L’AQUILA – Dopo 121 anni la Custodia della statua di Sant’Eustachio, opera del Maestro del Campo di Giove, trafugata dall’omonima chiesa della cittadina abruzzese nel 1902, è stata ricostituita attraverso una mostra dal titolo “II Maestro di Campo di Giove.
Ricomporre un capolavoro” al Museo Nazionale d’Abruzzo, a cura di Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti, esporrà infatti al pubblico tredici delle sedici tavolette con le storie del santo che un tempo ornavano le ante della Custodia, e la statua del Santo che era conservata al suo interno. Dispersi poco tempo dopo il furto, i dipinti sono via via riapparsi sul mercato antiquario e oggi ben otto di essi appartengono al Munda. Ultime arrivate: le quattro storie acquistate lo scorso anno a Colonia Ora, dalla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, grazie alla collaborazione con la Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la casa d’aste Lempertz, la cui preziosa mediazione ha reso possibile la trattativa e il rientro in Italia.
Il prestito di altre cinque tavolette appartenenti a una collezione privata milanese e della statua del Santo, grazie alla collaborazione con la Diocesi di Sulmona, permetterà di ricostruire, seppur virtualmente, l’opera realizzata dall’anonimo Maestro (si pensa a Nicola Olivieri da Pietransieri) intorno al 1370. A presentare l’esposizione il professor Massimo Osanna, direttore generale Musei dello Stato, insieme al vicesindaco dell’Aquila Raffaele Daniele e al sindaco di Campo di Giove (L’Aquila) Michele Di Gesualdo, oltre alla stessa Zalabra, direttrice ad interim del Munda.
“Si tratta di una fondamentale per il territorio – ha spiegato quest’ultima – perché il Munda, che nel corso degli anni è riuscito ad acquisire otto tavolette rispetto alle sedici che facevano parte dei due sportelli, riesce ora con questa esposizione a fare in modo che il pubblico possa fruire di quest’opera. Il nostro lavoro di ricerca è stato portato avanti anche all’estero e, finalmente, le tavolette sono state messe in relazione con la statua di Sant’Eustachio come non avveniva dal 1902”. La mostra sarà aperta al pubblico dal 26 maggio al 3 settembre.
L’esposizione “Il Maestro di Campo di Campo di Giove. Ricomporre un capolavoro”, al via da domani al Munda, sperimenta l’uso di diverse applicazioni e supporti per la visita e l’accessibilità. Sono stati realizzati una ricostruzione virtuale della custodia, un video animato per raccontare ai bambini la storia di Eustachio, rappresentato nella statua esposta all’interno dei locali del Museo Nazionale d’Abruzzo. Predisposta una App per indagarele opere attraverso le indagini multispettrali oltre a tre pannelli tattili per non vedenti la cui modellazione digitale, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, è stata realizzata da Simone Rasetti con la supervisione della direttrice Maria D’Alesio.
Per migliorare l’esperienza di visita e facilitare l’accesso ai contenuti, sono stati, inoltre, allestiti pannelli didattici e didascalie estese in italiano e inglese, disponibili sul web anche in formato audio, accedendo ad essi tramite il Qr Code.
Ad accompagnare la mostra, il Museo Nazionale d’Abruzzo pubblica “Il Maestro di Campo di Giove. Ricomporre un capolavoro”, il primo volume della collana “Note dal Munda” che raccoglie gli studi e le ricerche condotte sulle opere esposte, oltre ai due saggi delle curatrici Federica Zalabra e Cristiana Pasqualetti.
[mqf-dynamic-pdf]