L’AQUILA – Un Paese, l’Italia, dove 1,3 milioni di imprese guidate da donne danno lavoro a oltre 3 milioni di persone, dove però la pandemia del covid ora colpisce ancora più duramente proprio l’imprenditoria femminile e spinge verso la disoccupazione soprattutto le donne con lavori precari. Dove la parità di genere è ancora al di là da venire, nelle posizioni apicali della politica, nelle professioni, ma anche nel mondo del giornalismo, dell’università e della ricerca scientifica. Eppure sono donne le ricercatrici che hanno isolato all’ospedale Spallanzani per prime il coronavirus. La necessità di far fronte con ogni mezzo all’emergenza femminicidio, con 3mila donne uccise in quanto donne per mano maschile, in questi ultimi vent’anni.
Tanti i temi affrontati nel forum on line “Economia, politica, cultura: la donna e il suo ruolo nella società”, organizzato da Abruzzoweb in occasione dell’8 marzo, festa internazionale della donna. Con protagoniste sei donne che rappresentano, ognuna nel proprio settore, l’Abruzzo al femminile: Antonella Ballone, presidente della Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, prima donna in Abruzzo ad assumere questo incarico e la seconda in Italia, Federica Chiavaroli, imprenditrice, ex consigliere regionale, senatrice e sottosegretario alla Giustizia, Alessandra Faggian, scienziata, milanese di origine, aquilana di adozione, vice rettrice del Gran Sasso Science Institute e vice presidente nazionale della Società italiana di economia, Monica Pelliccione, giornalista del quotidiano “Il Centro”, scrittrice di successo, Monica Petrella, dottore commercialista, vice presidente della Fondazione “Magna Carta”, ex assessore comunale dell’Aquila, Marisa Tiberio. presidente di Confcommercio Chieti, componente di giunta del consiglio Confcommercio nazionale.
Sei donne che hanno offerto una densa e stimolante riflessione a più voci a partire proprio dal significato dell’8marzo, data scelta nel 1977 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite come data in cui celebrare la Giornata internazionale della donna, riconoscendo l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
Ha dunque esordito Antonella Ballone, “Ritengo importante celebrare l’8 marzo, soprattutto per parlare delle donne in modo positive, parlare delle donne che si impegnano e ce la fanno. E’ una data che vivo come giorno importante, per ricordare che c’è molta strada da percorrere per la vera parità di genere, basti solo ricordare che quanto più il ruolo diventa importante, di vertice, più le donne sono assenti”.
Come presidente della Camera di commercio Gran Sasso d’Italia, Ballone assicura che “saremo presenti con tutte le nostre forze per far fronte alla crisi causata dalla pandemia, a sostengono anche delle imprese femminili, faremo focus specifici, metteremo in campo finanziamenti ad hoc, favorendo il fondo perduto e l’accesso al credito, e su questo fronte molto potrà essere fatto con le risorse del Recovery plan”.
Per Federica Chiavaroli invece “l’8 marzo è importante per dire quello che manca, quello che ancora va realizzato: ad esempio che i compensi delle professioniste sono più basse del 35% rispetto a quelli degli uomini, per svolgere in medesimo lavoro, che le donne si laureano prima, ma trovano lavoro più tardi. C’è un problema culturale da affrontare, non è solo questione di riforme e misure che la politica deve porre in essere”.
Ma il gap che si conferma anche nella politica: Chiavaroli, non va dimenticato, da senatrice e da consigliere regionale è stata parte di una minoranza, visto che il consiglio regionale d’Abruzzo, come tutti quelli d’Italia, e il Parlamento, ospitano soprattutto maschi.
“Molto va fatto, in questa direzione – spiega Chiavaroli -, e sarebbe un bene perché anche in politica le donne portano pragmatismo, sono focalizzate al risultato, le donne i problemi delle donne li conoscono, e sanno quali sono le misure da adottare. Tengo a ricordare, ma non per autocelebrarmi, che sono stata relatrice al Senato della legge che ha introdotto il congedo di paternità obbligatorio, è stato un passo avanti dal punto di vista culturale, si è sancito che il figlio è della coppia e anche il papà ha il diritto e il dovere di partecipare sin da quando il figlio nasce”.
E’ la volta di Faggian, per la quale l’8 marzo è utile per “celebrare le conquiste di questi anni, anche in ambiti che erano prettamente maschili, ma anche per ricordare che la questione di genere non è affatto risolta. Io sono pro-rettrice, ma nelle università i posti apicali per le donne sono una minoranza, nonostante la grande presenza di donne nel mondo accademico. Eppure nel 2020 sono donne le ricercatrici che hanno isolato il virus Sars-cov2 allo Spallanzani di Milano”.
A far discutere in questi giorni Beatrice Venezi, la più giovane direttrice d’orchestra d’Europa e co-conduttrice della quarta serata del festival di Sanremo, dove ha dichiarato di desiderare per se stessa l’appellativo declinato al maschile, ovvero “direttore”.
Ha commentato Faggian: “mi focalizzo sulla sostanza, non sulla forma. Detto questo io mi faccio chiamare direttrice, visto che la parola femminile esiste, rinnegarla dà l’idea che il riconoscimento lo si ha solo se si usa un termine maschile”.
Monica Pelliccione ha ricordato che “se nel 2021 dobbiamo celebrare ancora la festa della donna, significa che c’è ancora un percorso fare insieme, nonostante tutte le conquiste ottenute”.
Ha poi ricordato che “da una ricerca della Società europea del giornalismo il 63% degli articoli è firmato da giornalisti uomini, il 23% da giornaliste donne, e gli altri articoli sono senza firma. Solo il 21% i direttori dei giornali sono donne, ma di riviste patinate, settimanali e mensili, nei quotidiano questa quota scende al 2%. Anche le retribuzioni delle donne sono notevolmente inferiori”.
Per Monica Petrella, “il covid rischia di farci retrocedere anche sul fronte delle conquiste fatte in termini di parità di genere, visto che la crisi economica, dicono le statistiche, colpisce in misura maggiore le donne. Ho apprezzato il messaggio di oggi del premier Mario Draghi, che ha sottolineato che uno degli obiettivi del suo governo è proprio quello della parità di genere, anche perché questo significa accrescere la competitività del Paese”.
Ha poi osservato Petrella: “lo smart working un effetto positivo lo ha portato: gli uomini lavorando da casa possono farsi carico dei compiti domestici, e se sono riparti in modo più equo questo determina un mutamento culturale, a partire nei figli e dunque nelle prossime generazioni”.
Infine Marisa Tiberio: “l’area metropolitana Chieti e Pescara sta vivendo un momento difficilissimo, a causa del coronavirus – spiega la presidente di Confcommercio Chieti -. Le attività sono chiuse da tre settimane, e le spese gli affitti sono sempre gli stessi e continuano a correre. Eppure la provincia di Chieti vantava una bellissima maglia rosa, con un forte presenza di imprese guidate da donne. Ora anche questo risultato rischia di essere compromesso”.
“L’8 marzo serve ancora, e servirà fino a quando ci saranno donne vittime della violenza, fino a quando saranno le donne a pagare il prezzo più alto in situazioni di crisi, come quella pandemica che stiamo vivendo, finché ci sarà un inadeguato welfare che obbliga una donna a dover scegliere tra lavoro e famiglia”, conclude Tiberio.
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