GOVERNO, MELONI: “ITALIA NELL’ALLEANZA ATLANTICA, CHI NON E’ D’ACCORDO FUORI DA ESECUTIVO”

19 Ottobre 2022 20:18

Italia - Politica

ROMA – “Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo. L’Italia con noi al governo non sarà mai l’anello debole dell’occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi”.

Così in una nota il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni al termine di una giornata segnata dal nuovo caso aperto dalle parole di Silvio Berlusconi – non citato, peraltro, nella nota – sull’attacco russo all’Ucraina.

“Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo – aggiunge – La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato”.





Il sospetto in Fratelli d’Italia è che ci sia qualcuno che sia intenzionato a destabilizzare il quadro politico pregiudicando gli interessi della Nazione, altrimenti –
ragiona un ‘big’ – non si spiegherebbero i ‘distinguo’ di Berlusconi.

Da un lato sono al lavoro i pontieri – Matteo Salvini in primis – per far sì che che al Colle il centrodestra si presenti con una unità d’intenti, ma dall’altro la tensione nella coalizione è sempre più alta.

La neocapogruppo di FI al Senato Licia Ronzulli sottolinea come sia “vergognoso” che un deputato si sia prestato a diffondere l’audio di Berlusconi sulle critiche a Zelensky, ma in questo modo – ragiona un altro esponente di Fdi – si presta il fianco a chi punta ad impallinare il centrodestra ancor prima che nasca
il governo.





“Mercoledì prossimo ci sarà il governo”, osserva Salvini che sta preparando un dossier sul piano economico (prevede di puntare sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, sullo stop alla Fornero e sull’estensione della flat tax agli autonomi – il tetto non sarà da 65 a 100mila euro, ma a 85 mila – mentre
l’obiettivo della tassa piatta al 15% per il momento è congelato) ma i prossimi passaggi non saranno agevoli per l’alleanza.

Pesano le ultime dichiarazioni dell’ex premier, con Fdi che mantiene “una linea netta” sulla politica estera. Nel partito c’è la convinzione che in questa fase ci sia una convergenza con i vertici istituzionali, l’obiettivo appunto “è fare gli interessi del Paese”. E il presidente di Fdi si muove nel perimetro auspicato dal Capo dello Stato per quanto riguarda il sostegno a Kiev.

Dopo i nuovi audio di Berlusconi diffusi in giornata si guarda sempre più in casa azzurra. Antonio Tajani viene considerato anche dal partito della Meloni come un garante della linea del Ppe ma nell’opposizione è partito il tam tam affinché non si affidi ad un esponente di FI il ministero degli Esteri.

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