COVID NON DEMORDE: ANCHE IN ABRUZZO SALGONO CASI, OLTRE MILLE POSITIVI E 15 RICOVERI

20 Luglio 2024 10:27

Regione - Sanità

L’AQUILA – Il covid non è ancora debellato: sono 179 i nuovi casi scoperti in Abruzzo nel periodo che va dal 13 al 19 luglio, con un incremento settimanale del 62%.  E con solo 1.185 test effettuati, di cui solo 57  molecolari.  I ricoveri in Abruzzo sono anch’essi raddoppiati, da 8 a 15 in sette giorni. I positivi sono ad oggi 1.093.

Sono quasi 9mila (8.942) i contagi Covid registrati in Italia nella settimana tra l’11 e il 17 luglio, il 62% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 5.503. I morti sono 40, contro i 33 della settimana precedente (il 21% in più). E’ quanto riporta il bollettino aggiornato del ministero della Salute sull’andamento di Covid nel Paese.





Sono 3 le regioni con maggiori contagi: in testa resta la Lombardia con 1.761 casi, seguita dal Lazio con 1.627 positivi e dalla Campania con 1.483.

Il tasso di positività a livello nazionale è pari a 11,2% – calcolato su un totale di 79.967 tamponi eseguiti (erano 76.532 la scorsa settimana) – e sale di 4 punti percentuali rispetto a quello dei 7 giorni precedenti (7,2%).

“Osserviamo un ulteriore lieve aumento dei casi di Covid ed anche delle ospedalizzazioni. Tuttavia restano sostanzialmente sotto controllo. L’importante è, oggi come ieri, proteggere i più fragili, a partire dai grandi anziani, dagli oncologici, dagli immunodepressi”, così all’Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute





Scrive il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, Giovanni Migliore.

“L’ondata di calore e l’aumento della circolazione del Covid in questi giorni destano una certa preoccupazione per le condizioni di salute di anziani e fragili. Questa convergenza di due circostanze avverse deve farci tenere alta la guardia per evitare e moltiplicare gli sforzi di monitoraggio attivo da parte dei medici di medicina generale che conoscono la condizione dei loro pazienti. Occorre in ogni modo evitare che scompensi cardiocircolatori o respiratori li portino a dover arrivare in gravi condizioni in pronto soccorso”.

“Nelle ultime settimane c’è stato un importante aumento dei casi Covid – aggiunge Migliore – è un segnale che merita attenzione anche se i numeri assoluti sono ancora decisamente bassi e non c’è pressione sugli ospedali. I pazienti che stiamo registrando arrivano presentando una blanda sintomatologia respiratoria ma soprattutto per la cura di altre patologie ma ‘con Covid’, ovvero si riscontra la positività dopo il tampone. Se guardiamo all’incidenza per età, il tasso più alto è quello tra gli anziani. Questo deve indurci ad adottare comportamenti responsabili che non sostengano la diffusione dei contagi. Ancora una volta occorre seguire le raccomandazioni che conosciamo, evitando in caso di positività al Covid di stare in luoghi chiusi e affollati e in presenza di sintomi di restare magari qualche giorno a casa”, conclude.

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