L’AQUILA – Liste di attesa azzerate per i trapianti di cornea all’ospedale San Salvatore dell’Aquila.
Grazie all’impulso al “procurement”, cioè l’approvvigionamento di tessuti oculari, e alla crescita delle donazioni, nel 2013 è infatti arrivato il pareggio tra le richieste e l’utilizzo delle cornee fornite dalla Banca degli Occhi del capoluogo, diretta dal dottor Germano Genitti.
La struttura è da oltre 10 anni il centro di riferimento regionale per le donazioni e trapianti di cornea e per le membrane amniotiche, non solo per l’Abruzzo ma anche per il Molise; riconosciuta e certificata dal Centro nazionale trapianti, è anche uno dei pochi reparti dell’ospedale aquilano a possedere la certificazione di qualità ISO 9001:2008.
Dopo la pausa forzata imposta dal terremoto del 6 aprile 2009, la Banca è riuscita a ripartire grazie all’impegno del Coordinamento regionale trapianti, diretto dal professor Antonio Famulari, e dei Coordinamenti locali con i quali sono state intraprese numerose iniziative per contrastare la flessione del numero di donazioni registrata soprattutto dal post-sisma.
Decisive, in tal senso, sono state anche la dedizione e la motivazione del direttore del dipartimento chirurgico, il dottor Giovanni De Blasis, che ha favorito l’attivazione di progetti-obiettivo nei presìdi ospedalieri di Avezzano e Sulmona, esportando il modello aquilano di reperibilità del gruppo infermieristico che si occupa del procurement.
“L’attivazione dell’ambulatorio oculistico, specializzato nella diagnosi e cura delle patologie della cornea, e l’acquisizione di strumentazioni all’avanguardia – afferma il direttore Genitti – vogliono essere un segnale affinché l’unità operativa Banca degli Occhi diventi anche un importante riferimento per l’attività clinica dell’ospedale San Salvatore”.
Dei 2.000 tessuti processati sino a oggi dalla Banca una parte minore è proveniente dagli altri ospedali abruzzesi, Pescara, Chieti e Teramo. “Una maggiore collaborazione nel procurement delle donazioni da parte di tutti gli ospedali – l’auspicio in conclusione – garantirebbe autonomia e la disponibilità di cornee in ambito regionale, evitando la necessità di ricorrere spesso all’acquisto di tessuti presso altre Banche italiane”.
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