GUARDIAGRELE, PRENDE A BASTONATE TRE LADRI: “DOVEVO DIFENDERE LA MIA FAMIGLIA”

22 Gennaio 2023 09:33

Chieti - Cronaca

GUARDIAGRELE – Affronta da solo i ladri, li prende a bastonate, fino a quando i tre sono costretti a darsi alla fuga.

Antonio Giovannelli, imprenditore di 54 anni, ha sorpreso i malviventi subito dopo un furto a casa della cugina, a Guardiagrele (Chieti), in pieno centro storico. Le immagini sono diventate subito virali.

I malviventi, una volta arraffati gioielli e oggetti in oro, per un valore di circa 20mila euro in altre abitazioni, erano in procinto di mettere a segno altri colpi nelle abitazioni vicine, tra cui quella di Giovannelli. Ma la banda, composta probabilmente da stranieri, è stata costretta a darsi alla fuga.





“Ho affrontato i ladri e li ho presi a bastonate senza paura, perché dovevo difendere la mia famiglia. Certo, ci vuole un po’ di follia per reagire contro tre banditi. Ma sarei disposto anche a morire per il bene di mia moglie e di mio figlio”, ha detto l’imprenditore al Centro.

Sull’episodio indagano i carabinieri della compagnia di Chieti, che stanno analizzando le immagini delle telecamere.

“Mercoledì sera stavo tornando da Roma, dove ero stato per motivi di lavoro. A un certo punto ho ricevuto una chiamata da mia moglie: mi ha avvisato di aver sentito alcuni rumori provenienti dal vicolo che si trova vicino alla nostra abitazione. Ero a pochi chilometri e, non appena tornato a casa, ho visto un’Audi A3 che non avevo mai notato in precedenza. Mi sono preoccupato e ho raggiunto immediatamente la mia abitazione. Ho trovato mia moglie all’ingresso: aveva in mano un manganello di legno”.

“Ho preso quel bastone e una torcia – prosegue l’imprenditore – e mi sono avvicinato al vicolo, largo neanche un metro, il cui cancello era aperto: ho illuminato la zona e ho visto subito i ladri con i volti coperti da passamontagna, cappucci e berretti. Erano sul balcone di mia cugina. Stavano cercando di rientrare nell’appartamento, dove poi ho scoperto che erano già stati e avevano rubato ogni cosa. Ma io ho fatto di tutto per non consentire loro di raggiungere l’obiettivo: ho cominciato a urlare e a insultarli”.





La reazione dei banditi è stata violenta: “Hanno iniziato a offendermi anche loro – racconta ancora al Centro -, gridando: ‘Che c…vuoi?, pezzo di m…, ti ammazzo’. Parlavano bene italiano, ma credo fossero stranieri, probabilmente albanesi. Poi hanno cominciato a lanciarmi contro degli oggetti, tra cui una damigiana da cinque litri, una bottiglia di spumante che era sul terrazzo e alcune mattonelle che avevano rotto in precedenza. Io sono stato fortunato, per non dire bravo, a schivare tutto: ho fatto un po’ di salti all’indietro, non mostrando mai le spalle, d’altronde un po’ di tecniche di difesa le conosco. Hanno cercato di aggredirmi e io ho reagito, colpendo uno o due ladri alla testa con il bastone, fino a romperlo. Il mio unico obiettivo era allontanarli da casa e salvaguardare la mia famiglia”.

Sono stati secondi molto concitati, come testimoniano le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza di un’abitazione vicina.

“Per non essere travolto dai banditi, sono stato costretto a dare loro spazio per uscire dal vicolo, ma ho continuato a inseguirli e a percuoterli. Uno è inciampato, stava quasi cadendo e l’ho preso a calci; un secondo complice, circa un metro e novanta di altezza e una bella massa muscolare, è rimasto di fronte a me e mi minacciava brandendo un cacciavite. Io cercavo di tenerlo a distanza, anche perché il bastone era spezzato”.

Il terzo ladro è salito in macchina e ha caricato i complici. “Hanno provato a investirmi. Infine ho cercato di rompere il finestrino, utilizzando il pezzo di bastone che avevo ancora in mano, ma non ci sono riuscito”. I banditi si sono allontanati, a tutta velocità, a bordo dell’Audi A3 scura.

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