L’AQUILA – “La conclusione dei lavori del terzo lotto della superstrada L’Aquila-Amatrice e la contestuale apertura alla viabilità di questa importante arteria stradale risalgono ormai a oltre due anni. Tuttavia, sebbene la strada sia trafficatissima, le luci della galleria ‘Madonna del viaggiatore’ continuano a essere spente, come segnalano due grandi cartelli gialli all’imbocco di entrambi gli ingressi”.
Lo scrive in una nota Pietro Di Stefano, ex sindaco di Cagnano Amiterno, già vicesindaco e assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila nella Giunta Cialente.
“La strada – osserva – è molto frequentata non soltanto da automobilisti, moto, camionisti e mezzi pubblici, ma anche da ciclisti che quasi mai sono visibili a chi è alla guida e passa repentinamente dal bagliore del giorno all’oscurità della galleria. È sufficiente una disattenzione per creare le condizioni per una tragedia e per ritrovarci a piangere l’ennesimo morto sulla strada”.
“Ho provato più volte a capire perché le luci, nonostante siano installate, continuino a non essere accese; a oggi quello che so di certo è che da tempo l’Anas ha avanzato la richiesta di fornitura elettrica, e a tale scopo sarebbero stati concessi tutti i permessi, eppure l’Enel non provvede ad attuare un suo preciso dovere – spiega – Si tratta semplicemente di posizionare una cabina laddove le canalizzazioni sono state già effettuate, e attualmente (come si vede dalla foto che risale a martedì mattina, 10 settembre) protette da teli neri di plastica: basterebbe un lavoro di qualche ora affinché la galleria sia illuminata”.
“È, purtroppo, ancora una volta un esempio del ‘Paese che non va’ – sottolinea -, che si ferma di fronte all’ovvio, alla banalità dell’esecuzione, e che si sveglia sconvolto soltanto nel momento in cui si consuma una tragedia: le ferite sono ancora aperte e i dolori ancora vivi per le vittime sulle bici”.
“Poiché tutti i solleciti sinora sono stati vani, non resta che rivolgere un appello al signor Prefetto, nella speranza che tramite i suoi uffici possa intervenire nei confronti di Enel e ottenere, finalmente, la conclusione dell’iter per la fornitura di energia elettrica”, conclude Di Stefano.
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