L’AQUILA: CONVEGNO SUL MAMMUT ESPOSTO AL CASTELLO A 70 ANNI DALLA SUA SCOPERTA A SCOPPITO

1 Ottobre 2024 13:46

L'Aquila - Cultura





L’AQUILA – Scoperto a marzo del 1954 nella cava d’argilla della Fornace Santarelli presso Scoppito (L’Aquila), esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, l’imponente fossile di Mammut meridionale, nel 70° dal suo rinvenimento, è per la prima volta al centro di un convegno di studi. Sabato 5 ottobre, al Castello cinquecentesco dell’Aquila, dalle 9.30 interverranno specialisti della geologia, paleontologia, paleobotanica e paleopatologia per fare il punto sulle conoscenze del territorio aquilano nel Quaternario e illustrare i risultati acquisiti durante e dopo l’accurato ultimo restauro.

Non mancheranno curiosità e interessanti aspetti sull’esemplare e sul suo ambiente di vita. Nel corso della giornata sarà ricordata la paleontologa Angiola Maria Maccagno, a cui si deve la direzione dello scavo e del primo restauro, autrice del primo approfondito studio sul Mammut, all’epoca denominato Elephas meridionalis. Sarà illustrata la geologia del territorio aquilano negli ultimi 3 milioni di anni, in particolare l’evoluzione dei bacini lacustri allora presenti, la deposizione e successione delle unità sedimentarie, le faune presenti e il condizionamento sulla paleogeografia determinato dall’attività tettonica. Saranno descritti i paleoambienti, i loro aspetti vegetazionali e le mutazioni climatiche, testimoniate in particolare nelle stratigrafie del Pleistocene inferiore e medio, nei siti paleontologici di Scoppito, Pagliare di Sassa e Pile. Il Mammut meridionale, specie di appartenenza del Mammut aquilano, sarà confrontato con gli altri elefanti che hanno abitato il territorio aquilano, descrivendo anche le altre specie di grandi mammiferi rinvenuti nel sito di Scoppito.





Saranno esposte le indagini diagnostiche dell’intervento di restauro eseguito tra il 2013 e il 2015 e le scoperte che hanno messo in luce, tra le altre, le patologie che hanno interessato in vita il Mammut. Concluderà la mattinata la descrizione del complesso studio biometrico basato sulle misure acquisite sui singoli elementi ossei e sul modello 3D fotogrammetrico che ha permesso di ricostruire l’aspetto del Mammut, così come doveva apparire quando era ancora in vita.

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