L’AQUILA – L’Abruzzo si mobilita e, da questa mattina, proseguono le manifestazioni organizzate a Pescara, all’Aquila, Teramo, Lanciano e Sulmona in occasione dello sciopero generale annunciato dai sindacati “in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e a sostegno della popolazione di Gaza”.
A Pescara un gruppo di manifestanti si è sganciato dal corteo principale e ha bloccato il traffico sul cosiddetto Asse Attrezzato, il raccordo
autostradale che collega il capoluogo con Chieti, snodo nevralgico per chi si sposta nell’area.
“Asse chiuso per genocidio”, hanno ripetuto in coro, mentre gli automobilisti iniziano a scendere dalle auto incolonnate. Sono un centinaio i veicoli bloccati nel traffico.
Tra fischi, striscioni e slogan sventolano le bandiere di Usb, Cgil, Unione degli studenti, oltre a quelle della Palestina. Alla manifestazione principale hanno partecipato alcune migliaia di persone, che ora si trovano in piazza Italia, dove hanno sede la Prefettura e il Comune.
Dopo circa mezz’ora, i manifestanti si sono spostati e, percorrendo il raccordo fino all’uscita di piazza Italia, hanno raggiunto il corteo principale, che nel frattempo era davanti alla Prefettura per il comizio finale.
Imponente la presenza delle forze dell’ordine. Nonostante il traffico congestionato, non sono mancati dalle automobili in transito colpi di clacson e applausi a sostegno della manifestazione. Alcune migliaia nel complesso i manifestanti.
All’Aquila diverse centinaia di persone – studenti, lavoratori, pensionati e associazioni – hanno aderito alla manifestazione indetta da Cgil e Usb in solidarietà con la Global Sumud Flotilla e per chiedere la fine delle ostilità contro il popolo palestinese.
Oltre allo sciopero generale promosso dalle sigle sindacali, è stato organizzato un corteo partito dalla periferia est del capoluogo, nell’area di Colle Sapone, diretto verso la Villa comunale. Lungo il percorso il corteo ha fatto tappa davanti alla Questura e alla Fontana Luminosa, prima di raggiungere il centro storico.
“Queste manifestazioni porteranno un contributo significativo – ha spiegato Francesco Marrelli, segretario generale Cgil L’Aquila – perché c’è un risveglio nelle coscienze di buona parte degli italiani”.
Per Marrelli “quella di oggi è una mobilitazione straordinaria, con uno sciopero generale che vede insieme studenti e lavoratori”, sottolineando il sostegno a una missione come la Flotilla “che ha provato a rompere un blocco illegale di Israele per portare aiuti umanitari e favorire l’apertura di corridoi di soccorso”.
A sostenere lo sciopero anche Sinistra Italiana e Partito Democratico: all’Aquila ha sfilato il senatore Pd Michele Fina, che ha parlato della presenza dei giovani come di “un messaggio di pace, impegno e partecipazione, oltre che un segno di speranza”.
A Teramo oltre 1.500 persone, tra studenti superiori e universitari, lavoratori, sindacalisti e pensionati, ma anche molte famiglie, hanno partecipato questa mattina al corteo ProPal che ha accompagnato lo sciopero generale decretato dalla Cgil, a sostegno dell’iniziativa della Sumud Flotilla.
Il corteo, organizzato dalle sigle Cobas, Usb, Cgil Teramo, Casa del Popolo, Uds, Udu, Collettivo Malelingue, Vibrata per la Palestina, è partito dalla stazione ferroviaria attraversando l’immediata periferia cittadina fino ad approdare in centro storico, in piazza Martiri della Libertà, dove si sono tenuti gli interventi degli organizzatori: quelli del segretario generale Cgil di Teramo, Pancrazio Cordone, di Davide Rosci in rappresentanza della Casa del Popolo e di una studentessa.
A margine della manifestazione, alla quale hanno partecipato anche diversi esponenti politici del territorio, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, è tornato a ribadire l’imminente revoca del gemellaggio del Comune capoluogo con la cittadina israeliana di Rishon Le Zion, chiesta a gran voce anche dai manifestanti: “Dopo la lettera inviata alla presidente Meloni, in cui chiedevamo il riconoscimento dello Stato di Palestina, l’esposizione della bandiera palestinese sulla facciata del municipio di Teramo – ha detto il primo cittadino – non possiamo non procedere nell’impegno che abbiamo già assunto del superamento del gemellaggio: esso si fondava su presupposti di carattere umanitario, motivi umanitari che sono completamente calpestati in questi tempi dal governo israeliano”.
La manifestazione è stata pacifica e non ha fatto registrare incidenti. Il percorso scelto ha reso necessaria la chiusura al traffico dinamica di alcuni importanti snodi della circolazione in centro, provocando non pochi disagi ad automobilisti e ai mezzi di trasporto pubblico.
In una nota dichiarano il segretario regionale del PD Daniele Marinelli, Saverio Gileno, dei Giovani Democratici, e Roberta Tomasi della Conferenza delle Donne Democratiche: “La straordinaria partecipazione di oggi alla grande mobilitazione per lo stop al genocidio in Palestina dimostra che non si può più voltare lo sguardo di fronte a quello che sta accadendo. In piazza c’erano persone, cittadine e cittadini, studentesse e studenti, famiglie, associazioni, donne e uomini che chiedono una sola cosa: la fine delle violenze, il cessate il fuoco immediato e l’apertura di corridoi umanitari. Quella che stiamo vivendo non è una battaglia ideologica, ma una questione di umanità e di dignità. Ringraziamo gli organizzatori che hanno fatto da motore all’evento, ma soprattutto chi ha scelto di esserci, perché oggi la politica deve avere l’umiltà di ascoltare e sostenere quella voce collettiva”.
“Abbiamo aderito con convinzione e responsabilità in una mobilitazione sempre più grande e che è sempre più segno di una coscienza civile viva e di una sensibilità profonda che attraversa tutto il Paese – rimarcano gli esponenti PD – . Non lo abbiamo fatto “contro” qualcuno, come il Governo e certa politica stanno cercando di far passare, ma ‘per qualcosa’ che dovrebbe essere prioritaria anche per tutte le componenti della classe dirigente che hanno il potere di incidere sulla pace e sull’emergenza umanitaria in corso a Gaza, perché è la popolazione che lo chiede. Siamo scesi in piazza per la vita, per i diritti fondamentali, per il rispetto del diritto internazionale, che con lo stop alla Flottiglia è stato imposto da Israele in acque non di propria competenza senza che nessuno intervenisse a far rispettare le regole anche a loro. Non è un tema di partito né di appartenenza, ma un grido civile che si leva in Abruzzo come nel resto d’Italia, in Europa e nel mondo”.
“Non è accettabile che chi chiede lo stop al genocidio e il rilascio della flottiglia umanitaria bloccata venga etichettato o criminalizzato: siamo di fronte a una delle più grandi mobilitazioni civiche degli ultimi anni e noi vogliamo starci con coerenza e determinazione, come comunità politica e civile. Il PD Abruzzo con i GD e tutta la comunità provinciale e i circoli rinnova quindi il proprio impegno a sostenere ogni iniziativa volta alla tutela dei diritti civili, alla protezione degli aiuti umanitari e alla costruzione di una prospettiva di pace giusta e duratura per il popolo palestinese e per tutto il Medio Oriente”.
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