L’AQUILA – Terminata la breve vacanza a Londra, il riconfermato presidente Marco Marsilio di Fratelli d’Italia ha ieri partecipato alla Fiera dell’agricoltura di Lanciano. Una passeggiata di salute, rispetto alla fiera di ipotesi, ambizioni e trattative febbrili per la composizione della giunta, con le scelte non certo facili da fare, visto che i sei posti a disposizione sono decisamente pochi rispetto ai pretendenti. Le nomine ha tenuto a dire il presidente, ci saranno dopo la proclamazione degli eletti, e dopo aver trascorso una serena Pasqua. Intanto però si susseguono indiscrezioni che vanno ad alimentare la lotteria del toto-giunta.
E proprio a Lanciano, e nel collegio di Chieti, in base a queste voci, si staglierebbe uno degli scogli più difficili da superare, in acque rese tempestose dalle polemiche: Marsilio vorrebbe nominare a tutti costi assessore anche il lancianese Nicola Campitelli, eletto con 8.463 voti, assessore regionale all’Ambiente uscente, passato dalla Lega ad Fdi pochi mesi prima delle elezioni. Un assessore però non in quota dei tre rivendicati da Fdi, in virtù del 24,1% preso alle elezioni del 10 marzo, che è valso 8 consiglieri, bensì in “quota esterna”, ovvero “al posto di” un assessorato per la lista di Marsilio presidente, che ha preso il 5,7% ed eletto due consiglieri, e per la quale a decidere è ovviamente Marsilio e basta.
In questo modo a saltare sarebbero le già residue speranze di entrare in giunta per Luciano Marinucci, ex sindaco di San Giovanni Teatino, il più votato della lista di Marsilio presidente con 2.168 voti, nello stesso collegio chietino. Ma non solo, già solo la voce dell’ingresso in giunta di Campitelli, avrebbe mandato su tutte le furie l’ex sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che ha preso ben 9.617 voti, astro nascente del partito, e che può vantare una amicizia con Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fratelli d’Italia. Magnacca avrebbe il posto in giunta assicurato, visti i voti che ha preso, ma con due assessori di Fdi nella stessa provincia chietina resterebbe scoperta la provincia di Pescara, dove il più votato è stato Luca De Renzis, con 4.732 voti, e infatti anche a Pescara si registrano fibrillazioni, tenuto conto che a giugno si vota pure per le comunali.
Di fatto insomma Fratelli d’Italia avrebbe quattro assessori, oltre a Campitelli e Magnacca, il recordman di preferenze, con 11.748 voti, il marsicano Mario Quaglieri, assessore regionale al Bilancio uscente, e l’avvocato teramano Paolo Gatti, ex assessore di Fi tornato dopo anni in consiglio con ben 10.867 voti.
A caduta, con questo schema a Forza Italia, spetterebbe un solo assessore, e non due come richiesto, più la presidenza del consiglio, alla luce del 13,4% ottenuto alle urne, con 4 consiglieri eletti. Gli azzurri sarebbero però compensati con il sottosegretariato di giunta. L’ultimo assessorato andrà alla Lega, che ha preso il 7,5%, eleggendo due consiglieri.
Per Forza Italia l’unico posto in giunta dovrebbe andare al pescarese Lorenzo Sospiri, presidente del consiglio regionale uscente, rieletto con 8.822 preferenze. E al suo posto entrerà il primo dei non eletti, Paolo Cilli, assessore al comune di Montesilvano, comune dove si vota a giugno, e che ha preso 3.787 voti. La presidenza del Consiglio andrebbe a Roberto Santangelo, rieletto con 9.600 voti, vice presidente del consiglio regionale uscente, nonché presidente del consiglio comunale dell’Aquila.
E il sottosegretariato di giunta spetterebbe al francavillese Daniele D’Amario, assessore regionale alle Attività produttive, Turismo e Attività culturali uscente, rieletto con 5.408 voti. Il problema è pero che, allo stato attuale il sottosegretariato di giunta, come pure la presidenza del consiglio, non prevede la surroga, e questo significa che rimarrebbe fuori, dopo quattro mandati consecutivi, a meno che non si provveda nel corso della legislatura a modificare lo statuto, Mauro Febbo, il primo dei non eletti a Chieti, con 4.105 voti, arrivato dietro a D’Amario. Un problema non da poco. A spingere per la nomina ad assessore di D’Amario, e conseguente surroga per Febbo, era stato il segretario regionale e deputato Nazario Pagano. Sia D’Amario che Febbo, come riferito da Abruzzoweb, sono tra coloro che spingono per l’avvicendamento alla segreteria regionale tra Pagano, in sella dal novembre del 2013, e Sospiri, in base al patto sancito prima delle politiche del 2022, e poi congelato in vista delle regionali. E questo potrebbe ora aver mutato i posizionamenti interni al partito.
Infine la Lega: in pole tra i pretendenti, numeri alla mano, c’è l’assessore all’Agricoltura uscente, l’aquilano Emanuele Imprudente, rieletto con 7.034 voti, che avrebbe la meglio sul capogruppo uscente, il pescarese Vincenzo D’Incecco, che ha preso meno voti, 5.952 voti.
Sempre a proposito di surroghe in base a questa ridda di ipotesi, entrerebbe per Fdi in provincia di Chieti, con Campitelli assessore assieme a Magnacca, il terzo classificato Francesco Prospero, 6.624 voti, capogruppo Fratelli d’Italia al comune di Vasto, e la quarta classificata, ovvero il vicesindaco di Casalbordino, Carla Zinni, che ha preso 6.539 preferenze, la seconda candidata donna con più voti in tutto l’Abruzzo.
Al posto di Quaglieri entrerà in consiglio Maria Assunta Rossi, di Pratola Peligna, ex presidente della Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna, che ha preso 5.491 voti. Al posto di Gatti entrerà come surrogata Marilena Rossi, coordinatrice del partito in provincia di Teramo, che ha preso 5.381 voti.
Nella Lega al posto di Imprudente entrerebbe in consiglio la prima dei non eletti, con 2.465 voti, Carla Mannetti, ex assessore comunale dell’Aquila, e responsabile trasporti del partito.
Download in PDF©