“IN ABRUZZO ECCELLENZE DELLA RICERCA E TECNOLOGIA”, BERNINI, “ALLOGGI STUDENTI PRIORITA’ GOVERNO”

INTERVISTA DI ABRUZZOWEB A MINISTRO ISTRUZIONE E UNIVERSITA' DI FORZA ITALIA, "QUEST'ANNO L'INVESTIMENTO SULLE BORSE DI STUDIO È STATO DI CIRCA 850 MILIONI DI EURO. MAI COSÌ TANTI FINANZIAMENTI ERANO STATI DESTINATI A QUESTA VOCE". REGIONALI, "NOI COALIZIONE COESA CHE STA INSIEME DA OLTRE 20 ANNI, DALL’ALTRA PARTE MISCUGLIO CHE NASCONDE LE DIFFERENZE PER INTERESSE ELETTORALE"

2 Marzo 2024 13:27

Regione - Politica

L’AQUILA – “L’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica sono il vero fiore all’occhiello dell’Abruzzo. Bisogna continuare a investire. E su questo troverete in me e nel governo che rappresento dei preziosi alleati”.

Nella prima delle interviste ad Abruzzoweb ai big nazionali dei partiti, lo afferma il ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, in visita oggi in Abruzzo, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Un tour con diverse tappe, la prima a l’Aquila alla nuova Scuola di specializzazione in Pediatria dell’Ospedale San Salvatore, chiusa nel 2017 e riaperta lo scorso anno proprio dal ministro.

“In un territorio che registra una carenza importante di medici pediatri, la riattivazione della Scuola di specializzazione a l’Aquila è stato un atto doveroso. E l’entusiasmo che si respira nella struttura lo dimostra. Un investimento necessario per garantire il diritto alla salute dei bambini e per assicurare una corretta assistenza pediatrica. Dobbiamo darci l’obiettivo di aumentare il numero di pediatri di libera scelta per garantire il benessere dei nostri bambini e delle loro famiglie”.

C’è, più in generale, un problema di accesso a Medicina nel nostro Paese. I TolcMed sono stati bocciati dal Tar. Come state intervenendo?

Abbiamo ereditato un sistema di selezione, iTolcMed, farraginoso e opaco. Li abbiamo archiviati e, in poche settimane, abbiamo messo a punto un sistema alternativo incentrato su dei test pescati da una banca dati aperta e pubblica. Ma non ci siamo fermati qui. Insieme al Parlamento abbiamo avviato un percorso di riforma organica dell’accesso a Medicina che supererà il sistema dei quiz e il numero chiuso. Gli studenti devono avere a loro disposizione gli strumenti per coltivare i propri sogni e il proprio talento, superando le storture del passato.

Nel maggio scorso anche a l’Aquila ci sono state la proteste degli studenti nelle tende. Un fenomeno che ha coinvolto tutto il Paese. Che passi in avanti sono stati fatti rispetto alle loro richieste?

Dobbiamo realizzare 60.000 nuovi posti letto per gli studenti universitari fuori sede entro il 2026. Un obiettivo ambizioso che siamo determinati a raggiungere. Nei giorni scorsi abbiamo lanciato il bando, destinato a soggetti pubblici e privati, per l’accesso agli incentivi. Inoltre, abbiamo approvato un piano di semplificazioni e presto nomineremo un commissario ad hoc per accelerare ancora di più sulla realizzazione di studentati. La carenza di posti letto è un problema antico, ma abbiamo voltato pagina: ora il Paese ha, per la prima volta, una politica sull’housing.





Ci sono già dei risultati in Abruzzo?

In Abruzzo, come in tutta Italia, i posti letto sono aumentati: 459 tra Chieti e Pescara, 125 a l’Aquila. Grazie a una ricognizione, che non era mai stata fatta prima, abbiamo calcolato che ci sono immobili che potremmo convertire in studentati per un totale di altri 915 nuovi posti letto. E non finisce qui. Perché non ci sono solo i fondi Pnrr, ma anche quelli strutturali come i finanziamenti della legge 338 grazie ai quali realizzeremo altri 185 nuovi posti letto. Parliamo in totale di quasi 1.700 nuovi posti, una cifra decisamente importante. E ricordo, che nei mesi scorsi sono stata a Pescara ad inaugurare l’avvio dei lavori di un nuovo studentato che occuperà i locali dell’ex-Ferrhotel dopo anni di immobilismo.

Ma la questione legata all’housing è solo un tassello del grande mosaico che compone il diritto allo studio. Diritto allo studio significa anche, se non soprattutto, borse. Cosa ha fatto il governo su questo fronte?

Quest’anno l’investimento sulle borse di studio è stato di circa 850 milioni di euro. Mai così tanti finanziamenti erano stati destinati a questa voce. Non è un annuncio ma un fatto: risorse a disposizione delle studentesse e degli studenti. Quest’anno in oltre 250 mila godranno di una borsa di studio. E l’anno scorso, per la prima volta, abbiamo coperto tutti gli idonei, superando l’odiosa figura dei non beneficiari. Per questo Governo il diritto allo studio è una priorità e lo dimostriamo con fatti e numeri.

In Abruzzo, soprattutto a l’Aquila, ci sono delle criticità.

Conosciamo bene la situazione, stiamo monitorando e siamo pronti a intervenire lì dove è possibile farlo, in base alle competenze del Ministero. Una cosa è certa, nessuno dei beneficiari delle borse di studio rimarrà senza.

Tra le sue competenze c’è anche la ricerca. L’Abruzzo ospita i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo.

È una delle strutture migliori del nostro sistema nazionale, un’eccellenza di cui andare orgogliosi. Un hubcapace di attrarre ricercatori di fama mondiale e per questo sarà al centro del prossimo G7 su Scienza e tecnologia che terremo a luglio durante la Presidenza italiana.





La ricerca è innanzitutto scoperta, che presuppone una rete di infrastrutture della conoscenza in grado di attirare le menti più brillanti. Cosa state facendo in concreto per far tornare in Italia i ricercatori che sono andati all’estero?

Parlare di ritorno dei cervelli italiani e di arrivo di quelli stranieri in Italia, senza investimenti concreti in infrastrutture di ricerca è perfettamente inutile. Ne siamo consapevoli. Abbiamo dato vita a 5 nuovi Centri Nazionali per la ricerca. Queste reti di ricerca sono dedicate ad aree individuate come strategiche per lo sviluppo del Paese: Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Agritech; Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; Mobilità sostenibile; Biodiversità. Un sistema di collaborazione tra atenei, enti di ricerca, imprese, istituzioni che creeranno filiere di ricerca e innovazione per l’Italia del futuro.

Anche in Abruzzo?

Vi porto, in concreto, l’esempio dell’università di Pescara. L’ateneo fa parte del Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a Rna così come, in qualità di Spoke, all’Ecosistema VITALITY, l’Ecosistema per l’innovazione, la digitalizzazione e la sostenibilità dell’economia dell’Italia centrale. Quello della ricerca è un ecosistema dove ognuno deve fare la propria parte e anche l’Abruzzo la farà.

Ministro, lei è qui anche per sostenere i candidati di Forza Italia alle elezioni regionali. Il partito azzurro ha appena avuto una straordinaria prova di democrazia interna, il congresso, qual è il suo giudizio?

Forza Italia ha saputo dimostrare di essere un partito maturo, forte, compatto. E soprattutto che ha fatto tesoro degli insegnamenti del suo padre fondatore, che è sempre in mezzo a noi in ogni parola, in ogni gesto, in ogni pensiero. Non era scontato che ci saremmo ritrovati a Roma per un congresso. Non era scontato che saremmo stati così tanti. E non era scontato l’entusiasmo con cui centinaia e centinaia di delegati, di cui tantissimi giovani, sono giunti da tutta Italia per sostenere Antonio Tajani e sostenere Forza Italia. E’ questo il berlusconismo. E’ questa la vera eredità di Silvio Berlusconi che ha in tutti noi degli interpreti: l’entusiasmo. Entusiasmo che i nostri candidati in Abruzzo stanno riversando nei territori.

Infine, non possiamo non chiederle un pronostico. La sfida tra Marco Marsilio e Luciano D’Amico è così aperta come si dice?

Questo Governo ha raccolto un consenso molto ampio alle ultime elezioni e amministriamo con successo e responsabilità molti territori. In Abruzzo si presenta una coalizione coesa che sta insieme da oltre 20 anni, contro un miscuglio che nasconde le differenze per interesse elettorale. I cittadini sapranno cogliere le differenze.

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