INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO IN VAL DI SANGRO: SINDACATI PROCLAMANO SCIOPERO, “DIRITTO ALLA VITA”

15 Gennaio 2024 16:27

Chieti - Cronaca, Lavoro

ATESSA – “Quello accaduto oggi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è l’ennesimo incidente mortale che capita nel nostro Paese e nella nostra Regione. Angoscia, sgomento e rabbia sono i sentimenti che viviamo in questi giorni che ci spingono ad alzare, ancora di più, il livello di impegno contro questa vergogna. Ancora un lavoratore precario che lavorava nella speranza di avere un posto fisso”.

Per questi motivi e per non abbassare la guardia sulla sicurezza la Fiom Cgil Chieti e la Fim Cisl Abruzzo Molise, proclamano 2 ore di sciopero per domani, martedì 16 gennaio, da effettuarsi le ultime due ore di ciascun turno, alla Proma di Atessa.





“In Italia, gli incidenti sul luogo di lavoro non sono il risultato di eventi fatali – osservano i sindacati – Troppo frequentemente, queste tragedie evidenziano la mancanza di adeguate misure preventive e di sistemi necessari per assicurare la protezione e la sicurezza dei lavoratori. Le condizioni di lavoro in molte aziende sono troppe volte trascurate, con scarsa considerazione per l’importanza della prevenzione. Le iniziative di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza sul lavoro vengono spesso considerate costi invece che investimenti nelle persone e nel loro futuro. Inoltre, l’aspetto economico talvolta prevale sulle leggi che mirano a regolamentare il lavoro, portando a una deregolamentazione dannosa”.

“È imperativo che la salute e la sicurezza siano prioritarie in tutti i contesti lavorativi, al fine di contrastare queste tragedie e rendere i lavoratori più forti nella difesa dei propri diritti. Inoltre, è essenziale potenziare l’attività ispettiva degli enti preposti, spesso soggetti a tagli da parte dei governi. La promozione di una cultura diffusa della sicurezza contribuirà a garantire un ambiente lavorativo più sano e sicuro per tutti”.





“Un Lavoratore quando esce di casa deve poter tornarci riportando il frutto del proprio lavoro ai propri cari. Non è possibile uscire senza poter tornare. Il diritto alla vita di un Lavoratore è un bene assoluto che nessuno può cancellare”, concludono.

 

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