L’AQUILA – Ritmi serrati per i lavori di realizzazione della scalinata davanti la Porta santa di Collemaggio, che dovrà essere inaugurata il 19 agosto, in vista della visita di papa Francesco il 28 agosto.
I vivaisti sono al lavoro per la sistemazione del verde ed è stato posizionato anche l’ulivo monumentale a fianco alla Porta Santa. Sarà previsto anche un accesso per i disabili.
Oggi sarà steso il nuovo manto di asfalto nell’area antistante la Porta Santa, in attesa, dopo la Perdonanza, del montaggio dei cubetti di porfido.
L’opera, costata 1 milione di euro, divide l’opinione pubblica sui social con chi dà ragione al sindaco Pierluigi Biondi e al vice Raffaele Daniele, considerandola utile e ben fatta, e chi invece lo ritiene un intervento a dir poco inopportuno e decontestualizzato, oltre che eccessivamente costoso.
Dopo Italia viva va all’attacco è l’Archeoclub dell’Aquila, che con la presidente Maria Rita Ancone sostiene che “non basta rivolgersi a un progettista o a un gruppo ristretto che esprima su un’area un’idea progettuale: è invece necessario, nel trasformare e recuperare un luogo a lungo vissuto dai cittadini, ascoltare il maggior numero di pareri possibile perché i punti di vista, in questo caso, devono essere espressi da più parti per evidenziare aspettative ed elementi legati al vissuto e alle esperienze che quel luogo ha determinato, oltre che, naturalmente, le modalità di tutela storico-artistica. Si stanno progettando in questi mesi restauri di piazze e di luoghi pubblici che hanno una vitale importanza per la vita cittadina. Il disegno futuro di questi spazi richiede un’attenta considerazione di ciò che significano proprio come luoghi pubblici, di incontro e di vita in comune che non devono diventare ‘alieni'”.
“L’Archeoclub – ad esempio – avrebbe suggerito, per un più idoneo inserimento nel delicato contesto storico-ambientale della Basilica, di utilizzare semplicemente quanto già ideato – anche se a una diversa scala – per il teatro Amphisculpture del Parco del Sole dall’architetto Beverly Pepper e cioè: una struttura a càvea che sfruttasse il pendio esistente e l’utilizzo della stessa pietra bianca e rosa. L’Archeoclub suggerirebbe poi, più in generale, di limitare al massimo il consumo di suolo e l’impatto antropico sullo stato dei luoghi, nell’ottica di una miglior risposta dei terreni a fenomeni atmosferici particolari e quindi di una miglior vivibilità”.
Promuove a pieni voti l’opera invece il vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente “Ci troviamo davanti a polemiche insignificanti, a mio modesto avviso. Si sta riqualificando un’area e si sta dando una dignità particolare al monumento simbolo della città. L’intervento che andrà ad ultimazione a breve, ha già dato un’identità chiara, nuova, aperta, fruibile ad una parte del monumento che rappresenta la nostra città. Credo che sia un intervento che darà lustro all’Aquila”.
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