LA REGIONE DEL “PAGHERÒ”: L’AMMISSIONE IN COMMISSIONE: CON DEBITO SANITA’ FONDI A PIOGGIA A RISCHIO

IL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 23 MAGGIO. PRESIDENTE D'INCECCO, "COPERTURA SONO CON MAGGIORI ENTRATE", D'AMICO, "PERCHE' A DICEMBRE AVETE APPROVATO OMNIBUS QUANDO SI SAPEVA DEL BUCO DA 122 MILIONI?", ASSESSORE QUAGLIERI, "SE VOLETE PREPARO VARIAZIONE IN BILANCIO CON CUI TOLGO I 7-9 MILIONI EROGATI DALLE MINORANZE"

di Filppo Tronca

14 Giugno 2024 08:39

Regione - Politica

L’AQUILA – “Tutti i colleghi consiglieri lo sanno, non è un allegato immediatamente spendibile, lo sanno tutti che se, come ogni anno, ci sono gli accertamenti e maggiori entrate, quell’allegato viene finanziato. Se invece durante l’anno non dovessimo registrare 18 milioni di nuove entrate, quell’allegato non sarebbe finanziato”.

Una schietta e inappuntabile precisazione, dagli effetti a dir poco imbarazzanti, e politicamente pesante, è arrivata in uno degli interventi del presidente della prima commissione Bilancio, Vincenzo D’Incecco, della Lega, durante la seduta del 23 maggio, che aveva sul tavolo la manovra da oltre 68 milioni, approvata poi in consiglio, per fare fronte al debito della sanità, che ammonta per il il 2023 di 122 milioni, e con l’altra metà coperto con economie e residui preesistenti.

E questo perché l’allegato in questione è il famigerato papello da 16,7 o 18 milioni, (la cifra esatta è da mesi ballerina), di fondi a pioggia erogati a discrezione e piene mani dai consiglieri e assessori regionali con il tradizionale maxiemendamento omnibus natalizio, alla legge di Bilancio, il 27 dicembre 2023, a favore di oltre 2.300 beneficiari, come associazioni culturali, sportive, di volontariato, di protezione civile, piccoli eventi di ogni genere, convegni, sagre e feste padronali, parrocchie, circoli nautici, centri studio, bocciofile, Pro loco, bande musicali, comitati feste, monumenti, e anche a beneficio di tanti Comuni, ma non tutti, per opere pubbliche di non alto importo.

Micro “donazioni”, anche di sole 2.00o euro, decise, con budget “personali” dai 200mila ai 400mila euro cadauno, da tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione, e dai sei assessori, risultate determinati anche per la loro rielezione, perché a beneficio, senza bandi e ordini di priorità, ai vari collegi elettorali, territori di provenienza, associazioni o Comuni “amici”.





Quello che ha detto D’Incecco è del resto la verità cristallizzata sulle carte, visto che nella legge di Bilancio, si scrive a chiare lettere che per la copertura del papello “si provvede con le risorse derivanti dall’accertamento delle maggiori entrate tributarie ed extra-tributarie, ovvero dai trasferimenti erariali compensativi, ovvero ancora dalle maggiori stime di entrata disponibili”.

Il problema, se le coperture non ci saranno, sarà ora però tutto dei consiglieri della passata legislatura rieletti, che dovranno andare a dire ai “loro” beneficiari, che pure hanno contraccambiato con il sostegno politico alle elezioni, che “purtroppo non ci sono soldi”, “sarà per la prossima volta”. Come a dire, “abbiamo scherzato”. E si può immaginare la reazione di quelle associazioni che contando su quei soldi già avevano pianificato attività, o speso tempo e risorse. O qui comuni che già si preparavano a realizzare le piccole opere finanziate. Contando su una legge regionale, che ora si scopre essere con copertura solo ipotetica, scritta su un fazzoletto di carta.

E come già riferito da Abruzzoweb, non è questa una ipotesi peregrina: la copertura è a dir poco incerta, perché si presume che le eventuali “maggiori entrate” potrebbero essere destinate a coprire il debito della sanità, visto che, ad esempio, l’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, di Fdi, presente anche lui in quella seduta, ha già scritto a tutti i dipartimenti regionali imponendo di tagliare 2,7 milioni per l’anno in corso, 2,5 milioni per il 2025 e altrettanti per il 2026, per un totale di 61,8 milioni di euro. Le asl stanno presentato anche loro un piano di razionalizzazione. In quanto l’alternativa sarebbe quella di aumentare le tasse regionali ai massimi, ed incombe anche il ritorno al commissariamento della Sanità, da cui dopo anni di sacrifici l’Abruzzo è uscito nel 2016.

Tornando dunque alla seduta, come si legge nel verbale, a lanciare il sasso nello stagno è stato il professor Luciano D’Amico, il candidato presidente di Regione del campo largo, che giocando sul fatto che nella precedente legislatura non c’era, si è permesso di osservare quanto segue:

“Solo per capire un po’ meglio, noi stiamo oggi discutendo di ripianare un disavanzo della Sanità, di 68 milioni, e immagino che un sentore di disavanzo ci sia stato anche a fine anno, suppongo, a fine 2023. Cioè presumo che non sia venuto fuori all’improvviso, perché sennò sarebbe
preoccupante. Io trovo che a fine 2023, è stata però finanziata la famosa Omnibus, abbiamo finanziato, a titolo di esempio l’associazione ‘Non solo Padel’. E poi così via per circa 18 milioni di euro. Allora, io mi chiedo: ma davvero a fine anno, sapendo il disavanzo della Sanità, abbiamo finanziato ‘Non solo Padel’, ‘Mountain Club’, motocross, calcio, questa roba qua. E oggi dobbiamo attingere addirittura dagli accantonamenti dei dipendenti, dei lavoratori?”.





E sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, rieletto a marzo, unico esponente del centrosinistra in provincia dell’Aquila.

“Come è possibile pensare che l’assessore alla Salute Nicoletta Verì non sapesse della perdita prodotta dalla Asl de L’Aquila, il quarto trimestre del 2023, che ammontava a 49.581.000 euro? Possibile che non esisteva una sorta di monitoraggio costante delle perdite delle quattro ASL della Regione Abruzzo? Come è possibile che in sede di approvazione di quella finanziaria del bilancio, gli Assessori al bilancio e l’Assessore alla sanità dormissero sonni tranquilli, mentre quelle sere erano tutti affaccendati nella stesura di quella Omnibus che ha richiamato l’attenzione e l’impegno di gran parte dei consiglieri regionali. Io lo chiamo davvero all’assunzione delle responsabilità, non sono i quattro manager dell’ASL ma anche i due Assessori competenti ratione materiae”, ovvero l’assessore al Bilancio Quaglieri, oltre che l’assessore Verì, ricandidata con la lista del presidente, non rieletta, e poi chiamata di nuovo in giunta, con la delega alla Sanità, come esterna.

E qui, tirato in causa l’assessore Mario Quaglieri ha detto chiaro e tondo: “caro professor D’Amico, lei è l’unico e qualcun altro può essere, può godere dell’immunità., ma vi ricordo, perché ero io l’Assessore al bilancio, le viarelle che hanno fatto, per cercare di riempire la Omnibus, anche al di sopra di quello che erano le ipotetiche poste. Quindi, per favore, non parlate di cose dove il peccato originale ce l’avete voi, sennò io preparo, così siete tranquilli, una variazione e tolgo tutto quello che vi competeva, così decurtiamo, da quei 17, almeno 8-9, che era la spettanza delle minoranze…”.

Come a dire, tutti responsabili, e nessun responsabile, di un maxiemendamento fondato sul “forse pagherò”.

 

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