INSEGUIMENTO IN CENTRO, SCENE DA FILM A BUSSI: GDF SEQUESTRA ARMA E 16 CHILI DI DROGA, 4 ARRESTI

23 Giugno 2022 15:51

Pescara - Cronaca

BUSSI SUL TIRINO – Un inseguimento in pieno centro, con velocità ben oltre i cento chilometri orari, conclusosi con il recupero di armi e di 16,3 chili di hashish e con l’arresto di quattro persone.

Scene da film d’azione questa mattina a Bussi sul Tirino (Pescara), con gli uomini della compagnia della Guardia di finanza di Sulmona che sono riusciti a mettere le mani su un ingente quantitativo di stupefacenti che stava per essere consegnato a spacciatori del posto per rifornire il mercato locale e quello costiero.





Sono quattro, tre di Sulmona M.B., L.P. e F.D.I. e uno originario di Roma, i giovani finiti in manette. Al termine delle formalità di rito e degli interrogatori che si sono svolti nella caserma dei
carabinieri di Bussi, per tre la procura di Pescara che sta indagando sul caso perché competente per territorio, ha disposto la misura cautelare degli arresti in carcere mentre per il quarto gli arresti domiciliari.

Quindici panetti di “fumo” che i finanzieri hanno rinvenuto all’interno dell’auto, un’Alfa Romeo bianca, sulla quale viaggiavano i malviventi. Mentre cercavano di fuggire inseguiti dai finanzieri, gli uomini a bordo dell’Alfa Romeo hanno tentato di disfarsi di una pistola.

L’operazione dei baschi verdi era nell’aria da diversi giorni e si è consumata in maniera repentina, sotto gli occhi di decine di testimoni in quel momento in giro per il paese. I malviventi sono stati fatti inginocchiare e sdraiare a terra per le perquisizioni.





Hanno partecipato all’operazione anche i carabinieri della stazione di Bussi che, a quanto pare, avrebbero svolto operazione di supporto.

Su disposizione del pm di turno presso la Procura della Repubblica di Pescara, Marina Tommolini, tutti i quattro soggetti coinvolti sono stati arrestati – tre in carcere e uno ai domiciliari – per violazione all’articolo 73 del DPR 309/90.

Era da diverse settimana che i finanzieri pedinavano i tre sulmonesi ritenuti componenti di un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti tra la Capitale e l’Abruzzo.

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