FORUM DEGLI APPENNINI A PESCASSEROLI: LA RICETTA DI LEGAMBIENTE PER VINCERE LE PROSSIME SFIDE

10 Dicembre 2022 10:19

L'Aquila - AbruzzoGreen

PESCASSEROLI- A fare il punto sulla grande sfida delle green communities in Appennino, alla vigilia della giornata internazionale della montagna, è Legambiente che oggi in occasione della V edizione del Forum degli Appennini”, organizzato dall’associazione a Pescasseroli nella sede del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, presenta il suo report “Un’Agenda per la transizione ecologica e climatica degli Appennini”.

Nel documento l’associazione ambientalista racconta le tre aree pilota, sei storie di buone pratiche territoriali, e indica quella che per lei è la strada da seguire per un “Appennino contemporaneo” che oggi più che mai si trova a fronteggiare problemi e nuove sfide ambientali legati anche agli impatti della crisi climatica.

In particolare per Legambiente oltre a ripensare una strategia unitaria per gli Appennini puntando in sintesi su dieci pilastri* (tra questi maggiore tutela dei territori e della biodiversità entro il 2030, coinvolgimento delle comunità, inserimento degli Appennini tra le reti europee di cooperazione territoriale, miglioramento dei servizi), occorre  velocizzare la realizzazione delle green communities, coinvolgere in questo percorso anche gli esempi che arrivano dalle comunità delle aree protette e valorizzare al tempo stesso le tante esperienze virtuose territoriali.





In fatto di finanziamenti, l’associazione ambientalista ricorda che il Ministero delle Regioni e delle Autonomie ha aperto anche un bando con una dotazione di 135 milioni di euro attraverso il quale sono state selezionate 35 proposte di green communities da finanziare. Per questo bisogna accelerare il passo, senza dimenticare le tante storie di resilienza e innovazione che arrivano da diversi borghi.

La V edizione del Forum degli Appennini, organizzata in collaborazione con il Parco nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise, Uncem, Green Communities e Symbola, ha visto questa mattina esperti del settore, realtà delle aree protette e rappresentanti istituzionali confrontarsi sul tema e sulle sfide da affrontare. Non è casuale la scelta di farlo nel Pnalm a Pescasseroli, nel cuore del Parco che festeggiato da poco i suoi cento anni di storia.

“La Strategia nazionale per le green communities – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta una opportunità per le comunità appenniniche e, a nostro avviso, uno strumento importante per accompagnare la transizione climatica e mettere in atto azioni per rendere Net Zero questi territori. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che le misure della strategia nazionale siano armonizzate con il Pnrr e con le strategie nazionali ed europee su temi convergenti (es. biodiversità, foreste, economia circolare, energia, sviluppo sostenibile, aree interne) in modo che le Green community siano un effetto moltiplicatore nel percorso verso territori a zero emissioni a partire dalle comunità appenniniche”.

“Restiamo convinti che tra gli esempi di green community”, prosegue, “bisogna inserire anche le comunità dei parchi italiani. Per questo sarebbe di estrema utilità individuare nella Sngc un cluster specifico per le comunità delle aree protette italiane, sia perché esistono delle attività e delle esperienze pregresse da non disperdere, sia perché le esperienze delle comunità locali presenti nei parchi italiani rappresentano un credibile riferimento per tutte le green community”.





 

Le tre aree pilota delle Green Communities (GC). Si parte dall’area reggiana del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, un territorio che interessa 7 comuni dell’Unione montana reggiana (Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Toano, Ventasso, Vetto e Villa Minozzo). Grazie alla GC sarà possibile intervenire sulla salvaguardia del patrimonio agro-forestale e su nuovi modelli agricoli per realizzare produzioni sostenibili, negli allevamenti e nei campi, attraverso la diffusione di tecniche agronomiche innovative nelle aziende di un’area caratterizzata dalla filiera del parmigiano reggiano. Il progetto Green community “Parco Regionale Sirente Velino” (Abruzzo) prevede: il miglioramento nella governance dei processi di gestione delle risorse naturali, il sostegno all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio; la creazione di una rete di mobilità sostenibile con snodi, aree di scambio e sistemi di gestione del patrimonio agro-forestale, con modelli di implementazione della cattura del carbonio e gestione dei relativi crediti ambientali. Il progetto Terre Monviso, in Piemonte, prevede tra le principali attività: la creazione di un progetto di housing sociale, coniugando la natura turistica della montagna con un nuovo approccio di abitabilità permanente ovvero destagionalizzata; la riqualificazione edilizio-energetica di edifici pubblici; l’implementazione di una comunità energetica locale pubblico-privata e lo sviluppo di turismo sostenibile che coinvolga tutti i territori rurali della community.

 

“Gli Appennini – spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – sono ricchi di biodi

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