra si erano scagliati anche i Confidi, a cui Liris ha risposto con estrema durezza, accusando i loro veritici di essere innanzitutto interessati alle provvidenze ed emolumenti.

“Ricordo a loro e a tutti che la precedente Giunta – interviene ora Lolli – chiese e ottenne nell’ambito del programma Restart e dei fondi del 4% per la ripresa economica post-sisma, l'assegnazione di 10 milioni di euro (di cui 7.8 milioni sull’annualità 2017 e 2.2 milioni sull’annualità 2018) per l'accesso al credito delle imprese e dei professionisti del cratere (delibera Cipe 25 del 28 febbraio 2018).  Sulla gestione di tali risorse dovemmo superare le obiezioni del Mise, poiché il Ministero voleva gestirle in maniera centralistica affidandole al Fondo Centrale di Garanzia”.

“Dopo il visto della Corte dei Conti e la pubblicazione della delibera Cipe sulla Gazzetta Ufficiale del 5 luglio 2018 – prosegue Lolli -, all'inizio di agosto, su mia indicazione, tramite gli uffici del Dipartimento dello Sviluppo economico della Regione, chiedemmo immediatamente il trasferimento delle risorse alla Stuttura Tecnica di Missione, per ottenere subito la disponibilità di cassa”.





“Anche su tale richiesta avemmo nuovi approfondimenti dal Cipe e dalla Ragioneria dello Stato, e solo il 6 febbraio 2019 ottenemmo il trasferimento nelle casse regionali dei primi 7,8 milioni di euro. Nel frattempo, approvammo due delibere di indirizzo, la numero 43 del 25 gennaio 2019 e  la numero 128 del 7 febbraio 2019,  per agevolare con la Finanziaria regionale, la Fira, la gestione delle risorse.  Dopo 3 giorni si è votato e la responsabilità politica è passata al centrodestra e da allora sono passati oltre sette mesi”.

Perciò  conclude Lolli, “i ritardi e l’inerzia di cui si parla nel comunicato sono una pesantissima responsabilità proprio di Febbo e Liris. Ora: che gli Assessori competenti, per distrazione o per scarsa conoscenza dei meccanismi, abbiano lasciato nel cassetto un provvedimento pronto, non si giustifica ma ci può anche stare… Ma che addirittura se la prendano con chi lo ha voluto, lo ha predisposto e l’ha messo a disposizione delle imprese, ecco questo è veramente inaccettabile”, conclude Lolli

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