GREEN PASS: PROTESTE MA L’ITALIA NON SI FERMA. MARSILIO, “IN ABRUZZO NESSUN PROBLEMA”

MOBILITAZIONI IN NUMEROSE CITTA', MA NON CI SONO BLOCCHI ATTIVITA' PRODUTTIVE E PORTI. SIT-IN PACIFICO AL CIRCO MASSIMO A ROMA. BOOM VACCINI NELLE ULTIME ORE. NEL BOLLETTINO ODIERNO 2.732 POSITIVI E 42 MORTI

15 Ottobre 2021 17:21

Regione - Abruzzo

L’AQUILA  – Da Trieste in giù proteste e manifestazioni hanno salutato il debutto dell’obbligo di Green pass per milioni di lavoratori. Registrati disagi, specie nelle zone portuali, ma l’Italia non si è fermata.

E nessuna turbativa rilevante per l’ordine pubblico dopo gli scontri di sabato a Roma e gli allarmi della vigilia. Al Viminale occhi puntati ora a domani, altra giornata che si annuncia calda. Intanto, si fa sentire l’effetto 15 ottobre con la corsa alla certificazione verde: nelle ultime 24 ore i tamponi hanno toccato la quota record di 506mila, mentre dalla struttura del commissario Francesco Figliuolo segnalano il trend positivo delle prime dosi di di vaccino: ieri 73mila, il 34% in più rispetto all’inizio della settimana. In un solo giorno sono stati emessi ben 860.094 Green pass.

E’ il fronte del porto quello più caldo della giornata. A Trieste oltre cinquemila persone si sono raggruppate davanti al Varco 4 tra urla ‘libertà’ e slogan contro il Governo Draghi. I portuali hanno impedito a militanti di Forza Nuova e di estrema sinistra di accedere nell’area. Momenti di tensione quando una troupe del Tg3 è stata circondata da numerosi manifestanti e costretta ad allontanarsi inseguita dalle grida ‘venduti!’. “La protesta va avanti fino a quando non tolgono il Green pass”, ha annunciato Stefano Puzzer, leader del Coordinamento lavoratori portuali della città. L’attività dello scalo è proseguita comunque quasi regolarmente, anche se con qualche rallentamento. Operatività non compromessa anche al porto di Genova, dove un presidio di lavoratori ha bloccato dall’alba le operazioni al varco Etiopia.

Momenti di tensione quando un automobilista ha tentato di entrare urlando ‘andate a vaccinarvi e guadagnatevi la pagnotta’.

Stop anche al varco internazionale di San Benigno ed al Terminal Traghetti dove i manifestanti hanno fatto passare le persone ma non le merci. Problemi più gravi sono stati invece creati alla viabilità genovese dai blocchi del traffico attuati. Ad Ancona un centinaio di persone ha impedito l’accesso al porto causando lunghe file di auto e mezzi pesanti. Disagi alla viabilità più che per l’operatività dello scalo.

Nessuna criticità di rilievo per pubblica amministrazione ed aziende di là degli degli ingressi scaglionati ai ministeri e qualche fila per la presa in visione del pass.

I dati Inps sui certificati malattia, nel pubblico e nel privato, hanno fatto registrare un aumento del 23,3% rispetto a venerdì scorso.

Presidi di protesta si sono svolti davanti ai cancelli di alcune fabbriche, come la Fiat Avio di Rivalta, alle porte con Torino.

Uno sciopero è stato indetto dalla Fiom alla Ferrari di Maranello. Capitolo manifestazioni: anche in questo caso non ci sono state degenerazioni delle proteste che si sono volte in molte città. Nella Capitale qualche decina di no pass in mattinata ha tentato di bloccare il traffico in via Labicana, a ridosso del centro: fermati dalle forze dell’ordine.

Nel pomeriggio al raduno contro il green pass al Circo Massimo si sono presentati in un migliaio (oltre 10mila per gli organizzatori). Fischi per giornalisti e sindacati, “si sono venduti a Brunetta”, ha detto dal palco Edoardo Polacco, leader dell’associazione “Le Sentinelle della Costituzione”.

E c’è stato spazio anche per un gruppo di manifestanti donne che si sono avvicinate con delle rose in mano alle forze dell’ordine che con i blindati presidiavano gli accessi all’area. Al corteo di Bologna – oltre duemila partecipanti – insulti al megafono contro il premier Mario Draghi, il segretario della Cgil Maurizio Landini e persino contro la senatrice a vita Liliana Segre: “una donna – le parole ascoltate – che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia: dovrebbe sparire da dove è”. Niente tensioni a Milano, dove centinaia di persone si sono radunate a piazza Domo e circa 500 a l’Arco della pace. A Torino un centinaio di studenti ‘no green pass’ si è ritrovato nel cortile nel Campus Universitario Einaudi.

“Siamo qua per riprenderci l’università liberandola dalle discriminazioni”, hanno sostenuto. Tra le curiosità, infine, c’è da registrare la protesta dei militari dell’Aeronautica promosso dal sindacata Siam ai cancelli d’ingresso della base militare italiana.

Al presidio, svolto dalle 7 alle 7.25, hanno partecipato alcune decine di persone. E tra tante proteste che attraversano il Paese, si registra un’impennata dei pass: attraverso il tampone – come dimostra il mezzo milione di test effettuati nell’ultima giornata – ed anche il vaccino. Nell’ultima settimana sono state fatte 1,2 milioni di dosi: 127mila in più rispetto alla settimana precedente. Resta tuttavia consistente lo zoccolo duro dei no vax: sono 7,9 milioni gli over 12 finora sfuggiti all’iniezione. La quota degli immunizzati ha raggiunto l’81% nella platea dei vaccinabili.

BOOM DI VACCINAZIONI E TAMPONI

Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo si era registrato un boom di green pass scaricati: 860.094 in 24 ore mai così tanti da tre mesi. Il giorno prima, mercoledì 13 ottobre, erano stati circa 560 mila. Aumentano i green pass scaricati dopo la vaccinazione, 223.165 (il giorno prima erano 188.924) ma soprattutto quelli post-tampone, ben 632.802, contro i 360.415 di mercoledì.

Salgono le prime dosi di vaccino somministrate, probabile effetto Green pass, che vedono “un trend positivo negli ultimi giorni”: ieri sono state registrate 73.296 inoculazioni, con un incremento di oltre il 34% rispetto all’inizio della settimana.

Sono 7.958.368 gli italiani over 12 ancora senza alcuna dose di vaccino anti-Covid. Rispetto ad una settimana fa, si sono registrate circa 400mila prime somministrazioni. Gli over 50 privi di copertura contro il Coronavirus sono 2.868.666, pari al 10,3% della popolazione complessiva di questa fascia d’età. Il dato emerge dal report settimanale della struttura del commissario Francesco Figliuolo.

“Le note positive vengono ancora dalla campagna vaccinale con oltre 70mila prime dosi fatte ieri e quindi siamo a una copertura che supera l’85% per le prime dosi e l’81% per il ciclo completo. Sicuramente l’Italia è tra i paesi che hanno le coperture più elevate. Il combinato tra vaccinazione e comportamenti prudenti sta premiando il nostro Paese”, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa per l’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale.





E ha aggiunto  il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro “Sono ancora in crescita le persone tra 20 e 29 anni che si vaccinano ma rimangono fasce sopra i 50 anni che stanno migliorando la copertura ma ancora milioni di persone non hanno iniziato o completato il ciclo vaccinale. Ma il completamento del ciclo è estremamente protettivo rispetto al rischio di decesso e ospedalizzazione. E’ confermata la netta prevalenza della variante delta per oltre il 90% dei casi sequenziati”.

In base all’ultimo bollettino sono 2.732 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 2.668. Sono invece 42 le vittime in un giorno, due in più di ieri.

Cifra record di tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia: sono 506.043 secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 324.614. Il tasso di positività è dunque in calo, allo 0,5% rispetto allo 0,8% di ieri

MARSILIO, “IN ABRUZZO NESSUN PROBLEMA PARTICOLARE”

“Al momento non ho notizie di problemi particolari. Voglio ricordare che mentre in altre Regioni ci sono tensioni molto forti noi qui, grazie anche all’attività di vaccinazione, di dialogo, di informazione che abbiamo fatto probabilmente abbiamo risultati un po’ diversi”.

Così il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, a margine della conferenza stampa all’Arap di Teramo, sul primo giorno con il Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro.

“Per dire al porto di Ortona non ci sono problemi di vaccinazione e di personale che intende non lavorare – ha aggiunto Marsilio – l’attività al porto di svolge regolarmente. Ieri sentivo il direttore generale di Tua per capire se il servizio pubblico di trasporto avrebbe avuto ripercussioni e nelle previsioni fatte ieri non si prevedevano ripercussioni soprattutto per le ore di punta in nessuna delle province tranne che un modestissimo problema di pochi punti percentuali di potenziale riduzione del servizio nella città di Pescara nell’area metropolitana. Tutto da verificare”.

COMUNE PESCARA: OPPOSIZIONI, “E’ CAOS CONTROLLO INFORMATIZZATO”

“Mentre le aziende grandi e piccole e gli altri enti locali hanno organizzato l’entrata in vigore del green pass obbligatorio, l’organizzazione del Comune di Pescara è franata: il personale e gli utenti che questa mattina sono entrati nel Palazzo di città non sono stati sottoposti ad un controllo informatizzato del green pass per un cortocircuito di comunicazioni fra il Comune e la società municipalizzata incaricata di effettuare il servizio. Un caos vero e proprio che ha costretto la direzione generale a limitare, a giornata avviata, l’uso degli spazi comunali ai soli servizi essenziali, contingentando gli ingressi dall’esterno”.

Lo denunciano i consiglieri comunali Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo (Pd), Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli (lista civica Sclocco sindaco).

“Il direttore generale è stato infatti costretto a scrivere una nota a tutti gli uffici in cui dispone che ‘fino alla compiuta implementazione del sistema, l’utilizzo delle strutture comunali sarà limitato alle sole attività essenziali in modo da ridurre e contenere gli accessi’. Il Comune insomma non è riuscito a rispettare l’avvio di una procedura il cui inizio era noto a tutti da tempo. Una brutta figura che dimostra una inefficienza che Pescara non merita.

NO GREEN PASSA ABRUZZESI CON FASCIA OMERALE TRICOLORE  

Una fascia omerale bianca, rossa e verde che cingerà il braccio sinistro: è la nuova forma di protesta, a partire da oggi e ad oltranza, lanciata dagli attivisti ‘No Green Pass’ di Abruzzo e Marche, per dare un “segnale di presenza e di vigilanza continua” alla popolazione.

Lo hanno annunciato in una nota congiunta Sonia Arina, Francesco Ciattoni, Nico Liberati, Beatrice Marinelli, Marco Gambini Rossano, portavoce del movimento ‘No Green pass’ in Abruzzo e Marche.

“Obbedienti alla costituzione, pacificamente, continuiamo a manifestare il nostro dissenso – hanno spiegato – contro il ricatto vaccinale, verso tutte le forme di limitazione delle libertà fondamentali e contro ogni azione discriminatoria, irresponsabile ed incauta verso i minori”.

“Abruzzo e Marche in perfetta sintonia – hanno sottolineato – contro il Green pass e l’obbligo vaccinale covid-19 sui minori.

Da oggi, a oltranza, i manifestanti hanno deciso di lanciare un segnale di presenza e di vigilanza continua. Nelle piazze, nelle città, ovunque gli attivisti si renderanno riconoscibili, per mezzo di una fascia omerale bianca, rossa e verde che cingerà il braccio sinistro: sotto un’unica bandiera il tricolore, è questo l’unico vessillo per cui essi sono pronti ad agire, contro il tradimento dei partiti e delle organizzazioni sindacali, con mitezza ma determinati.”

LE PROTESTE IN ITALIA

Roma

Il nostro Green pass è la Costituzione”. A dirlo alcuni manifestanti a Circo Massimo per il sit-in contro il certificato verde obbligatorio da oggi sul lavoro.





“No green pass. Vergogna, a casa” si legge su uno striscione. E c’è chi rivolgendosi ai cronisti dice: “Avete perso il senso critico. Il fascismo è nella stampa. Fate propaganda di Stato”.

“Non siamo violenti – dice una manifestamte -. Siamo cittadini onesti ed eravamo a piazza del Popolo per i nostri diritti”. Mentre un altro insiste: “Questo Covid non esiste. Li hanno ammazzati con la Tachipirina e la vigile attesa. La colpa è del ‘Sistema Speranza'”. Nel corso della manifestazione è stata anche mostrata una foto di Giuseppe De Donno, il medico di Mantova morto suicida nei mesi scorsi.

Al grido di “Noi siamo il popolo, noi siamo la democrazia” un gruppo di donne si è avvicinato con delle rose in mano alle forze dell’ordine che con i blindati stanno chiudendo gli accessi alla piazza. “E’ un gesto simbolico”, dicono le donne.

“Siamo qui per ristabilire l’equilibrio sociale. Non ci appartengono gruppi di provocatori”. Così l’avvocato Edoardo Polacco, promotore del sit-in contro il Green pass in corso a Circo Massimo, al centro di Roma. “E’ la nostra piazza, la piazza della libertà. Alla fine hanno avuto prefetto e questore: siamo molti più di mille. Siamo diecimila” ha detto dal palco l’avvocato Polacco mentre i manifestanti gridano “libertà” e sventolano bandiere tricolori. “Qui ci sono lavoratori mandati via nonostante un certificato negativo del tampone – sottolinea Polacco – Siamo diventati quasi Gandhiani, abbiamo accettato un triplo spostamento della piazza, nonostante tutto abbiamo aderito perché sono certo che oggi dimostreremo che il popolo italiano è democratico. Noi siamo il popolo, noi siamo la democrazia. Non abbiamo nessuna aderenza con Forza Nuova e con nessun altro partito”.

Trieste

portuali avevano promesso solo un presidio. I No Green pass hanno fatto il resto. Alle 6.00 di questa mattina è cominciato il presidio dei portuali davanti al Molo 7. Tutto come da programma: nessun blocco forzato ma un gruppo di portuali prima dell’ingresso. Nelle prime ore della mattinata è successo però quello che già era nell’aria: migliaia di attivisti contro il Green pass hanno cominciato ad arrivare al porto. Sono una marea varia: ci sono i centri sociali, gruppi di cittadini No Vax e anche le famiglie dei portuali che stanno manifestando. Il prefetto di Trieste Valerio Valenti parla di 6 mila persone «in continuo aumento». I portuali si distinguono subito. Hanno tute fluorescenti, gialle e arancioni. Sono in netta minoranza rispetto a tutti gli altri attivisti arrivati al Molo 7. Un centinaio circa, sicuramente non tutti i 300 iscritti al Coordinamento dei lavoratori del porto (Cltp) che sta portando avanti le proteste. Secondo fonti del porto contattate da Open, sono troppo pochi per impedire tutte le attività del porto: «È vero, il varco 4 del Molo 7 è stato bloccato dal presidio ma tutti gli altri funzionano. Certo ci sono dei rallentamenti e da lì non stanno passando i tir, ma il porto non è fermo. All’inizio dovevano bloccare tutti i varchi. Diciamo che è uno sciopero omeopatico».

Torino

Presidi sono stati annunciati alla Pirelli di Settimo Torinese e alla Iveco di via Puglia, oltre che alla Fiat Avio. Trentacinque corse soppresse e servizi a singhiozzo fino a fine turno sulle 9 linee del trasporto pubblico locale della città di Novara Nessun particolare problema nel sito Amazon di Novara Agognate, l’ultimo nato nella rete italiana del colosso mondiale dell’e commerce. I circa 200 dipendenti che lavorano nel nuovo stabilimento, inaugurato circa un mese fa, e i dipendenti dei fornitori che entrano nella struttura che si trova a pochi passi dal casello di Novara Ovest sulla Torino-Milano, devono scansionare il QR code del Green Pass negli appositi lettori totem che sono posizionati all’ingresso.

Milano

Tre i raduni di manifestanti: il più partecipato all’Arco della Pace (l’unico preavvisato e autorizzato) con la presenza di un centinaio di persone. Gli altri due, auto-indetti con un tam tam sui social network, fuori il palazzo di giustizia (circa 30 contestatori) e dall’Università degli Studi (circa 80). Fuori da tre depositi di Atm (San Donato Milanese, via Novara e viale Sarca) si sono formati campanelli di dipendenti, in totale 60, sprovvisti della certificazione verde. Non si sono comunque registrati momenti di tensione.

Trento e Bolzano

Un migliaio le persone ha manifestato in piazza Dante a Trento davanti alla sede della Provincia Autonoma di Trento con striscioni e cartelloni anche contro la vaccinazione anti Covid-19. Non sono stati segnalati disservizi per quanto concerne i trasporti. Sit-in anche a Bolzano, in piazza Tribunale, organizzato dal movimento dei genitori attivi. Sotto la scritta della filosofa ebrea tedesca Hannah Arendt, “nessuno ha il diritto di obbedire” a coprire e depotenziare il bassorilievo di Mussolini a cavallo, circa 200 persone si sono radunate in maniera silenziosa senza esporre cartelli.

Genova

Bloccato il traffico davanti il varco Etiopia del porto di Genova, in zona Sestri Ponente. Al grido di “libertà” e “giù le mani dal lavoro” circa 300 persone si sono riversate in strada. il sistema delle farmacie liguri rappresentate da Federfarma “regge l’urto” dell’impennata di richiesta tamponi. Per andare incontro ai lavoratori, molte farmacie hanno aperto anche molto presto, come a Sestri Ponente dove si sono alzate le saracinesche prima delle 5 per andare incontro agli operai delle fabbriche. Molte e lunghe le code per richiedere i test: sempre a Sestri Ponente ieri erano stati fatti 450 tamponi in una giornata, stamane a metà mattinata erano già 450 e contavano di chiudere questo venerdì con 800-1000 tamponi. Non sono state segnalate proteste o criticità per le attese, spiegano da Federfarma. In coda tanti diversi lavoratori, dagli operai ai commercianti dei mercati. Nelle farmacie della Liguria comunque non si è andati stamane al di sotto dei 50 tamponi. Cresciuta anche la richiesta di vaccini. Inoltre, ricorda Federfarma, lunedì arriveranno anche quelli anti influenzali e da martedì si partirà con le inoculazioni in farmacia.

Bologna

Massiccia adesione a Bologna alla protesta. Il corteo, partito da Piazza Maggiore, è aumentato lungo il percorso arrivando a raccogliere oltre 5000 persone. I manifestanti sono arrivati in via Aldo Moro, a pochi passi dalla sede della Regione Emilia Romagna, il cui ingresso era presidiato da un cordone delle forze dell’ordine. Dal corteo sono partiti insulti indirizzati al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Costante poi il coro “Vergogna”. I manifestanti si sono quindi rimessi in marcia per dirigersi sotto la sede della Rai regionale.

Firenze

Presidio no green pass a Firenze nel giorno in cui diventa obbligatorio mostrare la certificazione per accedere ai luoghi di lavoro. Piu’ di un migliaio di persone, provenienti da tutta la Toscana, si sono riunite in piazza Santa Maria Novella per protestare contro la certificazione verde al grido di “Libertà, libertà”.

Ancona

Il porto di Ancona e le principali aziende delle Marche hanno superato senza alcuna criticità il rientro al lavoro con l’obbligo di green pass. Le preoccupazioni della vigilia sono scemate già a metà mattinata, quando si sono fatti i primi conti con le persone rimaste fuori dagli ingressi o a protestare nelle piazze. Poco meno di 200 in Piazza del Plebiscito ad Ancona, dove una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal prefetto Darco Pellos, altrettante in Via Mattei, una delle principali arterie interne alla zona portuale, dove si erano dati appuntamento anche ‘no vax’ e ‘no green pass’ provenienti da altre zone delle Marche.

Slogan di protesta, striscioni contro la ‘dittatura dei vaccini’, ma chi voleva andare al lavoro l’ha potuto fare regolarmente. Nella città capoluogo regionale, il corteo che ha attraversato il porto per finire in centro ha mandato in tilt il traffico cittadino, mentre erano una decina i tir sono stati fermati prudenzialmente fino a metà mattinata su uno dei cavalcavia che portano agli imbarchi e all’area cantieristica. Strada e accessi liberi davanti alla Fincantieri, dove l’azienda ha organizzato ingressi diversi per tutti i turni.

Nel distretto fabrianese della meccanica i sindacati hanno segnalato “una situazione tranquilla in tutte le principali aziende”, nessuna protesta e una gestione degli ingressi in fabbrica “fluida e positiva”. Solo l’1% dei lavoratori sarebbe stato respinto con l’assenza ingiustificata, ma tra questi non ci sono solo i ‘no green pass’. A Pesaro, la manifestazione di protesta programmata davanti al teatro comunale ha raccolto non più di cento persone, mentre non ci sono state segnalazioni di criticità dalle principali aziende della provincia, dove hanno sede due importanti distretti dell’arredamento e della meccanica. Clima sostanzialmente disteso anche tra le aziende del Maceratese, del Fermano e del Piceno.

Cagliari

Manifestazione di protesta anche a Cagliari, promossa dal partito ‘Italexit con Paragone’. Circa 50 persone hanno organizzato un sit-in davanti alla Prefettura.

Potenza

Senza alcun particolare problema o protesta la prima giornata di green pass obbligatorio in Basilicata. Nei principali uffici pubblici di Potenza e Matera guardie giurate e addetti alla vigilanza hanno controllato il Qr code dei dipendenti e non si è avuta alcuna particolare criticità.

Messina

Circa 300 persone hanno percorso a piedi il breve tratto che separa piazza Antonello da piazza Unione europea, di fronte al municipio al grido “No Green pass”. Una piazza eterogenea e pacifica composta da cittadini, lavoratori, studenti ha manifestato per chiedere la revoca del provvedimento, esponendo cartelli con slogan che recitano “Green pass si legge liberta’ ma e’ schiavitu'”, oppure “Think different no Green pass”, sotto lo sguardo delle forze dell’ordine

 

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