INTERVISTA ALL'ATTRICE AQUILANA MADRINA DI ABRUZZO FILM COMMISSION, ''SPERO DI FARE IL MEGLIO PER LA MIA CITTA'''

”LA TV DI OGGI NON MI PIACE, AMO IL TEATRO”, 30 ANNI DI CARRIERA DI ALESSIA FABIANI

di Loredana Lombardo

29 Ottobre 2018 06:30

L'Aquila -

L’AQUILA – “Ho respirato fin da bambina un grande fervore artistico, un nutrimento che sta tornando indietro e qualifica la mia professione e grazie al quale ho realizzato il mio più grande sogno: la carriera teatrale. Tornare all’Aquila nelle vesti di madrina di un progetto grande e in cui credo come l’Abruzzo Film Commission mi ha riempita di orgoglio. Questa è la mia terra, L’Aquila è la mia città, e nel mio piccolo cercherò di fare quanto nelle mie possibilità per aiutarla a ripartire come e meglio di prima”.

Un profondo amore per la sua città e tanta voglia di fare, questa oggi è Alessia Fabiani, 42enne ex showgirl aquilana che intervistata da AbruzzoWeb, ricorda i tratti salienti della sua carriera artistica lunga quasi 30 anni.

Gli amanti della tv anni ’80 ricorderanno sicuramente la piccola Carlotta, figlia adottiva di Maurizio Costanzo e Simona Izzo in Orazio, serie tv andata in onda nel 1984.

Quella bambina di 8 anni, con tante lentiggini, le stesse di oggi, i capelli lisci e lunghi, lo sguardo divertito e curioso, era proprio lei, che già da allora stava buttando le basi della sua carriera.

Un percorso che si è snodato nel mondo dello spettacolo tra programmi televisivi, cinema, corti, mini serie tv e, da qualche anno, anche tanto teatro.

La sua è stata una vita piena di arte, fin da piccolissima, grazie anche alle influenze dei suoi familiari.

Suo padre è il pediatra aquilano Maurizio, il fratello del nonno paterno, Luciano, è stato storico direttore del teatro Stabile d’Abruzzo, lo zio materno Gaetano “Nino” Gagliardi, un noto pittore aquilano e anche la mamma Patricia, docente di lingua e letteratura straniera, scrittrice di poesie molto apprezzate.

“Vengo da una famiglia di artisti – ricorda – amanti del bello e della cultura e sono felice di essere riuscita finalmente a coronare il sogno del teatro, era scritto nel mio dna, dovevo solo fare il mio percorso e le mie esperienze”.

Poi è arrivata anche una laurea, in Scienze dei Beni Culturali e due splendidi gemelli, nati 6 anni fa, Kim e Keira avuti dall’imprenditore romano nel campo della ristorazione, Fabrizio Cherubini.

La storia però oggi è finita. “Con Fabrizio ci siamo lasciati da tempo, le storie nascono, crescono e finiscono. A noi resta comunque la cosa più bella, questi due figli che amo più della mia vita e che sto cominciando a portare con me in teatro, per fargli vedere quanto sia ricco e bello il lavoro della loro mamma!”.

E tra i progetti attuali e un ritorno al cinema su cui sta lavorando c’è anche un uomo che finalmente le fa battere di nuovo il cuore, “memore del passato voglio mantenere il massimo riserbo, stiamo cominciando a viverla tra di noi, lavoriamo su noi stessi e ci stiamo scoprendo, nel massimo rispetto per i miei bambini e per i nostri sentimenti”.





Oggi Alessia Fabiani torna nella sua città nelle vesti di “madrina” di un progetto molto ambizioso voluto dal consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, l’Abruzzo Film Commission, uno strumento che si propone come mezzo importante per convogliare in tutta la regione set cinematografici delle più importanti produzioni nazionali ed internazionali.

Un'investitura peraltro non comunicata ufficialmente e quindi senza dettagli,che  ha fatto “storcere il muso” a molti addetti ai lavori del mondo culturale abruzzese che hanno ritenuto “L’Aquila e l’Abruzzo culla di tanti artisti di alto spessore”.

Oggi quindi c’è il teatro, ma la carriera è iniziata nel 1994, quando giovanissima, vinse il concorso di bellezza di Mediaset Bellissima, condotto da Alberto Castagna, nato come contrapposizione a Miss Italia, all’epoca esclusiva Rai.

“Quando si è giovani tante cose non ci capiscono e manca magari la maturità – ammette – mi stavo diplomando al liceo Classico dell’Aquila e quella mi era sembrata una strada facile, anzi un vero e proprio gioco”.

“Partecipai – aggiunge – perché una mia cara amica, Roberta Galeotti inviò quasi per scherzo le mie foto alla redazione del programma, mi chiamarono e arrivò anche la vittoria. Penavo che sarebbe finita lì, io volevo fare l’Accademia d’Arte drammatica e invece la mia strada in quel momento sembrava essere un’altra”.

Aveva 18 anni e si stavano spalancando per lei le porte della popolarità, eppure, seppur così giovane, la vita le stava già presentando un colpo basso e troppo crudele da poter accettare: la scomparsa, a soli 27 anni, del suo primo amore, Daniele Climastone.

“Daniele non era solo un fidanzato – ricorda – ma l’amore più grande che una ragazza della mia età potesse avere. Quando se ne è andato io stavo lavorando, c’erano le registrazioni degli spot pubblicitari legati al programma Paperissima. Ricordo benissimo che si trattava del dentifricio Az e c’era Marco Columbro con me, dove ridere, per contratto, e per reclamizzare il prodotto, mentre dentro di me stavo morendo”.

Un dolore che sembra non essere passato del tutto a distanza di quasi 20 anni, “non dimenticherò mai quella grande tristezza e quel senso di impotenza di fronte alla morte, che ancor oggi fa parte di me e torna prepotente ogni volta che torno all’Aquila e rivedo Daniele, il mio bellissimo Daniele, nei vicoletti del centro, nelle strade dove passeggiavamo insieme abbracciati sentendoci padroni del mondo e del nostro amore”.

Nonostante questa grande sofferenza è riuscita a rialzarsi ed andare avanti, e per lei c’è stata anche la partecipazione a una delle prime edizioni della “Fattoria”, un reality Mediaset.

Con lei nel cast c’era Katia Ricciarelli, reduce dal divorzio con Pippo Baudo, con la quale strinse anche una bella amicizia.

“Non avevo figli o legami sentimentali, ma solo un contratto di esclusiva da rispettare. Si, è vero, ho fatto un reality, oggi come format viene condannato e visto male, io posso dire che 12 anni fa c’era ancora una parvenza di genuinità. Se potessi tornare indietro non lo rifarei, oggi sono una mamma, che non può prendersi il lusso di lasciare i figli con chissà chi, non voglio farlo, voglio seguirli direttamente, ma soprattutto mi reputo una donna consapevole delle proprie potenzialità”.





Dal reality poi, tante partecipazioni televisive che l’hanno portata però a un progressivo allontanamento dallo piccolo schermo, scegliendo la strada del cinema e soprattutto del teatro, ritenuto “più nobile, più pulito”.

“La televisione di oggi non mi piace più – afferma – ci sono pochi contenuti, e con la formazione che ho adesso, che vesto a pennello come un abito di buona fattura, mi troverei spiazzata, non a mio agio”.

Per l’artista la sua televisione di riferimento era fatta di “tante facce belle e pulite, con cui si poteva collaborare positivamente e scambiare delle opinioni”.

Una tv fatta di personaggi come Alberto Castagna, morto nel 2005, Fabrizio Frizzi, recentemente scomparso, il simpatico Gerry Scotti o l’indimenticabile Raimondo Vianello, con cui ha condotto Pressing.

“Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa, erano la storia di una tv di spessore e qualità. Ho lavorato anche con Marco Columbro, gran signore, e si lavorava in un contesto in cui potevi dire la tua, avevi voce in capitolo anche se eri solo una valletta o per esempio, come nell’esperienza con Vianello nel mondo del calcio, ho portato tanti contributi”.

La tv è stata quindi abbandonata ma ha continuato con il cinema, partecipando a due film di Pupi Avati, e ha avuto anche una piccola parte nella pellicola molto discussa “Loro 1” del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, che narra le vicende professionali, politiche e private di Silvio Berlusconi, interpretato da Toni Servillo, e delle tante figure intorno a lui negli anni del decadimento

Alessia Fabiani in “Loro1” è la fidanzata di Riccardo Pasta (interpretato da Ricky Memphis), personaggio immaginario che ricorda Valter Lavitola, imprenditore vicino all’ex premier candidato ma non eletto con Forza Italia nel 2004 e condannato con l’accusa di estorsione ai danni di Berlusconi.

E sei anni fa la maternità, “a migliorare la mia vita. Anzi a renderla più bella e piena d’amore” e insieme ai bambini il coronamento del sogno del teatro, dove ha potuto portare sul palcoscenico, come afferma lei stessa, la sua vera essenza, riuscendo ad esprimersi.

“C’è stata una profonda evoluzione interiore, che ho sempre avuto dentro e che ho potuto estrinsecare con quest’arte nobile. Grazie al teatro sono uscite tutte le sfumature della mia anima e ho potuto mettere a frutto anche i miei studi universitari in beni culturali”, conclude.

Dal 2003, anno della consacrazione sul palcoscenico, al 2018, sono stati 13 gli spettacoli che l’hanno vista calcare i teatri italiani.

“Finalmente mi sposo”, regia di Marco Lapi, “Fuori sede”, “La bella e la bestia”, “Supercalifragilistichespiralidoso”, “La mia futura ex”, “L’amico ritrovato”, “Pinocchio”, tutti per la regia di Luca Pizzurro, “Un coperto in più”, di Maurizio Costanzo, regia di Gianfelice Imparato, “3 papà per un bebè”, con la regia di Roberto D'Alessandro, “Ti presento mio fratello”, di Peppe Quintale e Stefano Sarcinelli, regia di Peppe Miale, “Se questo è un uomo”, riadattamento dell'opera di Primo Levi, con la Compagnia del teatro del Torrino, sempre di Pizzurro portato in scena per due anni di fila, in occasioni del Giorno della memoria.

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