FUNIVIA GRAN SASSO: IL PASSO POSSIBILE, “POCO DA ESULTARE, ENNESIMO FALLIMENTO AMMINISTRAZIONE”

11 Gennaio 2024 15:46

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “C’è poco da esultare, ancor meno da stare tranquilli. L’atteso esito sulle verifiche sulla Funivia del Gran Sasso certifica l’ennesimo fallimento di chi amministra il Centro turistico del Gran Sasso e dell’Amministrazione comunale, controlli voluti dal Ministero a seguito di un esposto di un privato cittadino (minacciato persino di querela!) con cui si ipotizzavano dubbi sullo scorrimento della fune portante della cabina 1”.





Intervengono così, in una nota, i consiglieri comunali all’Aquila del Passo Possibile Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro Tomassoni.

“Si pensi che qualcuno dell’Amministrazione attiva, non più di qualche giorno fa, affermava che quell’esposto, ‘ha messo in allarme il Mit che, per forza di cose (!), ha dovuto disporre questi accertamenti ulteriori, la verità è che l’esposto ha fatto danni nel senso che crea danni nel comprensorio sotto vari aspetti e non vedo problemi tecnici reali ma temo ripercussioni’  – ricordano i consiglieri – Si prenda nota… E anzi meno male ci sia stata una denuncia e la conseguente risposta governativa perché senza queste verifiche molti avrebbero continuato a deresponsabilizzarsi e ad agire con leggerezza, sottovalutando una situazione che chi gestisce la cosa pubblica non può permettersi, specie quando c’è di mezzo, ora possiamo dirlo senza forzature, la sicurezza delle persone”.

“Le prescrizioni, precise e stringenti, che impongono il ritorno all’utilizzo della funivia sono da sé una sentenza: un numero ridotto di passeggeri (più o meno della metà rispetto al normale), velocità di gran lunga inferiore a prima, le funi, su cui si era incentrata la denuncia di terzi, andranno visionate a ‘occhio’ e con mezzi strumentali fino alla fine della stagione attuale, per poi essere obbligatoriamente sostituite con una spesa di almeno di 3 milioni di euro e tempi lunghissimi per un lavoro impegnativo, pena l’utilizzo con ulteriori proroghe che però, verosimilmente, non saranno più concesse”.





“A farla breve, persino con la riattivazione delle corse, quest’anno salirà a Campo Imperatore meno gente, ci saranno file interminabili per il tempo di attesa che inevitabilmente si creerà, non sarà possibile ottenere un rimborso delle tessere stagionali,validate dal 8 dicembre fino alla chiusura della stagione, anche con la fruibilità del servizio ridotta di diversi mesi nella durata… Ma il vero problema non è tanto questo.  Venuti fuori tutti i pericoli insistenti sulla funivia,  ci chiediamo: la decisione di dimezzare il carico e la velocità della cabina perché non sono mai state prese prima in via cautelativa e con quelle indispensabili verifiche che solo la denuncia ha attivato? E soprattutto, a fronte di ciò, viste le limitazioni imposte e prescritte da un Organo tecnico governativo gerarchicamente superiore, perché solo ora quanto emerso ieri improvvisamente viene ritenuto di prioritaria  importanza e di massima attendibilità da chi opera e gestisce il C.T.G.S. rispetto a prima?. E poi da dove si attingeranno i 3 milioni di euro per sostituire fra qualche tempo le vecchie funi se, ad oggi ( altro che pandemia e guerre come dice ancora qualcuno) non si riescono a pagare da mesi nemmeno gli stipendi dei propri dipendenti?”.

“Come gruppo consiliare di Il  Passo Possibile, ad ottobre abbiamo richiesto una Prima Commissione sul mancato rinnovo della convenzione del parcheggio estivo a Campo Imperatore stanti mancate entrate per circa 100.000 € annue: dopo tre mesi nessuna notizia con CTGS e Comune che continuano, su questo come per altro, a fuggire dal confronto. Criticità e disfunzioni che sono la punta dell’iceberg della cronica mala gestio del C.T.G.S., da anni con il bilancio in rosso, con una perdita di esercizio di oltre 300mila euro e a rischio commissariamento, evidentemente non più una priorità del Comune come non lo è più, fino a prova contraria, l’intero indotto che dovrebbe generare il Gran Sasso, del cui rilancio e potenziamento ci si riempie spesso la bocca salvo poi rimanere a guardare, senza una vera programmazione, o, peggio, fare danni”, concludono.

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