INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO: CERIMONIA ALL’AQUILA. ANM, “MANIFESTIAMO CONTRO RIFORMA”

24 Gennaio 2025 18:50

Italia - Cronaca

L’AQUILA – L’anno giudiziario 2025 viene inaugurato il 24 gennaio presso la Corte di Cassazione e il 25 gennaio presso le 26 Corti di Appello.

All’Aquila la cerimonia è in programma domani, sabato 25 gennaio, alle 10, presso l’Aula Magna della Corte di Appello di L’Aquila – Palazzo di Giustizia, via XX settembre 66.





Il rituale prevede le relazioni del presidente di Corte di appello e del procuratore generale sullo stato della giustizia in Abruzzo e quelle di altri interlocutori come i rappresentanti degli ordini forensi e del ministero della giustizia. Previsto anche un momento musicale con una banda e poi un soprano.

La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione si è svolta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad aprire la cerimonia la prima presidente della Suprema Corte Margherita Cassano con una sua relazione sull’anno appena trascorso.

Sono intervenuti il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il procuratore generale della Cassazione Luigi Salvato, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, l’avvocato generale dello Stato Gabriella Palmieri Sandulli e il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco.





La riforma della giustizia e la separazione delle carriere – appena approvata in prima lettura alla Camera- al centro degli interventi, come era prevedibile. Per il ministro Nordio il legislatore procederà senza esitazione anche per rispetto agli elettori ai quali era stata chiaramente annunciata nei programmi politici: “si presenta, per quanto riguarda l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, con una chiarezza cartesiana di rocciosa solidità.  Ogni fantasia speculativa su variazioni futuribili è un’arbitraria interpretazione divinatoria. Il legislatore procederà senza esitazione, nella fiduciosa ma incondizionata acquiescenza al referendum popolare che suggellerà questo iter complesso”, ha aggiunto il Guardasigilli.

Nordio è tornato sul tema del pubblico ministero definito da lui stesso “un superpoliziotto” e assicura che ci sarà “l’assoluta indipendenza del pm rispetto al potere esecutivo”, anche quando sarà approvata la riforma che prevede la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente. “Il ruolo del giudice – sostiene – uscirà difeso e rafforzato, senza indebolire l’accusa, attuando in pieno il principio liberale secondo cui la giurisdizione si attua mediante il giusto processo, dove le parti sono in condizioni di parità davanti al giudice terzo e imparziale”.

In una nota l’Associazione nazionale magistrati ha commentato: “Le parole pronunciate oggi dal ministro della Giustizia contraddicono in modo palese quanto lo stesso Guardasigilli aveva detto meno di 48 ore fa. L’unica certezza sono gli smodati attacchi alla giurisdizione, ormai una triste costante. L’attacco al pubblico ministero evidenzia poi una profonda confusione, tradendo quello che è l’obiettivo reale della riforma, ovvero la sottoposizione del pm al potere esecutivo. Questo è uno degli aspetti più inquietanti di una pericolosa riforma. E anche per questo domani manifesteremo la nostra contrarietà alla modifica costituzionale durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario presso le sedi delle Corti di appello”.

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