INCHIESTA CELANO: CARABINIERI IN COMUNE, 5 FUNZIONARI RAGGIUNTI DA ORDINANZA MISURA CAUTELARE

6 Maggio 2021 12:17

L'Aquila - Abruzzo, Cronaca

CELANO – Altri clamorosi sviluppi nell’inchiesta della Procura di Avezzano sui presunti appalti truccati e il capillare sistema clientelare al comune di  Celano: i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale dell’Aquila, hanno notificato questa mattina ordinanze di misura cautelare nei confronti di cinque funzionari.

Si tratta di Nazzareno Cafferra, Sante Rossi, Fabrizia Aveani, Daniela Santilli ed Erica Cerasani. I reati contestati a vario titolo sono: “tentato peculato”, “turbata libertà degli incanti” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.

La misura odierna è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano Maria Proia, è collegata all’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo e coordinata dal pubblico ministero di Avezzano Lara Seccacini





I cinque funzionari sono quindi sospesi dal loro impiego per periodi che vanno da due a sei mesi.

Principali indagati dell’inchiesta, il sindaco di Celano di Fratelli d’Italia, Settimio Santilli e l’ex parlamentare ed ex consigliere regionale di Fi e Pdl, e l’ex-vicesindaco Filippo Piccone, che si sono giorni fa rivolti in Cassazione per ottenere la revoca del divieto di dimora nel comune marsicano, confermato dal Tribunale del riesame.

Piccone il 22 febbraio era finito in carcere a Vasto e  Santilli ai domiciliari,  misure per entrambi poi commutata in divieto di dimora. Il sindaco sebbene sospeso dalla prefettura, è ancora in carica, con le opposizioni che denunciano la paralisi dell’ente. Piccone invece si è dimesso.

L’inchiesta coinvolge oltre a Piccone e Santilli, altre 23 persone tra amministratori e funzionari comunali del Comune di Celano, liberi professionisti e imprenditori, residenti nella Province di L’Aquila, Roma, Teramo e Pescara tra cui il segretario comunale, di tre dirigenti comunali, di un imprenditore e di un libero professionista, per condotte antigiuridiche, finalizzate all’indebita percezione ed erogazione di fondi comunali a liberi professionisti e imprenditori operanti nella Marsica.





Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che i cinque soggetti colpiti oggi dalla misura abbiano “attivamente collaborato con gli altri indagati nella commissione dei reati e siano inseriti nel sistema corruttivo dell’amministrazione celanese” e che ci sia quindi pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.

 

 

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