INCIDENTE SUL LAVORO: PRECIPITA DAL TETTO, MORTO OPERAIO DI 52 ANNI A TERAMO

28 Settembre 2022 15:12

Teramo - Cronaca

TERAMO – Un operaio di 52 anni, Roberto Scipione, dipendente di una ditta esterna, è morto dopo essere precipitato dal tetto della della ditta Eco.tel a Guardia Vomano di NOtaresco (Teramo) dove stava lavorando.

L’incidente è avvenuto questa mattina: l’uomo avrebbe perso l’equilibrio precipitando a terra dopo un salto nel vuoto di poco meno di una decina di metri.





Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi e il personale del 118 lo ha trasferito al Mazzini di Teramo in condizioni critiche: è deceduto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale cittadino.

“È veramente sconcertante, solo pochi giorni dopo l’infortunio mortale di Tonino Fanesi e la manifestazione sindacale in Piazza Martiri per ribadire e chiedere maggiore sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, dover registrare ancora questo ulteriore lutto”, commentano i rappresentanti sindacali di Teramo, Giovanni Timoteo (Cgil), Fabio Benintendi (Csil) e Fabrizio Truono (Uil).

“Non ci sono parole – sottolineano in una nota congiunta – che possono giustificare il ripetersi di una tragedia che non trova concrete e credibile azioni di contrasto da parte delle istituzioni e del sistema delle imprese. Una sola amara, dolorosa realtà. Un’altra vita perduta, un altro dolore per una famiglia che si poteva e, soprattutto, si doveva evitare. Certamente Il nostro primo pensiero va alla vittima ed esprimiamo il nostro profondo cordoglio e vicinanza alla sua
famiglia”.





“Ma come non ricordare ancora una volta – proseguono i sindacati – che questo è uno dei risultati di una precarizzazione del lavoro che dopo aver stravolto gran parte dei diritti contrattuali creando incertezza sul futuro dei lavoratori, testimonia una minore tensione anche nella gestione della prevenzione degli infortuni. Invece è necessario che istituzioni, forze politiche e imprese mettano in campo un impegno straordinario per attivare rapidamente le misure
necessarie realmente capaci di impedire che si possa ancora morire sui posti di lavoro”.

“A partire da una risposta alla piattaforma sulla sicurezza che è stata presentata nel 2021 da CGIL CISL e UIL – sollecitano – che è stata anche ribadita durante la campagna elettorale senza purtroppo trovare grande spazio nella proposta politica”.

“Anche per questo, nei prossimi giorni, avvieremo specifiche iniziative con l’obiettivo di impegnare istituzioni, partiti politici, associazioni imprenditoriali e sociali in una forte ed evidente attività chiara, evidente e misurabile che in questo territorio sappia fornire un’accelerazione reale nella tutela della sicurezza e nella cultura della prevenzione sul lavoro. Va ricordato con forza che la dignità di una persona poggia sul lavoro, ma non c’è nessuna dignità in chi mette in pericolo la vita delle persone che lavorano”.

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