L’AQUILA – La Procura della Repubblica ha inviato cinque avvisi di garanzia sulla morte, avvenuta nel maggio scorso, del piccolo Tommaso D’Agostino, all’interno dell’asilo I Maggio a Pile. Questo dopo essere stato travolto da Volkwagen Passat station wagon lasciata incustodita dalla donna scesa per prendere due figlie iscritte all’asilo.
La procura ha deciso di procedere all’invio di singoli avvisi di garanzia e avviare gli interrogatori dei cinque indagati (il sesto, ovvero la conducente della macchina in questa fase è messa da parte perché già ascoltata) per dare loro la possibilità non solo di controdedurre, ma anche di citare eventualmente altre figure a vario titolo responsabili del grave incidente avvenuto all’interno del plesso scolastico.
Tra gli indagati, secondo quanto riporta il Messaggero, ci sono sono la dirigente scolastica Monia Lai, il responsabile del servizio di prevenzione e Protezione dello stesso istituto comprensivo, l’ingegnere Bruno Martini e il datore di lavoro, Lucio Luzzetti.
Ai tre si aggiungono altri due dirigenti comunali nella veste di Rup e dirigente del Settore opere pubbliche nel periodo preso in esame dall’accusa, al momento non noti. Non risulta tra gli indagati Maurizio Ardingo (citato nella consulenza) nella veste di Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione del Comune.
Nel mirino l’omessa valutazione dei rischi all’interno del plesso scolastico e sulla recinzione metallica non adatta a proteggere i bambini da un eventuale incidente. In particolare la dirigente non avrebbe esaminato con attenzione il documento sui rischi, compreso quello di un possibile investimento benché al corrente dell’utilizzo del parcheggio e il transito più in generale dei mezzi. Analoga contestazione a Martini mentre a Luzzetti (datore di lavoro dell’asilo nido di proprietà comunale) l’accusa rimprovera il non aver provveduto a installare adeguata segnaletica.
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