L’AQUILA – Oramai è scontro aperto nel centrodestra all’Aquila, con Forza Italia che ieri è uscita dall’aula sull’ordine del giorno dedicato al progetto di riqualificazione di Porta Barete, facendo mancare i numeri in consiglio, scesi sotto quota 16, alla maggioranza di Pierluigi Biondi, di Fratelli d’Italia.
A consumare la rottura neoconsigliere comunale di Forza Italia Daniele D’Angelo, che è uscito dall’aula assieme all’opposizione, e la maggioranza che contava già quattro assenti per motivi di salute e lavoro è andata sotto. Tra gli assenti giustificati c’era però anche l’altro consigliere di Forza Italia, Maria Luisa Ianni.
Il motivo della defezione, più che Porta Barete, è la mancata risposta oramai da due mesi del sindaco alle richieste di Forza Italia di un mini rimpasto di giunta, e di un posto per compensare il cambio di casacca dell’assessore Roberto Tinari, passato all’Udc, e ora candidato alle regionali.
Il 30 novembre si era tenuto l’atteso incontro, a margine di una seduta del Senato, tra i due coordinatori regionali, i senatori Nazario Pagano, per Forza Italia, ed Etel Sigismondi per Fdi. Ad Abruzzoweb Pagano ha detto il giorno stesso che un accordo si sarebbe chioso entro 24 ore. E invece sono passati 9 giorni, e la soluzione è ben lungi dall’essere stata trovata. Ora in città, come rivela il quotidiano Il Centro, arriverà, forse già lunedì, il senatore Maurizio Gasparri, responsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia, stessa carica ricoperta da Biondi per Fratelli d’Italia. Con la difficile missione di trovare una via d’uscita, che però è ostacolata dal fatto che nessuno degli assessori vuole mollare la poltrona in giunta, che dal primo gennaio garantirà, con un ulteriore aumento, una indennità di 3.726 euro al mese.
Forza Italia può contare in consiglio su Daniele D’Angelo e Maria Luisa Ianni, e sul presidente del Consiglio comunale, Roberto Santangelo, che è anche vicepresidente del Consiglio regionale, entrato in Forza Italia a fine luglio, e potenzialmente sui due di L’Aquila futura, la lista che ha come leader Santangelo, ovvero Guglielmo Santella e Laura Cococcetta.
Come ha più volte ribadito il vicecoordinatore provinciale, Giorgio De Matteis, e il coordinatore cittadino, Stefano Morelli, non si capisce perché Fi non abbia nemmeno un assessore, mentre invece l’Udc, gruppo che si è costituito in consiglio in una fase successiva alle elezioni, a fronte di due consiglieri, Gloria Nardecchia eletta con Forza Italia, e Fabio Frullo, eletto con la civica del sindaco Civici e indipendenti, esprime ora un assessore, Tinari, “scippato” a Fi, e anche la presidenza della terza commissione Politiche sociali, presieduta da Frullo, e la quarta Commissione Affari istituzionali e Regolamenti, di cui è presidente Nardecchia.
A seguito di quanto accaduto ieri in consiglio, bordate sono arrivate dall’opposizione di centrosinistra: “a distanza di pochi giorni dall’ultima volta, la seduta del consiglio comunale è stata di nuovo sciolta per mancanza di numero legale a causa di una maggioranza sempre più spesso divisa e litigiosa, in cui serpeggiano veti reciproci che si inaspriscono con l’avvicinarsi delle elezioni regionali”, si legge in una nota.
“Il sospetto però è che in questa occasione ci sia stata anche una defezione sui molteplici dubbi che porta con sé la delibera su Porta Barete, in realtà un atto che sembrerebbe stipulare semplicemente un patto con un imprenditore cittadino. Neppure la presenza del sindaco, che l’assise civica non ha praticamente mai il piacere di avere in aula, è servita a serrare i ranghi di un centrodestra spappolato e che oggi ha dimostrato ancora una volta di essere composto da consiglieri disinteressati alla città da un lato, e da consiglieri animati dal perseguimento dei propri obiettivi politici dall’altro”, incalzano ancora le opposizioni.
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