L’AQUILA – Esplode a L’Aquila la polemica sull’utilizzo dei fondi restart, che a valere sul 4% delle risorse economiche destinate alla ricostruzione post sismica 2009, devono finanziare, nel territorio del cratere sismico, programmi di investimento finalizzati a rafforzare l’attrattività e l’offerta turistica e culturale del territorio.
Federterziario L’Aquila, Apindustria L’Aquila e Confesercenti L’Aquila, hanno denunciato lo stallo degli iter e ingenti somme non utilizzate, con riferimento anche all’assegnazione di nuove somme, circa 110 milioni, per la redazione di un nuovo programma Restart 2, redatte in una relazione prodotta il 23 maggio.
Interviene oggi il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, che ricorda che “le risorse Restart sono ossigeno per la ripartenza economica del cratere 2009. Perché il presidente Marco Marsilio, che su questo programma avrebbe un ruolo indiscusso, ha preferito lasciare tutte le decisioni attuative al sindaco Pierluigi Biondi, di fatto avallando l’impiego delle risorse esclusivamente sugli eventi culturali estivi del capoluogo? Eppure basterebbe riprendere quanto già fatto in passato, correggendo eventuali errori e ascoltando le associazioni di categoria che hanno già stilato una base da cui ripartire”.
LA NOTA DELLE ASSOCIAZIONI
A seguito di interrogazione del 4 aprile 2023, a firma del consigliere Stefano Albano, il Comune dell’Aquila il successivo 23 maggio ha prodotto apposita Relazione circa l’attuazione di Restart 1, nonché specifiche indicazioni circa l’assegnazione di nuove somme, circa 110 milioni di euro, per la redazione di un nuovo Programma Restart 2, da sottoporre al Cipess.
Accantonando la esatta determinazione delle economie (o meglio somme non ancora assegnate), che comunque alla data della citata Relazione comunale già ammontavano a circa 50 milioni di euro, e dando uno sguardo alla spesa effettiva di circa 155 milioni di euro è evidente il delinearsi di una consistente crescita di ulteriori somme non utilizzate (economie vere e proprie). Il Comune ed in particolare il sindaco – che avoca a se la delega sul Programma – delinea un assorbimento di tali risorse da parte dei Pit candidati dall’aggregazione dei comuni del cratere. Ad oggi anche di tale assegnazioni non abbiamo però aggiornamenti, Restart 1 resta quindi al palo circa l’avanzamento della spesa con diversi progetti, peraltro dalle risorse considerevoli, fermi ancora allo stato iniziale come la pista ciclabile Valle Aterno-L’Aquila, l’albergo di Campo Imperatore e il collegio di Merito Ferrante d’Aragona (per i tre progetti il soggetto attuatore è il Comune dell’Aquila).
Volendo dunque stimolare il confronto sul nuovo Programma, su cui potrebbero poi utilmente e facilmente dirottarsi via le economie del primo, dobbiamo constatare una pressoché mancanza di ogni condivisione dal Comune e dalla Regione, Enti territoriali che compongono il Comitato di Indirizzo.
Dopo l’esperienza di Fare Centro la Regione non ha avuto più alcun ruolo nell’attuazione che s’è incentrata nel Comune solo per le manifestazioni estive finanziate dal Programma. A tal riguardo” affermano le tre associazioni, “è evidente la necessità di concentrare sul territorio la gestione di tali interventi che qualora affidati a soggetti nazionali si perderebbero nei meandri attuativi (si veda il bando post Covid per contributi alle attività tra i 5 e gli 8mila euro a gestione Invitalia, che vide tempi lunghi ed inaccettabili.
Volendo proporre delle Linee di intervento che siano utili ad alimentare un confronto per la stesura del nuovo Programma, si riportano appresso alcune idee condivise con molti soggetti che a vario titolo hanno partecipato al cammino per la stesura del Programma Restart nel 2014, prima di sottoporlo alla Struttura di Missione, quindi al Cipess per l’assegnazione delle risorse.
Il punto di partenza è quindi la finanziaria per il 2021 del Governo Conte che destina alla ricostruzione 2,5 miliardi, anche tali risorse soggette al meccanismo del 4% per un nuovo Programma di Sviluppo del cratere e da qui partiamo, nella profonda convinzione che il territorio debba avere voce in capitolo sulla programmazione attraverso una ampia e orizzontale discussione.
Immaginando di tracciare alcuni assi/priorità di intervento possiamo immaginare 5 articolazioni oltre all’Assistenza tecnica per l’implementazione del Programma:
1. Sostegno alle imprese: per il lancio di nuove attività e per il sostegno alle esistenti, potenziamento della rete delle strutture dedicate all’accoglienza dei turisti;
2. Turismo: potenziamento della comunicazione delle emergenze culturali ed locali, sostegno alla cultura della montagna e della ‘wilderness’ vera ricchezza del nostro territorio;
3. Cultura, L’Aquila Capitale della Cultura: sostegno a mostre ed eventi tematici di rilevanza nazionale, potenziamento della comunicazione delle emergenze culturali, architettoniche e artistiche, valorizzando particolarmente progetti in grado di generare industria culturale restituendo un ritorno economico nel tempo e potenziando le professionalità del territorio; 4. Progetti di R&D anche in campo culturale che coinvolgano Pmi ed Enti di Ricerca territoriali al fianco delle Grandi Imprese; 5. Ambiente ed energie, anche attraverso le Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili) per agglomerati produttivi e soggetti energivori; 6. Assistenza tecnica: come premesso, occorre una gestione territoriale del Programma, senza la quale non si avrebbero i risultati auspicabili nei tempi corretti, è per questo che le Istituzioni maggiormente coinvolte (Comune dell’Aquila e Regione Abruzzo) devono individuare fin da subito un soggetto gestore”, conclude la nota di Apindustria L’Aquila, Confesercenti L’Aquila
LA NOTA DI PIETRUCCI
Sono drammaticamente ferme le risorse destinate alle imprese del territorio relative al programma Restart. L’allarme è stato lanciato dalle associazioni di categoria per la seconda volta dopo la protesta che nel 2020 sbloccò 6 milioni e mezzo per le piccole e medie imprese del territorio. È chiaro che anche la scelta di affidare la gestione di tale interventi a soggetti nazionali ha avuto come unico risultato quello di accumulare drammatici ritardi nelle pieghe attuative.
Eppure le risorse Restart sono ossigeno per la ripartenza economica del cratere 2009.
Perché Marsilio, che su questo programma avrebbe un ruolo indiscusso, ha preferito lasciare tutte le decisioni attuative a Biondi, di fatto avallando l’impiego delle risorse esclusivamente sugli eventi culturali estivi del capoluogo?
Eppure basterebbe riprendere quanto già fatto in passato, correggendo eventuali errori e ascoltando le associazioni di categoria che hanno già stilato una base da cui ripartire.
Le ultime vere azioni e visioni sul Restart rimangono quelle del programma Fare centro che il centro sinistra al governo di Regione e Comune attuò, di concerto con tutti gli attori del territorio, per dare risposte alla ricostruzione materiale, economica e sociale dell’Aquila e dei Comuni dell’intero cratere sismico 2009.
Attualmente ci sono due fonti di finanziamento: le economie cospicue derivanti dalla vecchia programmazione Restart e le nuove risorse che andranno a formare il secondo tempo della programmazione.
Il confronto sul nuovo Restart deve partire dalla condivisione tra Comune, Regione e Enti territoriali che compongono il Comitato di Indirizzo, proponendo linee di intervento chiare, che non escludano i comuni del Cratere dalle ripartizioni e che soprattutto si indirizzino verso progetti concreti per la crescita economica della collettività.
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