INCHIESTA ASL L’AQUILA: “APPALTO CUCITO SU MISURA”, LE ACCUSE A PRIMARIO BAFILE E DUE FUNZIONARI

22 Agosto 2023 09:34

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – “Un deus ex machina degli appalti della Asl”, che poteva “liberamente disporre degli esiti degli stessi a proprio piacimento, in spregio della normativa sull’evidenza pubblica”

Questo rappresenta, per il giudice per le indagini preliminari Christian Corbi, il primario dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, Gennaro Bafile, 59enne luminare della chirurgia vascolare, stimato e conosciuto a livello nazionale. Uno dei tre indagati e sospeso dal servizio, nell’ambito di una inchiesta ,su un appalto da 1,4 milioni per l’acquisto di apparecchiature mediche da parte della Procura della Repubblica dell’Aquila, condotta dai carabinieri del Comando Provinciale dallo scorso autunno. Indagati e sospesi anche due funzionari dell’azienda sanitaria aquilana: Michela D’Amico, che è anche assessore a Castel di Sangro e già indagata in un altro procedimento sugli appalti Asl, e Carlo Fruttaldo, originario di Sora.

Tutti e tre sono indagati dalla Procura dell’Aquila per turbata libertà degli incanti in concorso fra loro, Bafile anche per falso ideologico e concussione. Il pm Marco Maria Cellini aveva chiesto per tutti gli arresti domiciliari con divieto di comunicazione con soggetti diversi dai conviventi.

Indagato, ma a piede libero, anche il dirigente Paolo Spaziani, in quanto cofirmatario del bando.





Le accuse, ovviamente, andranno dimostrate in sede processuale.

Nella vicenda la Asl si configura come parte offesa del reato. A segnalare anomalie erano stati del resto gli stessi colleghi di Bafile, e c’è stato poi un esposto di un medico del San Salvatore. E ha detto ieri il comandante provinciale dell’Aquila dei Carabinieri, Nicola Mirante: “In questa situazione è da elogiare la collaborazione della Asl stessa, in particolare del direttore generale, Ferdinando Romano, che in prima persona è intervenuto e si è fatto parte attiva in questa opera di controllo e risanamento della gestione delle gare d’appalto”.

Al centro dell’inchiesta la pubblicazione di un bando per l’accusa confezionato “su misura” per l’acquisto di neurotrasmettitori midollari, che partiva da una base d’asta di oltre 1,4 milioni di euro, pubblicato nell’agosto dello scorso anno.

L’anomalia inserita per favorire una ditta interessata all’appalto sarebbe rappresentata dalla richiesta di una tipologia specifica di neurotrasmettitore, “compatibile con Rm 3 Tesla, con stimolazione adattabile automaticamente alla posizione del paziente”.

Una caratteristica che solo una delle imprese in gara poteva garantire, tanto che a protestare sono state le concorrenti. Il bando è stato dunque modificato, ma senza rimuovere di fatto l’aspetto premiale del neurotrasmettitore. Intanto però erano scattate le verifiche interne alla Asl, e la gara è stata annullata.





Su Bafile pende poi l’accusa di concussione, sulla base di una conversazione telefonica intercettata con una dipendente della W.L. Gore & Associati srl fornisce da decenni protesi e apparati medicali.

Oggetto della conversazione il programma di convegno, e queste a seguire alcune delle affermazioni di Bafile, irritato per modifiche non gradite alla scaletta: “Io chiudo… io chiudo le porte alla Gore, non mettete più una protesi, non metterete più niente all’Aquila, va bene?”. “Cambio sponsor e voi non lavorate più con me, ma proprio niente, proprio niente, non vi metto più niente… ok?”. “Volete vendere protesi Gore voi con me? Così rimane, punto… e basta, ok? Perché io non sono un burattino”.  “Voi non entrate più all’Aquila, ok?”.

Come si legge da una nota dei Carabinieri, dalle indagini, emergerebbero anche “minacce ai rappresentati di un’altra ditta, operante sempre nel settore degli apparati medicali, di escluderli da futuri impegni contrattuali con l’azienda sanitaria se non si fossero fatti carico, nelle modalità imposte, di organizzare un convegno medico nazionale tenutosi all’Aquila nei primi mesi dell’anno in corso”.

Scrive in una nota la Asl: “In merito alle notizie emerse nelle ultime ore sugli organi di stampa circa i provvedimenti adottati dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di alcuni dipendenti della ASL, la Direzione Aziendale esprime piena fiducia nell’operato della magistratura e massima collaborazione, con l’auspicio che sull’intera vicenda, che riguarda singoli episodi, venga fatta luce al più presto per chiarire ogni eventuale profilo di responsabilità, nell’interesse dei pazienti, dei professionisti coinvolti e di tutto il personale aziendale”,

 

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