IMPRESE: CROLLA ABBIGLIAMENTO, MEGLIO RISTORAZIONE. ABRUZZO REGISTRA -8 PER CENTO CONSUMI

17 Marzo 2022 08:08

L'Aquila - Economia, Politica

L’AQUILA – Continua la discesa di abbigliamento-accessori con una chiusura mese a -24,9% rispetto a febbraio 2020. Trend meno negativi per la ristorazione a -9,2%. Il retail non food conferma il riallineamento ai livelli pre-pandemia con un mese di febbraio a -2%. Il travel lascia sul terreno quasi la metà dei fatturati -45%. In leggero recupero i centri commerciali -19,5%. La prossimità conferma le mutate abitudini d’acquisto dei consumatori con una flessione contenuta a -5,7%.

Questo il quadro dell’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi elaborato da Confimprese-EY in un contesto geopolitico drammatico segnato dalla folle corsa dei prezzi che prospetta scenari incerti per i prossimi mesi.





L’analisi delle regioni nel mese di febbraio 2022 vs febbraio 2020 presenta valori negativi in tutte le regioni prese in esame, in particolare, i trend più negativi si rilevano per le Marche -25,7%, Trentino-Alto Adige -23,4% e Sardegna -22,9%.

Riescono a rimanere sotto i dieci punti percentuali invece Abruzzo -8%, regione con il trend migliore, Puglia -8,4% e Sicilia -9,6%. Seguono poco distanti Lombardia -10,5%, Campania -10,8% e Calabria -10,9%. Le altre regioni faticano a tornare ai livelli pre-pandemia con Friuli-Venezia Giulia -13,9%, Lazio -14,9%, Toscana -15,9%, Liguria -16,7%, Emilia-Romagna -17,3%, Piemonte -19,9%, Veneto -20,3% e infine Umbria -21%.

La situazione è ancora molto distante dai livelli pre-pandemia, spiega la ricerca, e si complica con l’aumento dei prezzi di alimenti, bollette e carburante.





“I primi due mesi dell’anno a -20,9% – chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – indicano che il 2022 sarà un altro anno molto difficile per il retail. Non solo i consumi sono ancora distanti dai livelli pre-pandemia e, a esclusione di poche eccezioni, non mostrano segni di particolare dinamicità, ma la situazione si è ulteriormente aggravata sul lato costi – energia, trasporti, materie prime – ponendo in seria criticità la sostenibilità dei punti vendita. Le aziende si trovano, quindi, nella morsa fra consumi in forte calo senza prospettive di recupero a breve, anche in relazione alla situazione geo-politica mondiale, e costi che stanno già aumentando in maniera incontrollata, ivi compreso il livello degli affitti e delle spese condominiali, in particolare nei centri commerciali, in continua crescita non giustificata dal contesto economico e non sostenibile dai retailer”.

Dalle rilevazioni dell’Osservatorio si evidenzia dunque un modesto recupero, soggetto però a quanto accadrà nelle prossime settimane in termini politici, economici e congiunturali.

Paolo Lobetti Bodoni, EY Consulting Market Leader in Italia, commenta: “Il trend dell’andamento dei consumi di febbraio 2022 rispetto a febbraio 2020 registra -14,7%, un dato non particolarmente negativo considerando l’elevato numero di persone che si trovava in isolamento in tale periodo. È interessante notare che, ad un forte calo (-24,9%) delle vendite di abbigliamento, a cui viene assegnato una quota minore della spesa mensile da parte dei consumatori, si affianca un trend poco negativo della ristorazione a -9,2% e uno stabile per i prodotti di arredamento e legati alla cultura a -2%, segno di una maggiore attenzione da parte del consumatore per le attività da svolgere nel tempo libero”.

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