L’AQUILA – Cosa succede ai giovani migranti una volta raggiunta la maggiore età? Quali strumenti mancano, esistono o possono essere potenziati per favorire un’integrazione duratura? Quali sono i vari ruoli istituzionali e qual è il ruolo della comunità locale in questo processo?
Sono solo alcuni degli interrogativi che emergono nel documentario “Devianza Giovanile e Integrazione: Il Caso dei Minori Stranieri a L’Aquila”, un progetto audiovisivo realizzato da Gabriele Ferrara, che propone di esplorare in profondità un tema complesso e attuale: la condizione dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) nel contesto aquilano.
Il documentario verrà presentato in anteprima oggi, giovedì 24 aprile, alle 18, presso il Teatro Zeta dell’Aquila.
“Attraverso uno sguardo diretto e privo di filtri – viene spiegato -, il documentario racconta le esperienze di alcuni giovani che, al compimento della maggiore età, si trovano improvvisamente privi del sostegno di cui godevano fino a quel momento. Senza casa, lavoro o punti di riferimento. Mentre alcuni riescono ad essere accompagnati all’autonomia a 18 anni, altri invece rischiano di scivolare in situazioni di marginalità e devianza”.
Un progetto realizzato in collaborazione con l’organizzazione di volontariato Tana Libera Tutti, come spiega il vicepresidente Shiva Guerrieri: “Insieme ai suoi volontari siamo scesi in strada per incontrare una parte di questi giovani fuoriusciti dai percorsi di accoglienza, ascoltando le loro storie, le difficoltà quotidiane e le speranze spesso disattese. Ne emerge un quadro umano e sociale che invita a riflettere, senza semplificazioni, sulla reale efficacia delle politiche di accoglienza e integrazione messe in atto sul territorio. Un’importante partecipazione è stata data dalle comunità di accoglienza presenti in città, attraverso interviste significative”.
Aggiunge Ferrara: “Questa iniziativa nasce dal basso, grazie all’impegno di volontari, operatori sociali, assistenti sociali, psicologi e realtà associative del territorio che hanno voluto dare voce a una problematica sempre più presente, ma ancora troppo spesso ignorata”.
“La serata sarà anche un’occasione di confronto e di riflessione collettiva, aperta alla cittadinanza, alle istituzioni e agli operatori sociali. La partecipazione è libera e rappresenta un momento importante per chiunque voglia approfondire una realtà spesso invisibile, ma che riguarda da vicino il tessuto sociale della nostra città”.
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