SENATORE FA IL PUNTO DOPO PRIMA RIUNIONE OPERATIVA DELLA TASK FORCE DI MAGNA CARTA, ''QUI VA SPERIMENTATA AUTO ELETTRICA E SENZA GUIDATORE'', ''SARA' UNO DEI CENTRI STORICI PIU' BELLI D'EUROPA''

L’AQUILA CHE VERRA’: QUAGLIARIELLO, ”PENSARE A CITTA’ PER CHI E’ NATO NEL 2000”

di Filippo Tronca

11 Giugno 2019 17:15

L'Aquila - Video

L'AQUILA -“Il centro storico dell'Aquila diventerà uno dei più belli d'Europa. Sarà una città abitata però da persone che sono nate negli anni Duemila, e deve dunque proiettarsi nel futuro, non guardare soltanto la propria storia dallo  specchietto retrovisore”

Così il senatore Gaetano Quagliariello, al termine della prima seduta plenaria del progetto “2009-2019, L’Aquila dieci anni dopo… e oltre”, realizzato dalla fondazione Magna Carta, di cui Quagliariello è il presidente.

La prima riunione della task-force di esperti si è tenuta oggi alla Sala Silone del Palazzo dell’Emiciclo incaricata di realizzare un piano interdisciplinare integrato per il futuro della città. Presenti Stefano Flamini per Magna Carta Abruzzo, e i vari esperti suddivisi per aree tematiche: Bernardino Chiaia e Francesco Karrer per il patrimonio immobiliare e l’urbanistica; Alberto Milotti per le infrastrutture e la logistica; Sergio Dompé per impresa e ricerca; Ettore Mocchetti per cultura e turismo; Adriano De Maio e Alessandra Faggian per università e formazione; Alessandro De Angelis per immagine e comunicazione; Maria Francesca Merloni per smart cities e nuove tecnologie; Dario Verzulli per le iniziative comunitarie e la solidarietà.  Ha portato i saluti della città il sindaco Pierluigi Biondi.

“Questa è una iniziativa di studio e di ricerca – esordisce il presidente della Fondazione – non è una iniziativa immediatamente politica: quindi non stiamo proponendoci come alternativa a interventi politici sull'immediato. E' invece un'iniziativa di prospettiva. Riteniamo che con il decennale abbiamo avuto una serie di retrospettive per lo più scandalistiche e superficiali”.





Quagliariello ritiene invece che “sia arrivato il momento di pensare a L'Aquila del domani, a questa città quando sarà ricostruita, e sarà innanzitutto abitata da persone che sono nate negli anni Duemila. E' una città che si deve proiettare nel futuro, non guardare la propria storia con lo specchietto retrovisore. Cosa insomma sarà L'Aquila quando finirà il finanziamento pubblico, quando sarà finalmente tutta ricostruita”.

Risposte ambiziose, e, il che non guasta, estremamente concrete, hanno però bisogno del loro tempo di gestazione, se non vogliono ridursi a meri slogan e frasi fatte, alla solita scoperta dell'acqua calda. 

“Abbiamo chiamato intorno allo stesso tavolo architetti, urbanisti, esperti nel mondo delle Infrastrutture, del turismo delle Smart city, dei nuovi mezzi di comunicazione – assicura a tal proposito Quagliariello -. Posso dirlo con certezza, sono tra i migliori d'Italia e sono venuti tutti quanti a L'Aquila. Oggi abbiamo iniziato un dialogo, impostato un lavoro, con l'obiettivo di arrivare ad una serie di proposte, ma ancor prima ad una visione unica. Lavoreremo intensamente in questi mesi e poi torneremo a riunirci qui a L'Aquila, ci chiuderemo in conclave per fare una sintesi delle proposte che presenteremo alle città, entro la fine di quest'anno. Sarà un contributo anzitutto a L'Aquila del domani e anche ai politici di oggi che avranno una traccia che poi potranno liberamente decidere se seguire o meno”.

Illustrato il percorso, Quagliariello abbozza alcuni temi che non potranno che essere al centro della riflessione e della definizione progettuale. 





“Il futuro dell'Aquila non può essere sganciato da una concezione urbanistica da un'idea di città. Questo anzi è stato fondamentalmente l'errore che è stato fatto all'Aquila nel pre-terremoto, e che ora va corretto. L'Aquila va pensata come possibile capitale di un'area vasta perché vive il dramma delle zone interne e deve essere in qualche modo pensata in relazione a questa crisi”.

Capitale degli Appennini, visione più volte evocata, ma mai concretizzata, ma anche, propone Quagliariello, luogo dove il futuro si fa presente, attraverso la sperimentazione. 

“Faccio solo qualche esempio: trasporto senza guidatore anche sui tratti autostradali, implementazione dell'utilizzo dell'auto elettrica, tenuto conto che ci sarà la possibilità a L'Aquila di avere a disposizione molte colonnine, e non diventerà questa opzione un elemento radical chic, bensì un mezzo di trasporto ordinario per la città. Per quel che riguarda l'economia delle aree interne è necessario pensare a un progetto che sia molto più verticale del passato. Abbiamo qui una marea di piccoli imprenditori prendiamo ad esempio l'ambito del food che propongono prodotti di nicchia importantissimi. Ma se noi le facciamo passare per la distribuzione ordinaria vengono tagliati fuori dal mercato. Allora è necessario ad esempio pensare a come sfruttare il web in modo tale che questi prodotti possono arrivare in tutto il mondo saltando i passaggi intermedi”.

Infine il turismo: “dobbiamo pensare assolutamente a un turismo fatto di viaggiatori che vengano qui a L'Aquila per scoprire quell'Italia cosiddetta minore, che non è cioè Venezia, Firenze o Roma. Ma che è il fulcro di questa di Paese fantastico. Sapendo perfettamente che il centro storico dell'Aquila, quando verrà tutto ricostruito, diventerà uno dei più belli d'Europa”.

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