L’AQUILA- Si avvia a conclusione l’indagine sul fallimento dell’Aquila rugby 1936. La procura della Repubblica, secondo quanto riferisce il Messaggero, ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone che hanno avuto dei ruoli amministrativi del club che ha chiuso i battenti da tempo. Si tratta di Luigi Fabiani ex direttore generale del sodalizio e poi liquidatore e Augusto Iovenitti già presidente del Cda di quella società.
L’accusa contestata è una bancarotta fraudolenta di entità relativa. Secondo accuse tutte da provare sarebbero stati sottratti dai beni del club degli oggetti del valore di 16mila euro tra materiale sportivo e macchine da ufficio. Sarebbero poi sparite anche quattro automobili, per lo più utilitarie, destinate comunque a formare la massa di beni destinati ai creditori.
Le due persone accusate compariranno davanti al giudice per le udienze preliminari tra alcune settimane e in quella sede potranno essere prosciolte o rinviate a giudizio. Le indagini sono state fatte dalla guardia di finanza esaminando i libri contabili della società che non ha nulla a che vedere, essendo fallita, con quella che ora milita in serie B. Il pm che porta avanti l’accusa è Fabio Picuti.
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