INFEZIONI NEGLI OSPEDALI, GRIMALDI: “E’ PANDEMIA SILENZIOSA, PARAGONABILE AL COVID”

15 Ottobre 2022 20:30

L'Aquila - Sanità

L’AQUILA – “Quella delle infezioni che si contraggono in ospedale dove prolificano germi antibiotico-resistenti è una pandemia silenziosa. Si calcola che gli agenti patogeni contro cui i nostri antibiotici sono inefficaci, nel 2050 provocheranno nel mondo 10 milioni di vittime. E in Italia sono da 11mila a 20mila i pazienti che muoiono per questa causa ogni anno. Un problema di portata enorme, paragonabile alla pandemia del Covid”.

Così il direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale dell’Aquila, Alessandro Grimaldi, a margine del convegno che si è svolto all’Aquila dal titolo “Gestione delle infezioni correlate all’assistenza da Mdro, antimicrobial stewardship ed infection control’, organizzato dallo stesso Grimaldi, affiancato dalla coordinatrice infermieristica, Roberta Priore, con il patrocinio della Asl della provincia dell’Aquila.





All’evento, al quale hanno partecipato decine di medici, si è discusso di controllo e gestione delle infezioni ospedaliere tramite l’uso appropriato di antibiotici e l’attivazione di pool di specialisti all’interno dei presidi ospedalieri, sono intervenuti esperti di fama nazionale come Nicola Petrosillo, ex direttore del Dipartimento Malattie infettive dello Spallanzani di Roma, attualmente responsabile della prevenzione controllo delle infezioni al policlinico universitario bio-medico di Roma, e Maria Mongardi dell’Universtià di Verona.

In apertura dei lavori è intervenuto il direttore dell’agenzia sanitaria regionale Pierluigi Cosenza.

“La pandemia da covid – spiega Petrosillo – è in una fase di relativo stallo evidenziando però una presenza ancora maggiore di problematiche che pensavamo parzialmente risolte come le infezioni contratte nelle strutture sanitarie in seguito a procedure assistenziali. Questo si associa anche alla resistenza di alcuni batteri agli antibiotici peggiorando il quadro delle infezioni che si acquisiscono negli ospedali. Che cosa si può fare? Migliorare la organizzazione negli ospedali per fronteggiare le infezioni e ottimizzare le terapie antibiotiche per far sì che siano efficaci ma che non generino resistenze né effetti collaterali come diarree da antibiotici garantendo ai pazienti la migliore scelta antibiotica con i minori danni collaterali”.





Secondo Grimaldi, “quello che possiamo fare di cui oggi si discute all’Aquila è operare come sempre sulla prevenzione. Esistono infatti i modelli organizzativi efficaci che possono portare ad abbattere le infezioni. Gli ospedali all’avanguardia hanno ad esempio squadre apposite che monitorano erano tutti i processi. Sembrerà una banalità ma non lo è, importante per gli operatori sanitari e lavare frequentemente le mani e cambiare i guanti. Tra le diverse misure correttive da introdurre c’è poi quella di un uso più appropriato di antibiotici che, se somministrati in modo eccessivo e improprio, possono favorire la diffusione e l’emergenza di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici, con le conseguenti infezioni”.

“Gli antibiotici che abbiamo a disposizione non sono tantissimi – osserva poi Grimaldi – e non c’è molta ricerca perché è costosa e poco remunerativa e le case farmaceutiche private preferiscono lavorare su altri fronti. Se poi questi antibiotici diventano nel tempo inefficaci questo significa che avremo le armi spuntate, le cure diventeranno più lunghe e costose e fatalmente aumenterà il numero dei decessi”, conclude Grimaldi.

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