L’AQUILA – Il giudice del tribunale dell’Aquila Giuseppe Grieco ha assolto perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato tutti i 7 imputati del cosiddetto ‘processo alle carriole’, intentato contro le manifestazioni di protesta nel centro storico dell’Aquila alcuni mesi dopo il terremoto del 6 aprile 2009.
Gli imputati erano accusati a vario titolo di aver violato sia l’ordinanza sindacale di divieto di accesso nel centro storico in vigore all’epoca dei fatti, sia il regio decreto del 1931 che prevede l’arresto fino a 6 mesi e una sanzione da 103 a 413 euro per “aver promosso una riunione senza averne dato preavviso al questore”.
Oggi al termine di circa 5 ore di udienza, precedute da un lungo sit-in di protesta, accogliendo le richieste della pubblica accusa rappresentata dal pm Rita Di Gennaro è arrivata la decisione di assolvere dalle accuse Alessandro Tettamanti, Marco Sebastiani, Anna Pacifica Colasacco, Antonio Di Giandomenico, Ezio Bianchi, Mattia Lolli e Mauro Zaffiri.
“È andata nel migliore dei modi – ha commentato a caldo ad AbruzzoWeb Gregorio Equizi, avvocato di alcuni degli imputati – L’assoluzione legittima di fatto anche l’iniziativa e restituisce il valore vero al movimento delle carriole”.
Parlando di com’è andata l’udienza, “dopo aver ascoltato i primi due testimoni delle difese, il giudice ha capito i fatti e che non c’era rilevanza penale e anche il pubblico ministero ha chiesto il proscioglimento”, richiesta cui il giudice ha aderito. (alb.or. – m.gal.)
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