L’AQUILA- La burocrazia blocca le cure di una malata oncologica che ora non prende piu farmaci da tempo al punto dal rendersi necessario l’invio, da parte del suo legale, di una diffida ai vertici della Asl Avezzano – Sulmona- L’Aquila, e per conoscenza anche al Prefetto e alla Procura della Repubblica.
Ciò al fine di ripristinare la “giusta assistenza” entro massimo 5 giorni. Altrimenti si renderà necessario adire le competenti autorità giudiziarie.
La paziente oncologica era presa in carica dalla Uosd Assistenza oncologica territoriale dopo aver subito diversi interventi.
La terapia farmacologica somministrata dalla citata UOSD aveva dato una buona risposta. Dopo essersi ripresentata, nel mese di agosto 2024 e dopo aver subito un ulteriore intervento, in quel reparto, nel quale era stata seguita per anni, alla paziente è stato comunicato che l’oncologia territoriale si sarebbe dovuta astenere dal somministrare chemioterapici in infusione in ragione di una delibera della ASL 1 Abruzzo, Avezzano, Sulmona, L’Aquila, la n. 1537 del 2023. Quindi sulla scorta di un comportamento corretto in teoria.
Uno stop che ha colpito al cuore la serenità della paziente.
In ragione della citata delibera veniva stabilito dalla ASL competente, già nel mese di aprile 2024, che le terapie chemioterapiche per via infusionale sarebbero state di unica competenza dell’Oncologia Medica. Un reparto, a scanso di equivoci, di eccellente livello come l’altro.
Ora tutte le terapie già praticate da anni non sono state ritenute adatte alla situazione di salute della paziente oncologica.
Sta di fatto, comunque, che in ragione dei disservizi asseriti la paziente non sta assumendo alcun farmaco e le patologie non vanno in vacanza nemmeno in estate. Di qui la diffida sottoscritta dall’avvocato Ubaldo Lopardi.
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