LANCIANO – “Quanto accaduto in seguito all’abbondante pioggia dei giorni scorsi, in particolare a Ortona e Francavilla al Mare, emerge in tutta evidenza come la questione del dissesto idrogeologico dovrebbe essere una priorità per ogni amministrazione locale. Invece siamo alla fine dell’anno e, ancora una volta, i soldi per un progetto serio e completo sul dissesto della città di Lanciano non sono usciti da nessuna parte. Per questa amministrazione il dissesto idrogeologico non è prioritario come intervento”.
Così, in una nota Giacinto Verna, consigliere comunale di Azione a Lanciano (Chieti) in merito al problema del dissesto idrogeologico che nei giorni scorsi, a causa delle abbondanti piogge precipitate, ha avuto effetti devastanti in città e nei comuni limitrofi.
“Da ex vicesindaco e ex assessore ai lavori pubblici e, soprattutto oggi da consigliere comunale impegnato quotidianamente per il bene della propria città – continua Verna -, non posso non ricordare la relazione tecnica rimessa lo scorso giugno dal geologo Luigi Carabba, incaricato dalla stessa amministrazione Paolini, la quale certifica che il fenomeno allo stato attuale non solo è in atto, ma è in repentina e costante evoluzione. Non era una relazione politica ma certosina e scientifica”.
“La cosa che mi sconcerta, è che nessuno ne tiene conto – osserva Verna – Inoltre che fine ha fatto lo studio commissionato al prof. Sciarra dell’università D’Annunzio dalla precedente amministrazione? E il successivo studio di fattibilità è rimasto in un cassetto? E le schede tecniche relative alle istanze di finanziamento inviate dal comune agli uffici regionali di competenza oramai 12 mesi fa e che erano state ‘rimandate a settembre’ a causa di una serie di criticità e dati mancanti, sono state aggiornate in maniera corretta?”.
“All’inerzia dell’amministrazione di centrodestra, aggiungiamoci pure che il Governo prevede di definanziare dal Pnrr 6 miliardi destinati agli interventi per l’efficienza energetica e la valorizzazione del territorio nei Comuni, 3,3 miliardi per progetti di rigenerazione urbana, 2,5 miliardi per i piani urbani integrati e oltre 1,2 miliardi per la lotta contro il dissesto idrogeologico. E che la stessa Regione Abruzzo (della stessa parte politica di Comune e Governo) per questo importante tema non ha elargito un euro a Lanciano in questi ultimi anni.
Per la difesa del suolo ci sono anche altre priorità, oltre al centro città, rimaste finora disattese. Penso all’intervento di mitigazione del rischio idrogeologico in zona via Per Frisa e mercato coperto, il consolidamento della frana di Torre Marino e Santa Maria dei Mesi, la messa in sicurezza delle aree Santa Giusta 1 e i lavori di bonifica dell’ex discarica di Serre (2° lotto)”.
“Confidiamo a questo punto almeno nel Rendis (Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo) per la richiesta di finanziamento dei lavori di consolidamento della strada comunale Lanciano-Orsogna, zona Torri Montanare, il cui progetto esecutivo, che avevamo lasciato in eredità a questa amministrazione, possa così essere finanziato per fine anno”, conclude.
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