TERAMO – Si è concluso il concorso regionale, tenutosi a Teramo il 19 e 20 ottobre, che ha decretato il miglior arrosticino d’Abruzzo.
Alla gara, presieduta da una selezionatissima giuria, si sono confrontati 8 concorrenti provenienti da ogni parte d’Abruzzo e la valutazione ha richiesto più tempo del previsto.
Il podio è stato così assegnato: il primo classificato è stato Lo Stregone di Farindola (Pescara), al secondo posto La Pecora Nera dell’Aquila e infine Lo Strabacco di Teramo.
I parametri di giudizio sono stati piuttosto severi, seguendo una scheda tecnica che teneva in considerazione i criteri stabili dalla Regione Abruzzo, essendo l’arrosticino una prelibatezza riconosciuta a livello regionale.
Circa 6.000 gli arrosticini cotti, tantissime le persone arrivate a Teramo nelle due giornate, che hanno permesso a tutta la città di attivarsi per rispondere alle esigenze di chi è rimasto senza posto a sedere per motivi di logistica.
“È stato un evento straordinario, non ci aspettavamo tutta questa gente per un evento a ottobre. La cosa principale è che siamo stati capaci di scadere nella sagra, ma anzi abbiamo potuto rivendicare la paternità di Teramo. Infatti, grazie al convegno che si è tenuto, a cui hanno partecipato storici ed esperti, è stato confermata ancora una volta la nascita dell’arrosticino nel teramano” spiega Marcello Schillaci, noto ristoratore e presidente dell’associazione Porta romana che ha organizzato l’evento.
“L’arrosticino era il principale pasto dei briganti, ed è stato confermato che è originario di Teramo, certo è che a Pescara e Chieti ci si sono dedicati di più e io mi tolgo il cappello davanti a questi arrosticini” conclude Schillaci.
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