L’AQUILA – Dopo oltre cinque anni di commissariamento per “velocizzare” la messa in sicurezza della falda acquifera del Gran Sasso, minacciata da eventuali contaminati prodotti dal traforo dell’autostrada A24 A25, non c’è un progetto esecutivo, e ancora ci si scontra sulle varie ipotesi, la fase propedeutica dei sondaggi si sono fermati ancor prima di partire, e c’è chi assicura che sarebbero anche inutili, ed anzi pericolosi. E comunque i sondaggi potranno essere effettuati solo a settembre e ottobre 2025, perché negli altri mesi non si può istaurare il senso alternato di marcia con semaforo, per non danneggiare il turismo e nei mesi invernali con neve e ghiaccio i mezzi pesanti non potrebbero ripartire da fermi. Per non dire dell’enorme punto interrogativo sulla possibilità del doppio senso in galleria, nei mesi o forse anni in cui ci saranno i lavori veri e proprio, i cui la provincia aquilana e teramana rischiano l’isolamento. In una galleria che oggi dal punto di vista strutturale non è norma e in teoria andrebbe chiusa.
Tante le incognite e dubbi, sulla natura dell’intervento, sulle tempistiche, emerse oggi nel workshop istituzionale nella sala ipogea del Consiglio regionale, convocato dai consiglieri regionali del Pd Pierpaolo Pietrucci, vicepresidente della Commissione Bilancio, e Sandro Mariani, presidente della Commissione Vigilanza, sulla scottante vicenda della messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, dopo che le opere propedeutiche assegnate al commissario straordinario Pierluigi Caputi, in carica dal settembre 2023 che ha sostituto nello stesso ruolo Corrado Gisonni, nominato ad agosto 2019, si sono fermate ancor prima di partire, con una ventina di carotaggi, affidati alla Italferr Spa, in quanto l’ente gestore del servizio idrico, la Ruzzo Reti, e la ha riscontrato l’intorpidimento dell’acqua bevuta da 700mila abruzzesi, a causa della rottura del collettore di drenaggio principale (canala) all’interno della galleria destra nella direzione Roma -Teramo durante un sopralluogo effettuato il 15 ottobre. Per l’avvio dei lavori già si erano verificati enormi disagi con il senso unico alternato in una sola canna della galleria, con il semaforo verde ogni 15 minuti, che però ha determinato attese anche di oltre una ora.
Hanno preso parte al workshop oltre Mariani, Pietrucci, Caputi, Tommaso Navarra, presidente del Parco Gran Sasso-Laga, Giovanni Lolli, già vice presidente della Regione Abruzzo, Antonio Sorgi, rup del commissario per la messa in sicurezza per la sicurezza antisismica A24-A25, Antonio Corsini, e ancora Antonio Marasco, capo dipartimento Anas dell’Abruzzo Molise, Augusto De Sanctis, attivista e consulente ambientale, i geologi Leo Adamoli e Mauro Manetta, Gaetano De Luca, responsabile della Rete di Monitoraggio Sismico Abruzzese, Marco Petitta, docente di Scienze della Terra all’Università La Sapienza, Giorgio Morelli, ingegnere, e già dirigente del Corpo Forestale dello Stato e coordinatore del pool di consulenti tecnici incaricati dalla Procura di Teramo per l’incidente del 2002, Marco Bosio, dirigente Anas.
Assente per quanto invitato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Subito all’attacco Morelli; “i sondaggi sono inutili, perché già abbiamo un quadro della circolazione idrica conosciuta, e non esiste un punto idrico al riparo da ogni contaminazione. Ovvero la falda acquifera può essere contaminata da qualsiasi punto e a contaminarsi sarebbe l’intero acquifero. In ogni caso i venti sondaggi saranno puntuali non darebbero poi risposte in tal senso”.
Per Morelli “la soluzione è l’isolamento dei laboratori e delle gallerie, azzerando ogni contatto con la falda acquifera, ma estremamente costosa. e con enormi problemi logistici. Magari cominciando con le gallerie, in modo parziale, in concomitanza sui lavori previsti sulle calotte della galleria, Oppure non si fa nulla, opzione zero, e si potenziando al massimo i sistemi di monitoraggio, e con il potenziamento dei potabilizzatori esterni”.
Ha ribattuto Caputi: “appena insediato ho trovato il progetto preliminare del commissario Corrado Gisonni, un luminare di idraulica, con una enorme mole di conoscenza aggiuntiva, e con una marea di dati su cui abbiamo ragionato. La possibilità che i sondaggi possano creare problemi sono a dir poco remoti. Ci sono varie soluzioni da valutare, in vista della progettazione definitiva. Ma l’opzione zero non è praticabile. Se si ribalta un camion che trasporta sostanze oleose, la permeabilità non sappiamo quanto durerà. E dopo otto ore non si potrà più fare stoccaggio di acqua. Occorrono strutture che captino acque come alternative, per ogni evenienza”.
“I sondaggi esterni alla galleria sono in corso e termineranno tra una ventina di giorni, mentre quelli all’interno potranno essere eventualmente avviati solo a settembre-ottobre 2025. Per la fase propedeutica dei sondaggi in base all’indirizzo dato da Strada dei parchi e dalla polizia stradale, sono disponibili solo i mesi di settembre e ottobre perché negli altri mesi invernali, in caso di stop a causa del ghiaccio e neve, i mezzi pesanti non potrebbero ripartire con quelle pendenze o impiegherebbero tempi tempi troppo lunghi. Negli altri mesi sarebbe eccessivo l’impatto sulla mobilità turistica”.
Sulla rottura, spiega Caputi, “un evento imprevisto e imprevedibile per il quale ribadisco dove noi siamo totalmente estrani, stiamo aspettando anche noi di conoscerne i motivi. L’incarico è stato dato per coordinare le attività al Sian, l’organismo che presiede alla qualità delle acque, in collaborazione con la Ruzzo reti”.
E ha aggiunto: “sono sempre stato aperto a ogni sollecitazione, ho convocato ogni tre mesi un tavolo specifico previsto dalla norma di diffusione dell’informazione, sono stati in maniera diretta e indiretta in contatto coi sindaci e comuni, coi presidenti delle province, delle province,
sono andato nelle commissioni consiliari ogni volta mi è stato chiesto”.
Sorgi ha ribadito che una volta approvato progetto esecutivo, i lavori per la messa in scurezza strutturale della galleria, dureranno un anno, con cantiere su tre turni h24. E’ una galleria non a norma, l’alternativa è chiuderla, ora è aperta in deroga, anche il sistema antiincendio non è a norma, vanno sostituti tutti cavi. I potabilizzatori saranno importanti per garantire la fornitura di acqua in caso di intorpidimenti”
Ad incalzare anche De Sanctis, che ha condotto battaglie contro i rischi di contaminazioni della falda provocati dai laboratori del Gran Sasso, come accaduto poi nel 2002. e anche lui dice “non c’è nemmeno una bibliografia a supporto dei sondaggi e della loro utilità”. Ricordando che alcune lavorazioni di manutenzione straordinaria delle gallerie potrebbe determinare contaminazioni.
Dopo sei anni di commissariamento siamo a zero, non c’è nemmeno il progetto, Si prevedeva dei sistemi di drenaggio laterali, e una canalizzazione sotto il sedime dell’autostrada, e poi cunicoli di drenaggio intorno ai Laboratori. E poi l’Ingv dice che c’è faglia attiva e capace sismica che potrebbe provocare danni anche ai Laboratori. Occorre una opera di mitigazione, ma il tema non viene affrontata, nè da Corsini, nè da Caputi. A maggior ragione le sostanze pericolose vanno tolte da dentro i laboratori, invece, come si vuole fare, di spostare le captazioni”-
Il presidente del Parco Navarra ha ricordato che “l’autostrada è “una infrastruttura strategica di Protezione civile di livello nazionale e dovrebbe essere lo Stato, e non i commissari in regime emergenziale, a gestire il traforo del Gran Sasso. A maggior ragione perchè lì sotto ci sono laboratori di fisica nucleare di importanza mondiale”.
Ha concluso Pietrucci, “dobbiamo svolgere la funzione di controllo, ed è quello che stiamo facendo, favorendo dibattito pubblico, solo nell’interesse degli abruzzesi”.
A Pietrucci e Mariani le conclusioni: “due commissari sono troppi, hanno difficoltà a parlare con una sola lingua, è emerso oggi che invece la possibilità di accorpamento è possibile”.
Ritenendo infine che “non è pensabile in una sola canna della galleria il senso unico alternato. I lavori dureranno mesi e mesi, non possiamo bloccare l’Abruzzo, occorre valutare il doppio senso di marcia, ovviamente garantendo la sicurezza, e rinnovando l’impianto di areazione”.
Infine Mariani, “mi dispiacciono le prese di posizioni di Marsilio, nessuno ha fatto allarmismi, commissione di vigilanza proseguirà il suo lavoro, non solo per far emergere i problemi, ma per individuare le soluzioni”
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- TRAFORO GRAN SASSO: CAPUTI, “SONDAGGI DENTRO GALLERIA POSSIBILI SOLO A SETTEMBRE-OTTOBRE 2025”L'AQUILA - "I sondaggi esterni alla galleria sono in corso e termineranno tra una ventina di giorni, mentre quelli all'interno potranno essere eventua...