LANCIANO – Rinuncia a sorpresa, oggi, di Donato Di Fonzo (FdI) nuovo presidente di Lancianofiera, polo fieristico regionale, in sostituzione del dimissionario Donato Di Campli, dimessosi il 9 novembre scorso perché candidato alle prossime elezioni regionali con la Lega.
Donato Di Fonzo, ex assessore regionale ed ex presidente della Fiera, era stato designato dal sindaco di Lanciano (Chieti), Filippo Paolini, lo scorso 27 dicembre ed era pronto alla nuova programmazione dell’ente. Oggi, invece, l’improvvisa rinuncia.
“Troppi attacchi sulla mia persona dalla minoranza e attraverso i social – ha detto Di Fonzo in conferenza stampa – Sono amareggiato, ma anche sereno e tranquillo. Anch’io merito rispetto come persona. Non sono abituato alla poltrona e ho una storia limpida e trasparente. Capisco la dura battaglia politica, ma non mi sono mai proposto né ho chiesto tappeti rossi. È stata una scelta del sindaco Paolini. Sono stato attaccato da tutte le parti. Ho avuto piena fiducia della maggioranza. Mi auguro che il mio passo indietro vada a vantaggio del nuovo presidente, dell’Ente e della città”.
Per il sindaco Paolini “la scelta di Di Fonzo era fiduciaria, secondo regolamento, mai avuto pressioni. Di Fonzo era stato designato anche per la sua preparazione e l’altissima etica. Apprezzo la sua decisione e capisco la sua situazione, nella politica ci sta tutto, ma non si deve scendere nella volgarità, come ha ricordato il presidente Mattarella. Oggi il linguaggio è diverso. Ora mi devo mettere in moto per il nuovo presidente da scegliere tra i 18 candidati rimasti del bando. Sono stato messo in difficoltà”.
Il coordinatore di Fratelli d’Italia, Gabriele Di Bucchianico, aggiunge: “È un inizio frizzante del nuovo anno con una triste pagina politica per Lanciano. Perdiamo un grande amministratore, persona seria che si è sempre messa a servizio della città. Nessuno immaginava le dimissioni di Di Campli e così occorreva una figura importante ed esperta per prendere un treno in corsa, visto che a marzo arriva la fiera dell’Agricoltura. Questa è la storia”.
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