FUNIVIA: SOSTITUZIONE FUNI, COMUNE L’AQUILA FA RICORSO, E CHIEDE RISARCIMENTO DANNI AD ANSFISA

17 Febbraio 2024 13:50

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Il Comune dell’Aquila ricorrerà in tribunale contro la prescrizione emessa dall’Agenzia nazionale per sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) relativa alla sostituzione delle quattro funi portanti della funivia del Gran Sasso.





L’indicazione era inserita tra le prescrizioni contenute nel provvedimento di nulla osta tecnico con cui l’Agenzia ha dato il via libera, l’11 gennaio scorso, alla riapertura al pubblico della funivia.

Il 23 gennaio l’amministrazione aveva inviato un’istanza all’Agenzia finalizzata all’annullamento e al ritiro, in autotutela, della specifica disposizione.

Il riferimento è alla vicenda della funivia che collega il sito turistico di Fonte Cerreto a Campo Imperatore, il cui esercizio è stato prima bloccato dall’Ansfisa, a seguito di un esposto che evidenziava criticità sulla sicurezza dell’impianto, per poi essere di nuovo autorizzato con la ripresa delle corse ma accompagnate da varie prescrizioni. La novità aggiuntiva è stata l’imposizione della chiusura dell’impianto al 30 aprile con la necessaria successiva sostituzione delle funi portanti, con significativo anticipo rispetto al 2028, anno in cui era prevista la fine della loro vita operativa. Da parte sua, la Regione Abruzzo interromperà quindi dalla data del 1 maggio l’autorizzazione al pubblico esercizio. Il rischio dunque è che la funivia resterà ferma per mesi, per non parlare del costo milionario per la sostituzione delle funi.





Ma per il Comune, “la prescrizione determina, senza alcuna motivazione e, anzi, in contrasto con le verifiche ed i controlli svolti e con le ulteriori prescrizioni dettate per l’esercizio della Funivia dalla medesima Agenzia, un gravissimo ed ingiustificato onere per l’Amministrazione Comunale, che viene chiamata a sostituire le quattro funi portanti della funivia in anticipo di quasi cinque anni rispetto ai cicli manutentivi imposti dalla normativa tecnica”, si legge nella delibera approvata dall’esecutivo comunale in cui, oltre all’annullamento del provvedimento verrà posta l’azione legale anche per richiedere “il risarcimento dei danni provocati dall’azione dell’Ansfisa e dei suoi funzionari”.

 

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