“IN ABRUZZO MANCA UNA POLITICA CULTURALE AMBIZIOSA”, MENEGAZ: “CASTELBASSO FONDE ARTE E STORIA”

25 Luglio 2021 07:27

Teramo - Abruzzo

CASTELBASSO – “L’obiettivo che ci siamo posti sin dall’inizio, oltre 20 anni fa è quello di promuovere il borgo medievale di Castelbasso attraverso la cultura, con una visione non circoscritta esclusivamente all’interno del territorio regionale, ma anche nazionale e internazionale. Peccato pero’ che in Abruzzo e’ mancata una politica culturale degna di questo nome, organica, con obiettivi ambiziosi”.

Quella che è l’essenza dell’arte contemporanea, aprire trafitture di senso nel quotidiano, rivoluzionando visioni sedimentate nella tradizione, adagiate nell’abitudine, diventano nelle parole di Osvaldo Menegaz una metafora, con accenti critici, di quello che si potrebbe fare, ma non si fa a sufficienza, in una regione come l’Abruzzo, che pure tanto potrebbe esprime in termini di produzione culturale, in connubio con un patrimonio naturale e storico di estremo livello.

Menegaz, 73 anni romano, è presidente della Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, padre di “Castelbasso, borgo della cultura”, uno delle più importanti rassegne, con una affinità elettiva con l’arte contemporanea, in Abruzzo e forse in Italia, che offrirà nel piccolo borgo teramano anche quest’anno, fino al 29 agosto, un ricchissimo programma di assoluto livello. A cominciare dalla mostra “Paso doble, dialoghi sul possibile”, dislocata nei due edifici storici, palazzo De Sanctis e palazzo Clemente, a cura di Pietro Gaglianò. Non mancheranno, come da tradizione, la musica di qualità, in collaborazione con la Società della musica e del teatro Primo Riccitelli di Teramo, l’Istituzione sinfonica abruzzese, i Solisti Aquilani e con l’organista Roberto Marini, e la letteratura, grazie al solido rapporto con il FLA, Festival di Libri e Altre cose di Pescara. Primo appuntamento musicale è in programma con l’Orchestra sinfonica abruzzese che propone Queen in symphony, domenica 25 luglio, alle 21,30, in piazza Belvedere.





La fondazione è nata su iniziativa di Menegaz nel 2008, intitolata alla memoria della madre Malvina, originaria di Castelbasso, che Osvaldo ha riscoperto, per innamorarsene, solo a fine anni ’80.

E’ stato fautore dell’Associazione Amici per Castelbasso, e ha contributo a creare l’esperienza pluriennale di “Trasalimenti – Progetto per l’arte contemporanea”. Nel 2001 si è strutturato il progetto “Castelbasso Progetto Cultura”, con mostre dedicate ad alcuni tra i più grandi Maestri dell’arte visiva contemporanea (ad esempio, per citare gli ultimi, Fontana, poi Afro, Appel, Baj, Brüning, Capogrossi, Dubuffet, Hartung, Kline, Mathieu, Morlotti, Pollok, Scanavino, Tápies, Turcato, Twombly, Vedova, riuniti nella mostra dedicata alla “Pittura informale europea e americana”, quindi Schifano e de Chirico), ma anche mostre dedicate a giovani artisti in via di affermazione le cui opere sono state esposte nei fondachi o inserite negli spazi esterni del borgo castelbassese.

Altre iniziative comprese in Castelbasso Progetto Cultura sono stati gli spettacoli di musica e teatro che hanno portato sul palcoscenico di piazza Belvedere molte star internazionali; e poi reading di poesia e incontri letterari svoltisi in piazza Arlini, che ha ospitato anche serate di esigente gastronomia.





“E’ da tanti anni che con grande impegno portiamo avanti un ambizioso e apprezzato progetto culturale”, spiega Menegaz, “Il problema di fondo è che in Abruzzo, iniziative di quelle che noi attiviamo a Castelbasso, non riescono a strutturarsi. A differenza di quello che accade altrove, infatti, non è mai esistita una politica culturale degna di questo nome, organica, con obiettivi ambiziosi, con una capacità di fare rete anche oltre i confini regionali. Eppure noi abbiamo creato posti di lavoro, esperienze altamente formative, professionalità che poi, a partire da Castelbasso, si sono fatte valere”.

Allargare lo sguardo dunque, questo è il messaggio di Menegaz, che sottolinea: “molti borghi in Italia stanno assumendo una valenza particolare in questi anni, quella di essere piccoli poli culturali e in particolare di propagare l’arte contemporanea. In tal senso Castelbasso rappresenta una eccellenza in Italia e a livello internazionale. Diciamo che il festival estivo è più apprezzato fuori dai confini regionali che dentro. Quello che ho potuto constatare, inoltre, è che rispetto ad altre realtà, le aziende e imprese che sponsorizzano eventi sono poco interessate ad iniziative culturali di un certo tipo, erroneamente considerate di nicchia”.

Eppure, “le migliaia di visitatori, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, fruitori di mostre, concerti, reading e altri eventi, non sono attratti solo dalla proposta culturale ma anche dalla possibilità di poter vivere un’esperienza in un piccolo borgo medievale, situato in un contesto naturale incontaminato. Occorre un cambio di mentalità, prendere consapevolezza delle enormi potenzialità del nostro territorio, del nostro Abruzzo, ancora inespresse”.

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