INCHIESTA APPALTI PESCARA: SOSPIRI, “CON STUPORE APPRENDO CHE AVREI QUALCOSA DA SPIEGARE…”

AGITA LE ACQUE DIMISSIONE DIRIGENTE COMUNE DI PESCARA SOTTO ACCUSA PER APPALTI GIRO D'ITALIA. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, "NON HO CONTEZZA DI ALCUN ADDEBITO". PD, "SI FACCIA CHIAREZZA, FONDI PNRR A RISCHIO". PETTINARI, "PROCURA VADA AVANTI"

11 Giugno 2023 17:37

Pescara - Politica

PESCARA – “Apprendo con stupore di avere qualcosa da spiegare in riferimento alle indagini che riguarderebbero alcuni dipendenti del Comune di Pescara, seppur, stando alla ricostruzione giornalistica, per un contesto diverso rispetto a quella che sarebbe la cosiddetta ‘inchiesta madre’”.

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, sull’inchiesta relativa ad alcuni dipendenti del Comune di Pescara,  con attenzionati alcuni cantieri legati al Giro D’Italia 2022. L’indagato Fabrizio Trisi dirigente del Settore lavori pubblici del Comune si è dimesso ieri, ricevendo il plauso del sindaco di Pescara, Carlo Masci.

Come riporta il quotidiano Il Centro oltre a Trisi sarebbe indagate diverse persone”, tra cui il presidente del consiglio Lorenzo Sospiri”, oltre ad un noto imprenditore.

L’inchiesta è curata dal sostituto procuratore Luca Sciarretta e dal procuratore Giuseppe Bellelli. con ipotesi di reato la turbativa d’asta, corruzione e possibili finanziamenti illeciti ai partiti. L’inchiesta è partita da un esposto anonimo, sulle procedure della riqualificazione  e sistemazione delle strade percorse dal Giro d’Italia dell’anno scorso.





“Come già avvenuto in passato offro doverosamente la mia piena disponibilità ben consapevole che, se si trattasse, come viene accennato, del rispetto delle regole di campagna elettorale, sono certo sin d’ora di averle osservate scrupolosamente, tanto da aver anche restituito una quota dei finanziamenti eccedenti il massimale consentito”, spiega ancora Sospiri.

“Di più, allo stato attuale – ha aggiunto il presidente Sospiri -, non mi sento né sono in grado di aggiungere non avendo nemmeno contezza dell’eventuale addebito. D’altronde mi appare corretto che il diritto di cronaca venga prima del diritto di chiarire, ovvero del diritto di giustizia…”.

Sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari del Movimento 5 stelle.

“Aprendo il giornale leggiamo notizie sulle indagini che riguardano il Comune di Pescara. Un senso di amarezza profonda nel vedere che ci sono nebulosità sulla gestione della cosa pubblica nella nostra città che hanno richiesto l’intervento della Polizia Giudiziaria e alla Procura della Repubblica. A questi ultimi va il mio sentito ringraziamento che, come cittadino e come rappresentante delle istituzioni, voglio fare pubblicamente, poiché sono realtà che rappresentano importanti avamposti di legalità e tutela della collettività. Spiace dover constatare che sembrerebbero coinvolti nelle indagini anche esponenti della politica locale che gettano un’ombra sulle Istituzioni che, al contrario a mio avviso, dovrebbero sempre dare il buon esempio più di qualunque altro cittadino. Confido nella magistratura affinché presto si faccia la dovuta chiarezza”

Intervengono anche i consiglieri comunali del Partito Democratico Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marco Presutti.





“Dalla lettura degli articoli di stampa emerge un quadro inquietante del Comune di Pescara, in cui la legge è sostanzialmente messa da parte a vantaggio di imprenditori e politici. Se questo quadro venisse confermato, questa amministrazione non potrebbe più andare avanti.
L’architetto Trisi, infatti, non è un semplice dirigente del Comune, ma l’uomo di fiducia del sindaco Masci e del centrodestra, con un ruolo spiccatamente politico tanto da essere delegato da sindaco e assessori a replicare ai consiglieri di minoranza. Dalle cronache dei giornali, pur nel rispetto della presunzione di innocenza, emerge un quadro torbido e inquietante sui lavori pubblici, un settore per il quale avevamo da tempo messo in allarme il sindaco, anche con una lettera riservata con la quale gli avevamo evidenziato le nostre preoccupazioni, chiedendogli di intervenire tempestivamente per mettere in sicurezza il Comune. Una lettera rimasta senza risposta. Il sindaco Masci nel suo comunicato di ieri parla ora di indagini prorogate più volte, una circostanza che non ha mai comunicato al Consiglio comunale, che è ancora oggi ne è all’oscuro. D’altra parte di questo non si è mai fatto cenno nelle risposte alle tante interrogazioni presentate dal gruppo Pd in Consiglio Comunale. È il momento che il sindaco chiarisca cosa sta avvenendo e riferisca in Consiglio Comunale”.

“Tutte le partite più delicate sono passate negli uffici guidati dall’architetto Trisi” sottolineano i consiglieri, “dal Giro d’Italia a viale Marconi alla ciclabile cancellata in via della Pineta, agli appalti del Pnrr come quelli sulla riviera. Il Settore Lavori Pubblici sia ora affidato ad un dirigente capace per evitare ripercussioni ancora più pesanti sul Pnrr. Se il Sindaco anziché far finta di nulla avesse dato seguito alle nostre segnalazioni, ora quei fondi non avrebbero avuto alcun problema”.

Il Pd chiede dunque chiarezza.

“Non comprendevamo la difesa del dirigente scelto da parte del Sindaco. Più volte il Sindaco lo ha difeso e definito il migliore tra i dirigenti. Non ne capiamo neanche le lodi che hanno accompagnato le sue dimissioni, che tutto sono fuorché un gesto nobile. Si riferisca in un Consiglio comunale specifico. Non si può far finta di niente: con accuse così pesanti e in un quadro così fosco. Prima di proseguire con questa amministrazione è necessario chiarire i contorni dell’operato del dirigente e se ci sono altre personalità politiche eventualmente coinvolte. Né tanto meno ci si può avventurare in opere contestate e costosissime come la costruzione dei palazzi della Regione nell’area di risulta. Masci deve chiarire tutto quello che sa, è finito il tempo dell’autocelebrazione, viene quello della responsabilità di fronte alla città, che non merita di essere bloccata e di perdere le risorse del PNRR”.

 

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