L’AQUILA: DONNA INVESTITA E UCCISA A SAN GIACOMO, IL PIRATA DELLA STRADA ERA UBRIACO ALLA GUIDA

20 Giugno 2012 09:31

L'Aquila - Cronaca, Video

L’AQUILA – Emergono particolari agghiaccianti nella tragica vicenda che ha portato alla morte di una 57enne aquilana, Anna Maria Ciuffetelli, investita e uccisa da un’auto fuori controllo lungo via San Giacomo.

Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano il Messaggero il conducente dell’auto pirata, N.S.,romeno di quarant’anni, oltre ad avere avuto la patente ritirata in precedenza aveva bevuto prima di mettersi alla guida.

Stando a quanto appreso il tasso alcolemico rilevato è stato di 2,27 grammi per litro.

“I medici lo hanno trovato in coma etilico” riporta l’edizione locale del quotidiano, riferendosi all’esito degli accertamenti alcolemici e tossicologici effettuati in ospedale, dove l’uomo, alla guida di un’Audi A4, è stato ricoverato per accertamenti di rito, pur non avendo riportato ferite a seguito dello spaventoso impatto, costato la vita ad Anna Maria Ciuffetelli, molto nota in città perché impiegata nella segreteria  della facoltà di Lettere dell’Università dell’Aquila. Il marito, Luigi Manieri, lavora in Regione ed è stato candidato alle ultime elezioni amministrative nel capoluogo.

Stando alla ricostruzione effettuata dal quotidiano la donna era da poco scesa dalla sua automobile, nei pressi di un ristorante, dove aveva appuntamento con un’altra persona, una donna romena interessata all’affitto di un’immobile di proprietà della vittima.





Proprio nel momento in cui Anna Maria Ciuffetelli si è avvicinata al mezzo dell’altra donna, anche lei intenta a scendere, l’auto pirata, che procedeva in direzione San Giacomo in salita, ha perso il controllo e ha centrato la poveretta, scaraventandola per una trentina di metri.

Nell’impatto anche l’auto della donna romena (una Volkswagen Polo), che ha riportato la frattura di una gamba, è stata colpita. Inutili i tentativi di soccorsi dei medici del 118 intervenuti sul posto, insieme ai Vigili urbani che hanno effettuato i primi accertamenti ed i rilievi.

Il pm di turno Simonetta Ciccarelli ha disposto il sequestro dei due mezzi e disposto l’autopsia della vitttima, mentre il romeno è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo.

LE REAZIONI


LIRIS: ”SERVONO PIU’ FORZE DELL’ORDINE”

“La tragedia che ieri ha colpito la famiglia Manieri nella persona della signora Anna Maria Ciuffetelli travolta e uccisa da un auto, sottolinea in modo eloquente il problema sicurezza più volte sollevato a gran voce dai cittadini nonché dalle istituzioni”.





COsì l’assessore provinciale Guido Liris, che recentemente si è espresso in relazione alla carenza di personale di vigilanza nonché alla paventata decisione di trasferimento degli agenti di polizia accorpati nella fase post-sisma nel distretto dell’Aquila, esprime innanzitutto il dolore personale all’amico Luigi Manieri e si fa portavoce del cordoglio dell’amministrazione che rappresenta.

“Aspettare l’autobus sotto casa è un gesto di normale quotidianità che tutti noi abbiamo fatto – dice Liris – non è più normale se può trasformarsi in tragedia, dire che la strada che conduce a San Giacomo è ritenuta da tutti pericolosa perché percorsa ad alta velocità, non depone contro la strada stessa, piuttosto induce a considerare che probabilmente bisognerebbe concentrare sulla stessa un maggiore controllo, maggiori deterrenti, maggiori forze dell’ordine”.

“Si torna – sottolinea Liris – inevitabilmente al problema della sicurezza del nostro territorio. Solo nella giornata di ieri la stampa ha riportato un bollettino di guerra: episodi di furti, rapine avvenute per strada, tentativi di estorsione e infine l’investimento della signora Ciuffetelli, inducono a pensare che ormai abitiamo ‘la terra di nessuno’, ci sentiamo in pericolo nelle nostre case e a percorrere le nostre strade”.

“Di contro, apprendiamo che nell’ottica della riorganizzazione degli enti e della razionalizzazione delle spese, il dipartimento di Pubblica sicurezza intende cessare la collaborazione degli agenti che nella fase post-sisma erano stati richiamati in servizio all’Aquila: è sicuramente necessario riconsiderare che l’emergenza all’Aquila non è finita con il cessare delle scosse, ma che è proprio la fase post-sima a determinare un cambiamento radicale della quantità, qualità, e dislocazione degli abitanti – afferma Liris – è conseguente e urgente, quindi, la necessità di ridisegnare un sistema capillare di controllo, prevenzione e repressione potenziando necessariamente il numero di agenti attingendo, se necessario, alle relative graduatorie”.

“Che senso ha impegnarsi nella ricostruzione delle case, delle chiese, delle scuole per poi consegnare il tutto a chi nel frattempo ha perso la propria identità, la fiducia nelle istituzioni, il senso di appartenenza ad una comunità omogenea, culturalmente e storicamente votata alla legalità ed al rispetto delle leggi? – si domanda l’assessore – Nel mio discorso desidero che si legga la necessità di interpretare ed esprimere la rabbia, la paura e l’indignazione palpabili tra la nostra gente; sicurezza e legalità: forse ancor prima delle case, è questo che la gente vuole; la sensazione generale è che ri-costruire sulle sabbie mobili può essere pericolosissimo”. 

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