L’AQUILA – “Comincio seriamente a pensare di trovarci su scherzi a parte. Mentre dal Comune dell’Aquila parte una dura diffida nei confronti della ANSFISA, astenendomi dall’entrare nel merito, che fa seguito a pesanti prescrizioni della stessa sul funzionamento della funivia, da Roma una qualificata delegazione di politici locali (Liris, Di Blasio, Luigi Faccia) che ha incontrato il sottosegretario ai parchi Barbaro, annuncia con la giusta enfasi che sul Gran Sasso si andrà tutto l’anno magari più con la funivia che con l’auto e rispettando l’ambiente nell’ambito di una corretta transizione ecologica”.
Ad attaccare è Alfonso D’Alfonso, coordinatore regionale Demos Abruzzo.
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Ma due parlamentari un sottosegretario e un consigliere comunale dovevano fare una riunione a Roma per mettersi d’accordo su cose così elementari? E adesso chi lo dice al vicepresidente della giunta regionale che appena l’altro ieri ha annunciato la realizzazione di nuovi impianti? Purtroppo, non siamo su scherzi a parte, questa è la drammatica realtà di una classe politica eletta sull’onda di un vento nazionale, ma profondamente incapace e anche supponente che sta sacrificando l’economia della nostra montagna, e non solo, per difendere solo ed esclusivamente i propri ruoli di potere”.
“Ribadisco che per ridare una spinta propulsiva al Centro Turistiche Del Gran Sasso e riportare serenità tra i lavoratori occorre che l’azienda venga rilevata dalla TUA analogamente ad AMA in modo da definire un piano integrato e multimodale del trasporto pubblico del bacino Aquilano interconnesso con il sistema regionale finalmente collegato con l’aeroporto , la stazione di Pescara e non solo oltre che con le altre destinazioni turistiche. In TUA ci sono sia le competenze che le capacità manageriali anche per evitare i disservizi che ormai sono la norma nella gestione della funivia tenendo conto che nessun privato verrà mai a candidarsi per gestire una realtà che non genererà mai profitti comunque strategica per il nostro territorio”.
“In questo modo potremo finalmente dare una risposta a una sempre crescente domanda turistica basata sulla mobilità pubblica. Non possiamo più permetterci di perdere tempo, il clima sta cambiando e se non ci attrezziamo per una rinnovata offerta turistica ci saranno altre destinazioni più brave di noi che si accaparreranno una domanda sempre più rivolta a forme di turismo esperienziali e sostenibili. All’amico Luigi Faccia riconosco lo sforzo per cercare risposte da una politica capace di acquisire il consenso ma altrettanto incapace a tradurlo in azione di governo. Apriamo un tavolo di confronto su percorsi virtuosi dove i protagonisti principali dovranno essere chi sul territorio ci vive e ci investe, sono sicuro che saremo capaci, insieme, di intraprendere il giusto cammino.
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