L’AQUILA – Ieri c’è stato un nuovo sopralluogo nella ex caserma Campomizzi dell’Aquila, per anni casa dello studente, ora tornata in possesso all’Agenzia del demanio. Sopralluogo a cui hanno preso parte il questore dell’Aquila e dirigenti ministeriali.
Una delle ipotesi che era circolata, anche alla luce di precedenti sopralluoghi, e che il motivo è quello di valutare l’idoneità della struttura, con oltre 350 posti letto, alle porte ovest dell’Aquila e adiacente alla caserma Pasquali, per insediare un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr), degli immigrati irregolari.
Ipotesi però già seccamente smentita dal sindaco Pierluigi Biondi, bollata come “fantasiosa” e “fuorviante” ricostruzione giornalistica, a seguito dell’articolo di Abruzzoweb che aveva dato notizia dei precedenti sopralluoghi, e rifendo appunto che essi potevano essere anche legati al piano del governo di Giorgia Meloni di individuare, entro due mesi, i siti idonei per 12 nuovi Cpr, di cui uno, tassativamente anche in Abruzzo, che ad oggi ne è sprovvisto. In particolare dentro strutture, questo prevede il piano del governo, dell’Agenzia del Demanio, con mandato affidato al ministero della Difesa.
Il sindaco ha detto ieri però che il sopralluogo dei giorni scorsi, come gli altri già programmati, “sono propedeutici ad un eventuale potenziamento degli organici delle Forze armate e dell’ordine presenti in città”.
Sempre ieri il Corriere della Sera ha inserito l’aeroporto di Preturo, frazione dell’Aquila, nell’elenco dei siti “attenzionati” dall’Agenzia del demanio e dal ministero per ospitare un Cpr. Provocando già una levata di scudi da parte di consigliere comunale Livio Vittorini, Fdi, delegato alla valorizzazione della struttura, e ancor prima dal vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del consiglio comunale dell’Aquila Roberto Santangelo, di Forza Italia.
Insomma, il clima sulla localizzazione dei Cpr resta infuocato, anche in Abruzzo, al solo cenno di una mera ipotesi. Una prova sta anche nel tono, considerato scomposto e troppo duro anche in seno alla amministrazione comunale, della nota del sindaco Biondi inviata mentre era in corso il sopralluogo di ieri.
Per l’amministrazione di centrodestra, che vanta di essere nelle grazie della premier Giorgia Meloni eletta alle politiche del settembre 2022 nel collegio aquilano e teramano, vedersi appioppare un Cpr, con quello che ne consegue in termini di consenso da parte di una base elettorale che non vuole nessun tipo di struttura per migranti davanti al giardino di casa, sarebbe un bel problema, per di più in vista delle elezioni regionali della primavera prossima, con tanti candidati aquilani di Fdi e del centrodestra che già scalpitano ai nastri di partenza.
E questo non vale solo per L’Aquila, ovviamente. Mentre altri governatori di centrodestra, come ad esempio il veneto e leghista Luca Zaia, hanno già detto che di un Cpr non ne vuole nemmeno sentir parlare, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di Fdi, si è detto invece favorevole, e ha confermato al quotidiano il Centro, che un Cpr sarà realizzato anche in Abruzzo, ritenendola “struttura necessaria per velocizzare i rimpatri, e per gestire meglio il problema dell’immigrazione”. Ma decidere dove, in piena campagna elettorale, non sarà una passeggiata di salute.
Intanto il ministro Matteo Piantedosi ha confermato che i Cpr si faranno in tutte le regioni che ad oggi ne sono sprovviste, dunque anche in Abruzzo, seppur “con un dialogo costruttivo”, “per trovare soluzioni per quanto possibili condivise”.
E ha confermato che la scelta cadrà su “aree esterne ai centri urbani”. Dunque se il criterio sarà mantenuto, l’ipotesi della ex Campomizzi dovrebbe essere esclusa, essendo in una area urbanizzata, pur avendo tutte le caratteristiche, ovvero oltre 350 posti letto, mensa, spazi comuni, uffici, e in parte anche ampie recinzioni perimetrali. Piantedosi ha poi ricordato che i Cpr “non sono delle carceri, chi collabora all’identificazione a rimpatrio potrà uscire e chi ha diritto alla protezione internazionale continuerà ad essere accolto”.
A dire un secco no all’ipotesi dell’aeroporto di Preturo è stato intanto Vittorini: “Basta allarmismi e speculazioni sull’aeroporto di Preturo. Da inizio settimana si registra un interesse strumentale su un asset valorizzato dal nuovo gestore e dalla filiera di Fratelli d’Italia. Apprendo dalla stampa nazionale della ipotesi che sarebbe stata formulata dal Governo di realizzare uno dei 12 Cpr presso l’Aeroporto dei Parchi Giuliana Tamburro di Preturo, importante frazione del comune dell’Aquila, ma ritengo, allo stato delle cose, questa eventualità non percorribile per le iniziative messe in campo da questa Amministrazione comunale per il rilancio e la valorizzazione dello scalo”.
Nella nota di Vittorini si legge in filigrana anche un velato attacco a Santangelo che in una nota precedente, e si suppone non concordata con il “responsabile” politico dello scalo aveva affermato “non possiamo che dichiararci nettamente contrari alla scelta del nostro aeroporto come CPR, in quanto penalizzerebbe sia un’infrastruttura strategica sia la frazione di Preturo, con ben altra vocazione. Siamo certi che il governatore Marco Marsilio e il sindaco Pierluigi Biondi, ottimi amministratori ed esponenti di punta del partito della Premier Giorgia Meloni, faranno sentire con forza le ragioni del nostro territorio, smentendo prontamente questa maldestra ipotesi di lavoro che si rivelerà certamente una fake news”.
E’ intervenuto poi il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, secondo il quale “il sopralluogo effettuato alla Campomizzi pone legittimi interrogativi che non possono essere ignorati o minimizzati per tante, importantissime ragioni”.
Ed è poi partito alla carica: “il Governo ha proposto di affrontare il problema dei migranti con la realizzazione di nuovi Centri di Permanenza per il Rimpatrio, strutture – ma potremmo anche chiamarli “carceri” –dove i migranti potranno essere trattenuti fino 18 mesi per “velocizzare” (!) il rimpatrio. L’elenco delle nuove strutture verrà stilato nell’arco di due mesi e poi inizieranno i lavori con i 42,5 milioni di euro in tre anni già stanziati dal Ministero degli Interni. Molti Presidenti di Regione – anche di destra – hanno espresso critiche e dubbi su questa scelta che trasformerà in carcerati i migranti che fuggono da guerre o carestie. Ma poiché invece Marsilio si è dichiarato favorevole, il Sindaco Biondi è costretto ad arrampicarsi sugli specchi tentando di smentire”.
I Cpr sono luoghi dove il cittadino straniero può essere trattenuto in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno da giugno 2020 i centri di permanenza per il rimpatrio sono dislocati a Bari, Brindisi, Caltanissetta, Gradisca d’Isonzo (GO), Macomer (NU), Palazzo San Gervasio (PZ), Roma, Torino e Trapani.
Secondo i dati forniti dal Garante dei detenuti al momento gli ospiti in totale sono 592, di cui 587 uomini e 5 donne (tutte nel centro di Ponte Galeria a Roma, che è l’unico con una sezione femminile) . L’unica struttura sovraffollata è quella di Trapani, dove al momento si contano 110 migranti su una capienza di 108 posti. I Cpr rappresentano per l’attuale governo la soluzione per rispondere all’aumento del numero dei migranti in arrivo dalle coste africane in Italia.
Secondo la Relazione concernente il rimpatrio volontario ed assistito nella gestione dei flussi migratori nel 2021 sono transitati nei Cpr 5.174 migranti. Il piano è quello di avviare, entro due mesi, la costruzione di nuovi Centri di permanenza per i rimpatri.
Le nuove norme sulla gestione dei migranti prevedono tra l’altro l’aumento da 6 a 18 mesi del tempo massimo di trattenimento nelle strutture degli stranieri non richiedenti asilo. Per i richiedenti asilo il limite è 12 mesi. A breve la lista delle aree identificate per ospitare i nuovi Cpr sarà pronta. “Almeno uno per regione”, ha le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
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