GIORNO DEL RICORDO, “CONSERVARE E RINNOVARE LA MEMORIA”: LE COMMEMORAZIONI IN ABRUZZO

9 Febbraio 2022 23:44

Regione - Cronaca

L’AQUILA – Conservare e rinnovare la memoria della tragedia vissuta da migliaia di italiani e delle moltissime vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani e dalmati nel secondo dopoguerra.

L’Abruzzo  commemora Il Giorno del Ricordo , in tutta la regione, sono numerose le iniziative proposte da cittadini ed istituzioni nei vari comuni.

Questa mattina evento all’Auditorium del Parco, all’Aquila, con i saluti istituzionali del presidente Marco Marsilio, del sindaco Pierluigi Biondi, dell’assessore regionale all’istruzione, Pietro Quaresimale, e della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Tozza.

“Ricordo Storia Futuro”  è stato un momento di confronto, di dialogo e di partecipazione riservato alle istituzioni scolastiche con uno spazio dedicato alla musica e al teatro, in occasione della giornata proclamata solennità civile nazionale italiana nel 2004.

Contributo in video di Simone Cristicchi, cantautore, scrittore e autore di “Magazzino 18”, e di Emanuele Merlino, presidente Comitato 10 febbraio, con la partecipazione di Edoardo Sylos Labini, attore e fondatore di Culturaidentità . L’associazione culturale “Ricordo” dell’Aquila porterà sul palco letture e interpretazioni.  Si sono esibiti gli attori: Luca Serani, Maria Francesca Tomassetti, Roberto Ianni e Giuseppe Tomei. L’accompagnamento musicale sarà a cura della violoncellista Flavia Massimo.





VASTO

Deposizione di una corona in Largo Saraceni, poi in Comune la commemorazione ufficiale L’Amministrazione Comunale di Vasto ha promosso stamane le celebrazioni istituzionali in occasione del Giorno del Ricordo, annuale occasione commemorativa della storia del Confine italiano orientale attraverso cui rinnovare e conservare la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.

Dapprima è stata deposta una corona d’alloro al cippo in ricordo del finanziere infoibato Tommaso Saraceni, ubicato nel Largo del centro storico intitolato alla sua memoria nel 2018, alla presenza del Vicesindaco Felicia Fioravante, degli Assessori Nicola Della Gatta e Anna Bosco, dei Consiglieri Lina Marchesani, Alessandra Notaro, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani, delle Autorità Militari e dei rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma cittadine.

Erano, inoltre, presenti la Signora Teresa Saraceni, parente di Tommaso, e la Signora Magda Rover, nativa di Albona (Pola), ma residente a Vasto da anni.

La seconda parte della mattinata si è tenuta all’interno dell’Aula del Consiglio Comunale “G.Venniti”. Il Vicesindaco Licia Fioravante nel suo discorso cita le parole di un famoso esule istriano, Paolo Barbi. L’odio non ha colore, non ha forma ne aspetto invade la mente fino a distruggerti, fino a portarti lontano al tuo cuore, da ciò che sei. “Il secolo passato – ha aggiunto il Vicesindaco Fioravante – ci consegna un’eredità pesante, complessa, densa di valori e disvalori che, comunque, ci orientano e ci servono da battistrada nel cammino che ci attende verso il futuro”.

“Quel che si può dire di certo è che si consumò, nel modo più evidente con la disumana ferocia delle foibe, una delle barbarie del secolo scorso – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Nicola Della Gatta. “Perché nel XX secolo si intrecciarono in Europa cultura e barbarie. Non dobbiamo mai smarrire consapevolezza di ciò nel mentre valorizziamo, ed esaltiamo, i tratti più nobili di quell’esperimento storico, unico e visionario, di civiltà, di pace, di libertà, di tolleranza, di solidarietà su cui si fonda la nostra Europa. È un’Europa – ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – nata dal rifiuto dei nazionalismi aggressivi e oppressivi, da quello espressosi nella guerra fascista a quello espressosi nell’ondata di terrore jugoslavo in Venezia Giulia; un’Europa che esclude naturalmente anche ogni revanscismo”.

AVEZZANO





Anniversario della scomparsa del Questore eroe Giovanni Palatucci. Oggi, in piazza Bruno Corbi, l’amministrazione comunale di Avezzano e la Polizia di Stato hanno dedicato un momento solenne di commemorazione al Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, medaglia d’oro al merito civile.

Presenti, il vicesindaco della città Domenico Di Beradino, accompagnato dal consigliere Maurizio Seritti, il Dirigente del commissariato di Pubblica sicurezza, vicequestore Giancarlo Ippoliti, il comandante della Polizia locale Luca Montanari e Don Claide, parroco della Cattedrale dei Marsi.

Forze dell’ordine, autorità civili e religiose dinanzi alla targa posta in piazza in memoria di Palatucci, hanno reso omaggio al Funzionario di Polizia morto nel 1945, a 36 anni, nel campo di sterminio di Dachau pochi giorni prima della liberazione e che rappresenta ancora oggi un modello esemplare di sacrificio e altruismo.

In servizio dal 1937 alla questura di Fiume come commissario e poi questore-reggente, salvò circa 5.000 ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti.  Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme, il Memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’Olocausto, lo ha insignito del riconoscimento di ‘Giusto tra le nazioni’ ed è stato proclamato dalla Chiesa cattolica ‘Servo di Dio’, nel 2004.

“Sarebbe stato più semplice rimanere immobile nelle decisioni e invece Palatucci ha scelto di agire” – ha sottolineato il vicesindaco Di Berardino mentre il vicequestore Ippoliti ha ringraziato a nome del Questore “per l’attenzione rivolta ad un vero e proprio simbolo delle forze dell’ordine”.

Queste le parole che hanno accompagnato la medaglia d’oro: “Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita”

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