L’AQUILA – “Il gestore, come previsto dall’art. 23 della L.R. n° 24/05 potrà entro il termine di 30 giorni dalla data di ricevimento della presente, prendere visione degli atti del procedimento e presentare memorie difensive scritte e documenti pertinenti all’oggetto del procedimento. Nel contempo, auspico in una revoca immediata della concessione da parte del comune di Pescocostanzo, come stabilito dai termini contrattuali, attesa la persistente morosità del gestore per circa 8 anni”.
Così Erich Grimaldi, avvocato cassazionista, in merito all’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione che riguarda la stazione sciistica di Vallefura, chiusa da oltre due anni, a seguito della diffida, con l’invito al Comune di Pescocostanzo (L’Aquila) a revocare, con effetto immediato, la concessione per la gestione, rilasciata a una società privata con atto del 1990 e rinnovata con convenzione del 2010.
Grimaldi, “in proprio e nella qualità di presidente dell’associazione Ucdl ‘Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà’”, ha richiesto alla Regione Abruzzo, in virtù dell’interruzione del servizio per la stagione 2022/2023, ingiustificata vista la presenza di neve, di procedere per la decadenza dall’autorizzazione al pubblico esercizio, con contestuale esposto alla Corte dei Conti per valutare il danno erariale.
“La regione Abruzzo, in presenza dei presupposti, come confermato dalla comunicazione odierna d’avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione, doveva provvedere già a gennaio 2023 allorquando riceveva la comunicazione del gestore ed, invece, è rimasta inerte”, sottolinea.
“Il comprensorio Alto Sangro, inclusa Vallefura, nei giorni 22 gennaio 2023 e seguenti – si ricorda nella diffida – era caratterizzato da abbondanti nevicate che consentivano l’apertura di tutte le piste di Aremogna, Pratello e Pizzalto, a prescindere dall’impianto di innevamento artificiale”.
Solo Vallefura non rese disponibili gli impianti. È necessario, chiede Grimaldi, “revocare immediatamente la concessione e indire un bando per l’assegnazione dell’area, coinvolgendo nuove cordate di imprenditori che possano garantire l’apertura, in presenza di neve naturale, nell’attesa che vengano approvati i finanziamenti per la realizzazione di un bacino di accumulo e innevamento artificiale”.
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