INCHIESTA SU COMMESSE ANAS: SETTIMANA DI INTERROGATORI

1 Gennaio 2024 17:45

Italia - Cronaca, Politica

ROMA – Si apre una settimana importante nell’indagine della Procura di Roma sulle commesse in Anas e che sta avendo riflessi anche nei palazzi della politica.

Il 3 gennaio sono fissati gli interrogatori di garanzia per gli indagati raggiunti il 28 dicembre scorso da cinque misure cautelari degli arresti domiciliari e due interdittive, della durata di 12 mesi, per due funzionari della società del Gruppo FS Italiane che si occupa di infrastrutture stradali. Gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale.





Tra le persone che verranno ascoltate dal gip della Capitale anche Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, anch’egli finito nel registro degli indagati in un procedimento in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d’asta per illeciti su una serie di gare milionarie per l’affidamento di lavori. Non è escluso che gli indagati, al primo confronto con i magistrati, possano decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere o limitarsi a dichiarazioni spontanee. Una decisione che verrà valutata nelle prossime ore.

Alcuni difensori hanno, però, già annunciato il ricorso al tribunale del Riesame per impugnare la misura cautelare.

Il legale dell’imprenditore Angelo Ciccotto, l’avvocato Mario Antinucci, si spinge oltre. Oltre all’istanza al tribunale della Libertà “stiamo valutando – afferma – se esistano i presupposti di un’azione dinanzi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per chiedere ed ottenere da Strasburgo misure d’urgenza in relazione al gravissimo ed irreparabile danno subito da Ciccotto, imprenditore italiano sano ed incensurato di condotta specchiata da oltre 40 anni, costretto a dimettersi dalla carica di presidente del consorzio di numerose imprese di costruzioni”.

Nell’ordinanza il gip, riferendosi agli imprenditori coinvolti, afferma che “la documentazione acquisita in Anas, le intercettazioni telefoniche e tra presenti, hanno dimostrato come abbiano avuto affidamenti per milioni di euro da quando è cominciato il rapporto” con la società di lobbying Inver dei Verdini e del loro socio Fabio Pileri.





Sul fronte politico le opposizioni continuano a chiedere un intervento in Aula del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

“I fatti rivelati dall’inchiesta sono gravissimi e siamo certi che il ministro verrà in aula il più presto possibile per rispondere al nostro allarme sulla corruzione”, afferma l’ex procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, oggi deputato di M5S.

Dal canto suo Fratelli d’Italia fa quadrato intorno al ministro Salvini. “C’è una indagine in corso, iniziata ben prima dell’insediamento dell’attuale governo, che non coinvolge Matteo Salvini, né altri esponenti politici, quindi, attendiamo gli sviluppi – si legge su ‘Ore 11’, il bollettino indirizzato ai parlamentari del partito -. Se la sinistra e i giornali di sinistra avessero usato lo stesso metro giustizialista a ogni inchiesta di corruzione che ha lambito più o meno da vicino sindaci, governatori, politici e ministri di sinistra oggi avremmo una classe politica di centro sinistra completamente nuova”.

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