ROMA – “C’è un modo per celebrare la Giornata della Terra, che va controcorrente rispetto al mainstream promosso e proposto dalla Commissione europea: la difesa della Natura ha bisogno dell’attività responsabile e laboriosa dell’uomo. L’abbandono dei terreni agricoli, in nome di una ‘selvaggia Natura’ da ripristinare – come vorrebbe una norma europea proposta dalla Commissione Ue – è la premessa per il dissesto idrogeologico e per la fine di quella biodiversità di cui l’Europa (e l’Italia in particolare) è leader, proprio grazie a una millenaria attività di ‘collaborazione’ Uomo-Natura. L’abbandono dei terreni a uso agricolo sarebbe una iattura per tutti, in particolare favorirebbe il progressivo spopolamento delle aree interne, che in Italia coincidono in gran parte con la dorsale appenninica. Un Appennino ‘ripopolato’ è l’unica efficace premessa per difendere la Terra, la Natura, la biodiversità”.
Così, in una nota, il commissario straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli che aggiunge: “L’attività che stiamo svolgendo per la ricostruzione e la rigenerazione dei territori e delle comunità del Centro Italia colpiti dalle sequenze sismiche del 2016-2017 percorrono la via maestra del contrasto all’abbandono dei luoghi: per fare questo occorre difendere gli insediamenti umani, a partire dal presidio agricolo-silvo-pastorale”.
“Come ricorda anche l’UNCEM proprio nella ricorrenza della Giornata della Terra ‘l’emergenza dell’abbandono di suolo non è meno grave del consumo di suolo, nelle aree montane. Alpi e Appennini senza suolo utilizzato in modo sostenibile sono costrette a guardare altrove’. L’area del cratere sisma 2016/17 è costituita per il 70% da boschi in forte espansione, per la maggior parte non gestiti e abbandonati, che stanno erodendo il residuo 25% di coltivi e prati pascoli e rappresentano una minaccia incombente per quel 5% di insediamenti che si stanno ricostruendo con notevoli sforzi. L’abbandono del territorio montano è la premessa del dissesto idrogeologico e la dichiarazione di resa di fronte all’inselvatichimento che riduce biodiversità e risorse”.
“In questi sforzi contro lo spopolamento per il futuro della Terra e di chi la abita – afferma il Commissario Castelli – siamo incoraggiati dalle prese di posizione del Governo Meloni sulle filiere legno 100% italiane e dagli impegni del ministro Francesco Lollobrigida per il settore agro-silvo-pastorale che, per la prima volta nella storia del nostro Paese, hanno messo al centro gli interessi e le specificità uniche del territorio italiano che vanno difese da misure che, oltre a non riconoscerne le qualità, ne minacciano l’esistenza stessa”.
“Un impegno – conclude Castelli – che stiamo portando avanti con decisione nel cratere 2016/17 per farne un laboratorio utile ad affermare la valenza e la specificità dell’uso della terra nella penisola italiana che, non a caso, ci pone ali vertici europei sia della biodiversità che dei prodotti agroalimentari di qualità”.
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