GIULIANOVA, BOCCHINO (LEGA): “ASSORDANTE SILENZIO DI FDI SULLE DICHIARAZIONI DEL SUO COORDINATORE”

26 Aprile 2022 15:06

Teramo - Politica

GIULIANOVA – “Se Fratelli d’Italia pensa che la querelle scatenata su Giulianova si chiuda con un paio di comunicati stampa commettono un grave errore di valutazione politica”.

Inzia così la dura nota della portavoce regionale della Lega, la consigliera regionale Sabrina Bocchino, in merito allo scontro tra Romolo Lanciotti,  coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, e il sindaco leghista di Giulianova Jwan Costantini.





Il primo, nei giorni scorsi, ha evidenziato come: “In uno dei tanti sproloqui cui ci ha abituati, il buon sindaco parla di una fantomatica divisione all’interno di Fratelli d’Italia. Invece di mettere il naso in casa d’altri, dovrebbe pensare a ciò che accade nella sua maggioranza. Lo schieramento che lo sorregge comincia a perdere i pezzi e lo scricchiolio diventa sempre più forte! Prima di candidarsi a rappresentare una coalizione, il sindaco dovrebbe dimostrare di essere in grado di farlo!”, riferendosi alle voci di una candidatura di Costantini alle prossime politiche.

Dichiarazioni che hanno generato una spaccatura nella coalizione di centrodestra in provincia di Teramo.

A tal proposito Bocchino sottolinea: “La Lega continua ininterrottamente il lavoro per governare bene comuni e regione e per rafforzare e ampliare la colazione di centrodestra, anche quando altri cercano di minarla nelle fondamenta”.





E riguardo a quano riferito ancora da Lanciotti sull’ incontro di circolo alla presenza del sottosegretario regionale Umberto D’Annuntiis – “in quella sede è stato deciso da tutti di rimanere all’opposizione. Aggiungo che mi è stato offerto velatamente di ricoprire un ruolo da assessore esterno, ma per quel che mi riguarda sto bene così – Bocchino aggiunge: “è necessario che Fratelli d’Italia e soprattutto il sottosegretario Umberto D’Annuntiis prendano al più presto le distanze da quanto affermato dal loro segretario Romolo Lanciotti”.

E conclude: “La strada del silenzio equivarrebbe alla condivisione delle affermazioni di quest’ultimo il che ci costringerebbe a fare delle valutazioni generali che aprirebbero altri tipi di scenari politici”.

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